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Storia del Milite Ignoto, eroe anonimo della Grande Guerra

storia del Milite Ignoto
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La storia del Milite Ignoto è la storia di un eroe senza nome, un simbolo del sacrificio collettivo e dell’eroismo dimostrato durante la Prima Guerra Mondiale. Questo simbolo emblematico rappresenta ogni soldato italiano che ha combattuto e perduto la vita in nome della patria, rimanendo anonimo ma mai dimenticato. 

Storia del Milite Ignoto: simbolo di eroi senza nome

La storia del Milite Ignoto riflette il profondo senso del patriottismo italiano. Si tratta di un tributo a quegli eroi senza nome che hanno sacrificato la loro vita per la nazione. Dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, l’Italia, come molte altre nazioni d’Europa, si trovò a fare i conti con la tragica realtà di migliaia di soldati caduti in combattimento, molti dei quali rimasti anonimi.

La tomba del Milite Ignoto, situata all’Altare della Patria a Roma, non è solo un luogo di memoria. E’ diventata un forte simbolo dell’unità nazionale e del rispetto per i sacrifici fatti in nome della libertà e dell’identità italiana. La scelta di dedicare un tale onore a un soldato non identificato rivela un profondo senso di riconoscimento collettivo per le innumerevoli vite perdute. I loro nomi potrebbero essere stati dimenticati, ma il loro sacrificio rimane impresso nella storia del paese.

Il contesto storico: la fine della Prima Guerra Mondiale

prima guerra mondiale
Bibliothèque nationale de France

La Prima Guerra Mondiale fu un conflitto di proporzioni devastanti, che lasciò un segno indelebile in Europa e nel mondo. L’Italia, entrata in guerra nel 1915, vide la morte di centinaia di migliaia dei suoi giovani, molti dei quali caddero in battaglie sanguinose. Essi furono spesso sepolti in tombe anonime. Questa generazione di soldati, moltissimi dei quali non furono mai identificati, divenne un simbolo del costo umano della guerra.

Nel Dopoguerra, l’Italia, come molte altre nazioni, cercò un modo per onorare questi eroi senza nome. La storia del Milite Ignoto non è solo il racconto di un gesto simbolico, ma anche di un atto di rispetto e di riconoscimento per tutti quei soldati caduti senza che i loro nomi fossero conosciuti. La decisione di tumulare un soldato ignoto all’Altare della Patria a Roma fu un momento di profonda commozione nazionale, simboleggiando l’unità nella perdita e nel ricordo.

La selezione del Milite Ignoto

milite ignoto
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La scelta del Milite Ignoto non fu un semplice atto burocratico, ma un momento di intenso coinvolgimento emotivo nazionale. Una commissione speciale, istituita dal Ministero della Guerra, ebbe il compito di selezionare 11 salme di soldati ignoti, caduti in diversi luoghi del fronte. Queste salme furono poi portate nella Basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921, in preparazione per una cerimonia che avrebbe scelto la bara da tumulare all’Altare della Patria a Roma.

La Commissione per la selezione delle salme

Il processo di selezione delle salme dei militi ignoti fu affidato a una commissione speciale, istituita dal Ministero della Guerra nel 1921. Questa commissione era presieduta dal Tenente Generale Giuseppe Paolini, Ispettore per le Onoranze alle salme ai caduti di guerra. Comprendeva inoltre sia figure militari che civili, inclusi il Colonnello Vincenzo Paladini e il Maggiore Medico Nicola Fabrizi. Il loro compito consisteva nello scegliere undici salme di soldati caduti sul fronte della Grande Guerra. Ognuna proveniva da una zona diversa del conflitto, per rappresentare tutti i soldati italiani caduti e dispersi.

Le salme furono individuate cercando di includere tutti i principali luoghi del fronte italiano in cui avevano combattuto le diverse armi, compresa la Regia Marina. Ma il lavoro della commissione non si limitò alla mera identificazione delle salme. Doveva anche garantire che ogni soldato selezionato fosse veramente ignoto, senza alcun segno di riconoscimento, in modo che potesse rappresentare equamente tutti i soldati non identificati.

Maria Bergamas

maria bergamas
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Il compito di selezionare la salma del Milite Ignoto fu affidato a Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, un soldato caduto e non identificato. La sua scelta fu un omaggio personale al figlio perduto, ma anche un simbolo per rappresentare il dolore di tutte le madri italiane che avevano perduto i loro figli in guerra. La decisione di Maria Bergamas rappresentò così il lutto di una nazione intera.

