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Marc Bloch – Vita e opere

Marc Bloch vita e opere
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Marc Bloch (1886-1944) è stato è uno storico francese, fondatore, assieme a Lucien Febvre, degli Annali di storia economica e sociale nel 1929. Con le sue opere e i metodi innovativi di fare storiografia, egli ha dato alla scuola storica francese una fama internazionale e duratura nel tempo. Ha partecipato attivamente alla Resistenza francese. 

Vita di Marc Bloch: infanzia e gioventù

Marc Bloch nacque a Lione il 6 luglio 1886, in seno a una famiglia ebrea, figlio secondogenito del professore di storia antica Gustave Bloch e di Sarah Ebstein. Marc Bloch ebbe una brillante formazione presso il Lycée Louis-le-Grand di Parigi e conseguì il baccalaureato in Lettere e filosofia nel 1903. L’anno successivo entrò nella prestigiosa École normale supérieure, accorpata alla Sorbona. Qui Bloch studiò Storia medievale sotto la guida di eminenti insegnanti e di suo padre. Il giovane Bloch potè avvalersi anche degli insegnamenti del sociologo Émile Durkheim, che lo orientò verso la ricerca interdisciplinare.

Dal 1908 al 1909 egli frequentò i corsi universitari a Berlino e Lipsia, dove conobbe la storiografia tedesca, la storia economica l’etnologia, la storia giuridica comparata. A Lipsia studiò con Karl Bücher e Karl Lamprecht, che influenzò non poco le opere di Henri Pirenne. Dopo aver superato brillantemente il concorso per l’insegnamento di storia e geografia, nel 1912 prestò servizio al liceo di Montpellier. Tornato a Parigi, redasse la sua tesi di dottorato che verteva sulla scomparsa della servitù della gleba nell’Île-de-France tra il XII e il XIII secolo.

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I primi lavori

A Parigi, Bloch ottenne una borsa di studio dalla Fondazione Thiers, grazie alla quale poté condurre le sue prime ricerche sui re capetingi, che segnarono l’iniziò della sua carriera. Questo studio in particolare fu altamente formativo: Bloch iniziò ad applicare la ricerca interdisciplinare, che accompagnò il suo lavoro per tutta la vita.

La Prima Guerra Mondiale

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Bloch prestò servizio come volontario sul confine con il Belgio, dove partecipò alla battaglia delle Ardenne. Combatté nella prima battaglia della Marna e nella battaglia della Somme (1916). Nel 1915 Bloch fu ricoverato per febbre tifoide e per l’occasione scrisse “Souvenirs de guerre“, una raccolta di riflessioni sulla psicologia degli uomini nelle condizioni estreme della guerra. Nel 1918 partecipò all’offensiva della Mosa-Argonne. Queste imprese gli valsero la promozione al grado di capitano nei servizi d’informazione e, al termine del conflitto, fu decorato con la Legion d’onore e con la Croce di guerra.

L’esperienza della guerra, che lo aveva portato a vivere assieme a persone di ogni estrazione sociale, lontane dagli ambienti accademici a cui egli era abituato, lo spinse a riconsiderare la storia tradizionale che considerava solo i fatti politici e i personaggi più importanti. A guerra finita, nel 1919, sposò Simone Vidal (1894-1944), dalla quale avrà sei figli.

La carriera accademica

Dopo la pausa forzata rappresentata dalla Prima Guerra Mondiale, dal 1919 Marc Bloch si dedicò completamente alla sua carriera accademica. Nel 1920 potè finalmente discutere e pubblicare la sua tesi di dottorato. Nello stesso anno fu chiamato alla nuova Università di Strasburgo come maître de conférences e lettore di Storia Medievale. Ottenne il ruolo ordinario di professore di Storia Medievale nel 1927.

Gli anni a Strasburgo segnarono il successo: Bloch ottenne fama di prestigioso storico. A stimolarlo vi era il vivacissimo ambiente accademico della città, caratterizzato dalla presenza delle menti più brillanti delle scienze storiche e sociali. Bloch strinse un’amicizia fraterna con Lucien Febvre, con cui collaborò per tutta la vita. Furono gli anni più prolifici, in cui Marc Bloch pubblicò i suoi capolavori.

