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La storia di Sovana e cosa vedere nel borgo

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Sovana è un affascinante, piccolo borgo in pietra situato in provincia di Grosseto. Il piccolo centro sorge nel cuore dell’area del tufo e presenta un ricco patrimonio storico culturale. Esso deriva dalla lunga storia di Sovana che ha attraversato il periodo etrusco, romano, medievale e rinascimentale. Ecco cosa vedere.

La storia di Sovana

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Sovana è una frazione del comune di Sorano, in provincia di Grosseto. E’ situato in una conca tra le colline della zona del tufo. Agli albori della sua storia, Sovana fu un importante centro etrusco, come testimoniano le antiche tombe risalenti al VII secolo a.C. che costellano il suo territorio. Nel 350 a.C. Sovana risultava già un fiorente insediamento. Con la conquista romana del territorio, strappato ai Vulci, Sovana mantenne la sua importanza, come dimostrano le grandi tombe a tempio della metà del III secolo a.C. Il borgo divenne sede vescovile nel V secolo.

L’epoca medioevale

Il centro storico di Sovana si sviluppò soprattutto durante i secoli del Medioevo, quando l’abitato si ampliò attorno al castello edificato dagli Aldobrandeschi intorno all’anno Mille. Alla fine del XIII secolo Sovana divenne feudo dell’importante casata romana famiglia degli Orsini, insieme al borgo di Pitigliano. Nel XV secolo fu conquistata da Siena. Dopo la caduta della Repubblica di Siena, a metà del XVI secolo, il borgo passò nelle mani della famiglia fiorentina dei Medici. I nuovi governanti si preoccuparono di risollevare le sorti del borgo, spopolato a causa delle epidemie di peste, facendo arrivare coloni dalla Grecia.

L’era moderna

Questi sforzi, tuttavia, non ebbero successo. Infatti, nel censimento effettuato nel 1702, Sovana contava solo ventiquattro abitanti. Anche i Lorena tentarono di migliorare la situazione durante il loro dominio. Ma invano e il borgo rimase semi abbandonato. Fu solo nel XX secolo che Sovana conobbe un nuovo sviluppo.

Oggi, grazie ai suoi siti archeologici e alle bellezze architettoniche del centro storico, il borgo è diventato una meta turistica. Sovana fa parte del circuito de “I Borghi più Belli d’Italia”, l’associazione che promuove i piccoli centri italiani per il loro rilevante interesse storico e artistico.

Cosa vedere a Sovana

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Nei pressi del centro storico medievale di Sovana, nel cuore dell’area del tufo, è situata da secoli un’importante necropoli etrusca. Ma il borgo presenta anche un pregevole patrimonio architettonico di epoca rinascimentale, in particolare le mura.

Cattedrale di San Pietro

La Cattedrale di San Pietro risale al X secolo, quando papa Gregorio VII (originario del paese) diede ordine di edificarla sui resti di un edificio di culto del VI secolo. I numerosi restauri, che si sono succeduti nel corso dei secoli, non ne hanno alterato l’originario aspetto in stile romanico.

La grande cripta in tufo originaria conserva un fonte battesimale del 1434 e il sarcofago del XV secolo che originariamente accoglieva le spoglie di San Mamiliano, patrono di Sovana. Gli interni presentano decorazioni con scene bibliche sui capitelli e opere d’arte sacra del XV e XVII secolo. Una curiosità: il Duomo di Sovana ha un orientamento astronomico. Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, i raggi del sole mattutini sono allineati alla monofora absidale, penetrando nella navata, proiettandosi sulla parete opposta.

Cattedrale di San Pietro
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Altre chiese

La Chiesa di Santa Maria Maggiore risale al XII secolo. Oggi presenta uno stile romanico con elementi gotici, anche se fu modificata nel XVI secolo, con l’adiacente costruzione del palazzo Bourbon Del Monte. Gli interni conservano due affreschi del primo Cinquecento, opere d’arte sacra cinquecentesche e un ciborio con decorazioni tipiche alto medievali, che rappresenta uno dei rari esempi di arte preromanica nell’intera regione Toscana.