L’atto della scelta della bara si svolse in un rispettoso silenzio, interrotto solo dall’eco delle campane e delle preghiere. Questo gesto servì a onorare il sacrificio di un singolo soldato, ma anche quello di tutti i soldati italiani che avevano combattuto e perduto la vita, rimanendo anonimi nella storia, ma non dimenticati nel cuore della nazione.

Il viaggio commemorativo del Milite Ignoto: da Aquileia a Roma

viaggio del milite ignoto
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Il viaggio del feretro del Milite Ignoto da Aquileia a Roma fu un momento di profonda commozione nazionale. La bara, posta sull’affusto di un cannone, fu trasportata su un treno speciale che partì il 29 ottobre 1921. Durante il percorso, il convoglio fu salutato da una folla riunita in ogni stazione e lungo tutto il tragitto. Fu un momento di partecipazione collettiva di una nazione in lutto.

Il viaggio fu segnato da un solenne silenzio, interrotto soltanto dalla musica de “La Leggenda del Piave”, l’unica melodia autorizzata in questa circostanza. Il percorso attraverso l’Italia non fu solo un trasferimento fisico, ma anche un viaggio emotivo che unì il paese nel ricordo e nel rispetto. A ogni fermata, migliaia di cittadini si radunavano in silenzio, rendendo omaggio alla bara coperta dalla bandiera italiana, simbolo dell’eroismo anonimo e del sacrificio collettivo.

L’arrivo a Roma

Il 2 novembre, il treno arrivò a Roma, dove fu accolto da una folla immensa e dalle più alte cariche dello stato, incluso il re e la famiglia reale. Il percorso dal treno fino all’Altare della Patria divenne un corteo, unendo i cittadini nel ricordo comune dei caduti e nella celebrazione della loro eroicità.

La tumulazione all’Altare della Patria

Cerimonia_di_tumulazione_del_Milite_Ignoto_al_Vittoriano_a_Roma_4_novembre_1921
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Il 4 novembre 1921, in occasione del terzo anniversario della fine della Grande Guerra, la bara contenente i resti del Milite Ignoto venne tumulata all’Altare della Patria del Vittoriano a Roma. Alla presenza del re Vittorio Emanuele III e delle più alte cariche dello Stato, il feretro fu accompagnato in una solenne processione fino al suo luogo di riposo finale.

All’Altare della Patria la bara del Milite Ignoto fu posta nella tomba realizzata ai piedi della statua della dea Roma. La tomba del Milite Ignoto divenne un punto di riferimento nazionale. Ai suoi piedi i cittadini potevano esprimere il loro rispetto e la loro gratitudine per i sacrifici fatti in guerra in nome della libertà e dell’identità italiana. La presenza costante di una guardia d’onore e la deposizione di corone d’alloro simboleggiano il ricordo perpetuo di questi eroi senza nome.

Curiosità e aneddoti sulla storia del Milite Ignoto

Milite Ignoto altare della patria roma
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La storia del Milite Ignoto è ricca di dettagli affascinanti e meno noti.

  • La scelta delle salme: la commissione speciale selezionò le 11 salme dei soldati ignoti dai luoghi più rappresentativi del fronte italiano. Si cercò così di includere le diverse armi e zone di combattimento. Tale scelta rifletteva l’ampiezza e la varietà degli scontri e dei sacrifici fatti durante la guerra.
  • Il ruolo di Maria Bergamas: la scelta di Maria Bergamas come madre che avrebbe selezionato il Milite Ignoto non fu casuale. Essendo madre di un soldato caduto e non identificato, la sua scelta rappresentava il lutto di tutte le madri italiane.
  • La musica durante il viaggio: durante il viaggio del feretro da Aquileia a Roma, l’unica musica autorizzata fu “La Leggenda del Piave”. Questo brano, divenuto un simbolo di patriottismo, accompagnò il Milite Ignoto lungo tutto il suo percorso.
  • La partecipazione popolare: il viaggio del Milite Ignoto attraverso l’Italia vide un’immensa partecipazione popolare. Le folle si radunavano lungo il percorso e nelle stazioni ferroviarie per rendergli omaggio.
  • La tomba e la sua sorveglianza: la tomba del Milite Ignoto è costantemente sorvegliata da due militari appartenenti alle diverse forze armate italiane. Ciò simboleggia il rispetto e l’omaggio continuo che la nazione dedica ai suoi eroi

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