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La storia di Chieti e cosa vedere in città

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Arturo Capone

Chieti, antica città dell’Abruzzo, ha origini che risalgono all’epoca dei Marrucini, un popolo italico. Conosciuta come Teate in epoca romana, divenne un importante centro amministrativo e militare. Durante il Medioevo, Chieti visse sotto diverse dominazioni e fu sede di un potente vescovado. Nel Rinascimento, la città fiorì grazie al commercio e all’artigianato. Oggi, Chieti conserva numerosi monumenti storici che testimoniano la sua ricca eredità storica.

La città di Chieti

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Pagina Facebook Comune di Chieti

Chieti è divisa in due parti. Chieti Alta corrisponde al centro storico e si trova in posizione dominante su una collina, mentre in basso abbiamo Chieti Scalo, il quartiere moderno. Si dice che Chieti sia una delle città più antiche d’Italia. Nei vicoli e nelle piazze della parte alta è conservata la maggior parte dei monumenti che formano un prezioso patrimonio culturale.

La storia di Chieti

La storia di Chieti parte da molto lontano, tanto che le sue origini sono enigmatiche e avvolte da diverse leggende. Secondo una di queste leggende, diffusa nel Seicento, Chieti sarebbe stata fondata da Achille nel 1181 a.C., con il nome di Teate, in omaggio della madre Teti. Una lapide nel palazzo del Municipio riporta l’origine mitologica della città.

Il geografo greco Strabone ci dice che la città in origine era detta Teatéa. Il che ha senso dal momento che Teate Marrucinorum era il nome con cui i Romani chiamavano questo insediamento del popolo italico dei Marrucini, prima nemici poi alleati dei Romani.

I Marrucini

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Quel che è certo è che il territorio fu frequentato sin dall’epoca preistorica. I primi ritrovamenti archeologici testimoniano tracce umane a partire dal III millennio a.C. Probabilmente Chieti fu un insediamento fondato dai Marrucini, una tribù minore dei Sanniti. I Marrucini erano un popolo italico di lingua osco-umbra che, dal I millennio a.C., occupavano una zona costiera corrispondente all’attuale Abruzzo.

Nel IV secolo a.C., sul colle corrispondente al centro storico di Chieti comparve un’acropoli con tre templi. Nel corso dello stesso secolo, i Marrucini entrarono a far parte di una confederazione di popoli italici contro i Romani, con cui combatterono la Seconda guerra sannitica. Dopo la disfatta, i Marrucini inviarono diplomatici a Roma per chiedere la stipulazione di un’alleanza, che fu loro concessa, dando luogo alla romanizzazione del territorio.

Epoca romana

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Pagina Facebook Musei Archeologici Nazionali di Chieti

Con l’avvento dei Romani, Teate si sviluppò soprattutto a partire dal II secolo a.C. e in epoca imperiale, in quanto divenne municipium. Allora Chieti era chiamata Teate Marrucinorum. Fu questo il periodo in cui comparvero vari e importanti edifici come il teatro, l’anfiteatro, il foro, le terme, l’acquedotto, i templi.

Il Medioevo

La città, dopo la caduta dell’Impero romano, subì le invasioni barbariche fino a che divenne dominio dei Longobardi nel VI secolo. Chieti fiorì come centro importante finché non fu distrutta da Pipino d’Italia nell’801. Dopo essere stata ricostruita ed essere passata da vari governanti, con il casato angioino e il successivo periodo aragonese, per Chieti si aprì una stagione di grande prestigio, diventando la capitale dell’Abruzzo Citeriore.

Chieti fu nominata “città regia” degli Abruzzi da Alfonso d’Aragona. Nel corso del XIII secolo, in città si stabilirono l’ordine francescano, agostiniano e domenicano, che diedero il via alla costruzione di numerose chiese e monasteri. I secoli medievali videro anche la nascita delle possenti mura difensive, mentre nei dintorni sorsero nuovi castelli.

L’età moderna

Nell’estate 1566 gli Ottomani attaccarono le coste e le campagne abruzzesi. Secondo una leggenda, gli invasori rinunciarono a porre sotto assedio Chieti, chiedendo invece un pagamento di 700 donne, di tutti i giovani e le ragazze della città. Per evitare ciò, si formò un esercito di volontari, condotto dalla monaca badessa Teodorica del convento delle Clarisse. Al momento dello scontro, una nebbia miracolosa aiutò i teatini a vincere, catturando il comandante capo islamico, decapitandolo. La sua testa fu esibita come trofeo su Porta Pescara.

Da allora e fino all’Ottocento, Chieti visse un periodo di stabilità politica ed economica, nella forma della signoria. Questa era retta da famiglie aristocratiche, tra cui si distinsero i Valignani, antica famiglia originaria di Napoli.