La Chiesa di San Mamiliano è probabilmente la chiesa più antica di Sovana. L’edificio fu forse la prima sede vescovile della diocesi nel V secolo. Dal 1460 al 1776 ha ospitato le spoglie di San Mamiliano. Dopo l’abbandono che ne causò la rovina, un importante restauro, effettuato negli anni 2000, ha permesso il recupero dello storico edificio che oggi ospita il Museo di San Mamiliano. L’oratorio rupestre di Sovana sorge all’inizio dell’area archeologica. E’ di probabili origini alto medievali, quando sorse su un luogo di culto preesistente e legato ai riti etruschi e romani. E’ scavato in una parete di tufo. La Cappella di San Sebastiano è situata appena fuori il borgo e risale al XVII secolo. Si conservano i resti dell’altare originario.

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Piazza del Pretorio

Centro focale di Sovana è Piazza del Pretorio su cui affacciano i palazzi storici più suggestivi e rappresentativi del borgo. Il Palazzo dell’Archivio è, infatti, il simbolo di Sovana. Risale al XII secolo, quando fu edificato come sede del municipio. Infatti, il palazzo è noto anche come Palazzo Comunale. L’orologio in facciata fu collocato alla fine del XVI secolo, mentre il campanile a vela è del XVII secolo.

Nel XVII secolo il palazzo fu adibito ad archivio di Sovana. L’edificio presenta murature completamente rivestite in tufo e all’interno si trova il fregio della tomba etrusca Ildebranda, situata nella vicina necropoli.

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Altri palazzi storici

Palazzo Pretorio, sempre in Piazza del Pretorio, risale alla fine del XII secolo e, dopo aver svolto la funzione di prigione e magazzino, oggi ospita una sezione del Museo di San Mamiliano. Sulla facciata, rivestita in tufo, sono collocati i nove stemmi dei capitani del popolo che vi prestarono servizio. L’adiacente Loggia del Capitano è di epoca medievale e presenta suggestive arcate. La loggia presenta il grande stemma dei Medici, fatto apporre nel 1570 da Cosimo I.

Palazzo Bourbon del Monte, sempre in Piazza del Pretorio, risale al 1558, edificato per volere di Cosimo I de’ Medici. Successivamente divenne residenza dei signori Bourbon del Monte, una delle famiglie medievali più importanti della Toscana. Un recente restauro ha svelato le sue architetture rinascimentali e oggi ospita eventi culturali. Infine, il Palazzo Vescovile si trova nei pressi del Duomo di Sovana e risale alla fine del XIV secolo, costruito per ospitare i vescovi di Sovana, funzione assolta fino al 1777. Tra gli edifici storici del borgo è visibile anche la casa natale di Papa Gregorio VII (1015 circa – 1085), situata lungo la pittoresca Via del Duomo.

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Area archeologica di Sovana

Una delle principali attrazioni di Sovana è la sua area archeologica. Il sito è importante poiché presenta significative tombe di epoca etrusca. Il complesso fa parte del Parco Archeologico Città del Tufo. Nella necropoli spiccano la tomba monumentale Ildebranda, la tomba della Sirena a edicola, la tomba del Tifone e la grotta Pola.

La tomba Ildebranda risale al III-II secolo a.C. ed è interamente ricavata nel tufo, come un tempio monumentale con portico. Percorrendo un lungo corridoio discendente si accede alla camera sepolcrale. Della stessa epoca è la Tomba della Sirena , detta anche “Tomba Fontana”. È interamente scavato nel tufo e presenta sulla facciata una finta porta. La Tomba della Sirena fu la prima scoperta della necropoli etrusca di Sovana a essere resa nota al mondo scientifico.

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Rocca Aldobrandesca

I ruderi della Rocca Aldobrandesca sono situati all’estremità orientale di Sovana. Si accede all’area attraverso un arco che faceva probabilmente parte delle originarie mura etrusche. La Rocca risale all’anno Mille, quando la famiglia Aldobrandeschi la edificò residenza e come centro del proprio potere politico, che durò fino alla fine del XIII secolo.

Successivamente la rocca cadde in rovina. Passata alla Repubblica di Siena, si susseguirono diversi lavori di rifacimento completati, nella seconda metà del XVI secolo, da Cosimo I de’ Medici. Oggi possiamo ammirare la torre e un tratto di mura. Numerose tombe etrusche scavate nel tufo circondano i ruderi della rocca.