Les Annales d’histoire économique et sociale

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E fu proprio con lo stesso Lucien Febvre, che, dal 1920 al 1926, Marc Bloch diede vita al progetto di pubblicare una rivista di storia sociale ed economica comparata, dal respiro internazionale e multidisciplinare. Henri Pirenne ne divenne il curatore. A causa della mancanza di fondi, il progetto si realizzò solo nel 1929 con la rivista Annales d’histoire économique et sociale. Già il titolo si poneva come rivoluzionario perché rappresentava una rottura con la storia concepita in maniera tradizionale. Bloch pose fortemente l’accento sull’importanza della ricerca comparata della storia, dando vita a un metodo di studio che sopravvive ancor oggi. Bloch sosteneva che lo studio della storia doveva attingere anche ad altre discipline come la geografia, l’economia, la sociologia.

La rivista Annales d’histoire économique et sociale è ancora attiva con il nome Annales. Histoire. Sciences sociales e attorno a essa si è sviluppata la cosiddetta École des Annales, celebre per aver introdotto metodi fortemente innovativi nella storiografia. Ne fecero parte alcuni degli storici più illustri come Fernand Braudel e Jacques Le Goff. Alcuni dei migliori scritti di Marc Bloch del periodo degli Annales sono stati raccolti nell’opera “Lavoro e tecnica nel Medioevo”, pubblicata in Italia nel 1959.

La Seconda Guerra Mondiale

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sorprese Marc Bloch nel pieno della sua carriera accademica. Egli aveva già pubblicato, come vedremo, uno dei suoi capolavori, “I re taumaturghi”. Nonostante l’età (Bloch aveva allora 53 anni) e il suo ruolo di prestioso intellettuale, egli decise di arruolarsi. Prestò servizio in Alsazia e in Piccardia per poi trovarsi a essere tra le migliaia di soldati imbarcati a Dunkerque per l’Inghilterra, da cui fece subito ritorno in Francia.

Nel 1940, Marc Bloch scrisse “L’Étrange Défaite” (pubblicato postumo nel 1946), nel quale egli formulò la teoria che la disfatta francese fu causata dalle decisioni degli ufficiali di stato maggiore e dei capi militari e dalla loro mancanza di preparazione e non alla scarsa capacità dei soldati.

La Resistenza e la morte

Dopo l’armistizio del 22 giugno 1940 e l’ascesa al potere di Pétain, Bloch fu escluso dal servizio pubblico dal governo di Vichy in quanto ebreo. Tuttavia, grazie ai suoi eccezionali meriti come uomo di cultura e come soldato, fu riammesso a esercitare e ottenne una nomina alla facoltà di Strasburgo. Ma lo studio e le ricerche storiche erano estremamente difficili in pieno clima di guerra. Bloch era inquieto e scoraggiato, non aveva accesso alle fonti e la moglie non versava in buone condizioni di salute, motivo per cui nel 1941 chiese il trasferimento a Montpellier. Continuava, tuttavia, a scrivere per la rivista Annales, ribattezzata Mélanges per eludere la censura. In questo periodo redasse l’opera “Apologia della storia” che fu pubblicata postuma grazie a Lucien Febvre nel 1949.

Verso la fine del 1942, Marc Bloch decise di entrare nella Resistenza, sotto il falso nome di Narbonne. Si trasferì a Lione per contribuire concretamente al movimento, diventando uno dei capi delle sezioni locali. L’8 marzo 1944 fu catturato dalla Gestapo e torturato per tre mesi. Il 16 giugno 1944, Bloch fu fucilato a Saint-Didier-de-Formans.

Marc Bloch opere

Le opere di Marc Bloch hanno creato un nuovo modo di fare storiografia e di studiare la storia. Abbiamo già visto, come l’esperienza della Prima Guerra Mondiale lo portò a riconsiderare il concetto di storia, basato solo sugli eventi politici e sui grandi personaggi. L’influenza esercitata dal pensiero di Émile Durkheim sulle profonde connessioni tra storia e sociologia lo portarono ad elaborare un metodo del tutto nuovo, che apriva il campo ad altre discipline.