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Le mura etrusche

Il sistema difensivo di Sovana era costituito da una cinta muraria i cui tratti risalgono all’epoca etrusca, ma anche medievale e rinascimentale. La prima cinta fu innalzata nel VII secolo a.C. per racchiudere l’area archeologica e arrivare fino all’attuale zona del Duomo, dove sorgeva un’altra necropoli. Un altro tratto si trova in corrispondenza della Rocca. La cinta di epoca medievale si innestò sulle precedenti mura etrusche.

Questa seconda cinta era funzionale alla difesa della Rocca aldobrandesca e fu innalzata agli Aldobrandeschi tra l’XI e il XII secolo. Le mura medievali cingevano l’intero borgo di Sovana. Infine, le mura rinascimentali derivano dai lavori di ristrutturazione e ampliamento delle precedenti mura. I lavori si svolsero in due fasi: a cavallo tra il Quattro e il Cinquecento a opera della Repubblica di Siena e alla fine del Cinquecento per opera di Cosimo I de Medici.

Musei di Sovana

Museo di San Mamiliano

Il Museo di San Mamiliano ha sede nella chiesa omonima, in pizza del Pretorio. Durante i lavori di restauro dell’edificio emersero i resti di un cimitero rinascimentale, i ruderi di terme romane e un contenitore in terracotta. questo conteneva cosiddetto “tesoro di Sovana“, costituito da 498 monete d’oro del V secolo d.C., di cui 129 sono esposte nel museo.

La collezione annovera poi reperti provenienti dall’area archeologica di Sovana, riferibili al II e I secolo a.C., sette vasi del I secolo a.C., frammenti di terracotta del III-II secolo a.C. Il museo di San Mamiliano conserva anche enigmatiche statuette fittili ed ex voto risalenti al VII-VI secolo a.C. Come abbiamo detto a Palazzo Pretorio vi è una sezione del museo che espone i reperti provenienti dalla tomba Ildebranda.

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Le vie cave

Il Parco Archeologico Città del Tufo è un complesso di aree che ricadono nel territorio del comune di Sorano. Si tratta dell’ l’insediamento rupestre di San Rocco, la strada grotta di San Rocco, forse di origine etrusca e scavata nel tufo, e varie tombe etrusche. L’insediamento rupestre medievale di Vitozza fa parte del Parco ma si trova nei pressi della frazione San Quirico.

La Città del Tufo comprende anche le spettacolari Vie Cave. Si tratta di un affascinante insieme di strade di epoca etrusca che collegavano i vari insediamenti e le necropoli dislocate tra Sovana, Sorano e Pitigliano. Come dice il nome, le vie sono state ottenute con scavi e ripidi tagli tra le pareti di tufo, che possono essere alte anche più di 20 metri. Una specie di canyon artificiali che servivano anche per difendersi dai nemici. Le principali Vie Cave di Sovana sono il Cavone, la Via Cava di San Sebastiano e la Via Cava di Poggio Prisca.

Città del Tufo vie cave
CAI Prato

Curiosità su Sovana

  • Collegamento con un Papa. Sovana è la città natale di Papa Gregorio VII, nato nel 1015 come Ildebrando di Soana. Probabilmente era un figlio illegittimo dei conti Aldobrandeschi. Ildebrando divenne papa nel 1073 e fu uno dei pontefici più influenti dell’XI secolo. È noto per la sua riforma della Chiesa e per il conflitto con l’imperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture.
  • La Via Clodia. Anticamente, la Via Clodia attraversava l’insediamento di Sovana. Era una strada romana che collegava la città di Roma con la Toscana settentrionale. Si trattavia di un’arteria vitale per il commercio e le comunicazioni militari durante l’epoca romana.
  • Il borgo nella letteratura. Sovana e la sua storia hanno ispirato numerosi scrittori e poeti. Il borgo, ad esempio, compare nelle opere dello scrittore Carlo Cassola (1917 – 1987), che ne descrisse la bellezza e l’atmosfera.
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Libri su Sovana

Le vie cave. Gli etruschi nei territori di Sorano, Sovana e Pitigliano

Viaggio attraverso la civiltà del tufo