Grandissimo fu il contributo di Bloch alla visione della Storia medievale, il cui studio non si doveva basare solo sui documenti ma occorreva attingere anche alle informazioni fornite dalle opere d’arte, dai ritrovamenti archeologici, dalla numismatica. Da ciò derivò un forte orientamento verso la storia economica e le scienze sociali, facendo uso del metodo comparativo che ha guidato il lavoro di intere generazioni di storici successivi.

I re taumaturghi

re taumaturghi
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Il saggio “I re taumaturghi. Studio sul carattere sovrannaturale attribuito alla potenza dei re particolarmente in Francia e in Inghilterra” fu pubblicato nel 1924. L’opera si incentra sulla tradizione medievale secondo la quale i re di Francia e d’Inghilterra erano dotati di poteri miracolosi, in particolare quello di guarire peste e scrofolosi con la sola imposizione delle mani e la frase pronunciata dai Re taumaturghi “Il re ti tocca, Dio ti guarisca”. Nel testo possiamo scorgere in germe il metodo multidisciplinare, in quanto Bloch enuncia tesi e racconta fatti facendo ricorso all’antropologia, alla linguistica, alla storia delle mentalità, alla psicologia.

La tesi espressa da Bloch ne “I re taumaturghi” verte sul fatto che l’attribuirsi tali poteri miracolosi da parte dei re non era dovuta tanto al fatto di conferire prestigio all’immagine del monarca, ma serviva a giustificare agli occhi dei sudditi il loro potere temporale. Se la Grazia divina e la religione era centrale nella società feudale, allora ammantare il re con un’aura sacrale serviva a tenere saldo il potere monarchico sulle masse. A differenza del Papa, non essendo depositari di alcuna tradizione della Chiesa di Cristo, i re dovevano inventare qualcosa che giustificasse la loro salita al trono “per Grazia divina”.

La società feudale

La società feudale
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L’opera “La società feudale” di Marc Bloch fu pubblicata in due volumi tra 1939 e 1940. Fu il suo ultimo lavoro pubblicato quando egli era ancora in vita ed ebbe un successo straordinario negli ambienti accademici e non. “La società feudale” è ancora considerata un capolavoro della storiografia e un classico della storia. Nei suoi scritti, Marc Bloch analizza la civiltà feudale dal punto di vista delle relazioni gerarchiche tra contadini e signori e di legami di fedeltà tra questi ultimi e gli uomini in armi.

La prima parte, intitolata “La formazione dei vincoli di dipendenza“, tratta l’ambiente che ha dato origine al feudalesimo, le condizioni materiali ed economiche di vita e la mentalità del Medioevo. La trattazione prosegue con l’analisi dei legami tra gli uomini, la gerarchia feudale, il vassallaggio. Nella seconda parte del saggio, intitolata “Le classi e il governo degli uomini“, Bloch affronta il tema delle classi sociali che caratterizzarono il feudalesimo, il sistema giudiziario della società feudale e i rapporti con i poteri tradizionali rappresentati dall’Impero e dalle nascenti monarchie nazionali.

Apologia della storia

Apologia della storia
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Marc Bloch scrisse “Apologia della storia o Mestiere di storico” tra la fine del 1940 e l’inizio del 1943, in piena guerra. L’opera fu pubblicata postuma nel 1949, a cura di Lucien Febvre. Il saggio contine le riflessioni di Bloch sulla storia e i metodi storiografici, richiamando le ideologie sviluppatesi in seno alla École des Annales. Marc Bloch redasse il saggio spinto da una profonda meditazione sugli eventi a lui contemporanei: la disfatta dell’esercito francese contro il Terzo Reich nel 1940. Da qui nacquero una serie di domande circa l’utilità pratica del mestiere dello storico. Infatti, il libro si apre con la domanda contenuta nell’introduzione “A cosa serve la storia?”. Lo storico risponde che “La storiografia analizza il passato in funzione del presente e il presente in funzione del passato”.

“Apologia della storia o Mestiere di storico” è composta dai seguenti capitoli: La storia, gli uomini e il tempo; L’osservazione storica; La critica; L’analisi storica. Il quinto capitolo comprende solo cinque fogli scritti da Bloch in cui affronta il tema dei rapporti di causa ed effetto. I fogli sono scritti a mano, mostrando l’interruzione dell’opera.

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