Chieti città aperta

chieti città aperta
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Al termine della Seconda Guerra Mondiale, il 24 marzo 1944 Chieti fu una delle “città aperte“. Questo status fu in parte ottenuto per le richieste dell’arcivescovo Giuseppe Venturi, ma soprattutto a causa della perdita d’importanza della città nello scacchiere bellico. Effettivamente, come risulta dai recenti studi, dopo la terribile battaglia di Ortona, tedeschi e angloamericani si concentrarono sul fronte di Cassino, abbandonando di fatto quello adriatico. Per gli alleati, Chieti cessò di essere un obiettivo militare indispensabile, tanto che non firmarono nessun protocollo d’intesa per rendere Chieti città aperta.

Il 10 febbraio 1944 il comandante Heinz Fuchs aveva revocato lo sfollamento totale, precedentemente ordinato. I tedeschi avevano compreso che, con gli scarsissimi mezzi a disposizione, difficilmente sarebbero riusciti a far allontanare una popolazione di 100.000 persone. Fuchs si limitò all’espulsione degli sfollati e profughi. Si trattò comunque du un allontamento disumano, in pieno inverno e sotto le bombe continue, di oltre 30 mila profughi.

Cosa vedere a Chieti

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Il centro storico

Chieti Alta corrisponde al centro storico, suddiviso in 7 quartieri che, a partire dall’alto Medioevo, furono via via edificati in corrispondenza dell’antico insediamento italico-romano di Teate Marrucinorum. Corso Marrucino è la via principale e corrisponde all’antica via consolare di epoca romana. Attraversa piazza Gian Gabriele Valignani, toccando i principali monumenti di Chieti e i palazzi storici. Nel Medioevo, Piazza Valignani era occupata dal “Largo del Pozzo”, che prendeva nome da un pozzo sacro, oggi interrato.

Altre attrazioni del centro storico di Chieti sono il Palazzo del municipio in piazza San Giustino, un altro luogo simbolo. La piazza prende il nome dalla celebre Cattedrale. Il centro storico di Chieti era racchiuso da mura, intervallate da nove porte di cui oggi rimane solo Porta Pescara.

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Cattedrale di San Giustino

Secondo alcune ipotesi, la Cattedrale di San Giustino fu costruita nel V secolo come primo avamposto per l’evangelizzazione delle genti ancora pagane. Tuttavia, scavi archeologici nelle fondamenta del duomo hanno rivelato che la prima struttura originaria fu una basilica, fondata nel VI secolo per volere del vescovo Donato. Oggi, la Cattedrale si presenta in stile neogotico grazie agli interventi avvenuti nei primi decenni del Novecento. Tuttavia, i lavori non hanno cancellato gli elementi originari dell’epoca medievale.

L’interno presenta affreschi in stile barocco e vi sono conservate numerose opere d’arte sacra, soprattutto nella Cappella di San Gaetano, nella Cappella della Mater Populi Teatini e in quella di San Giustino vescovo. L’altare maggiore è in stile barocco, la Cripta in stile gotico conserva affreschi del XIV e XV secolo e l’arca in marmo che accoglie le reliquie di San Giustino, patrono e primo Vescovo della città. Dalla cripta di può accedere all’Oratorio dell’antica Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti. Il basamento del campanile risale all’XI secolo.

Cattedrale di San Giustino
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Chiesa di San Francesco al Corso

La chiesa di San Francesco, con annesso convento dei Francescani, fu costruita nel 1239 e si trova alle spalle della Cattedrale di San Giustino. La facciata conserva nella parte superiore il suo aspetto originario, risalente al Trecento, a causa di un restauro settecentesco in stile barocco mai terminato.

L’interno, invece, mostra un florido stile barocco, negli affreschi e nelle decorazioni, frutto di quel restauro settecentesco che rese la chiesa di San Francesco al Corso la più ricca della città. Le cappelle laterali sono caratterizzate da un prezioso patrimonio artistico. La cupola che s’innalza al centro della zona presbiteriale domina con la sua mole Chieti Alta.

Chiesa di San Francesco al Corso
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Palazzi storici

Corso Marrucino è un concentrato di palazzi storici tra i più eleganti di Chieti. Solo per citarne alcuni, Palazzo Fasoli, in largo Gian Battista Vico, è caratterizzato dalla facciata in rosso pompeiano e decorazioni rococò. Palazzo De’ Mayo risale al XVI e mostra lo stile delle ville napoletane, frutto del restauro operato dalla famiglia dei marchesi Mayo alla fine del XVIII secolo. Il Palazzo della Provincia presenta una raffinata facciata simil-cinquecentesca con portico ed eleganti saloni nell’appartamento del Prefetto.

Palazzo Mezzanotte fu costruito alla fine dell’Ottocento in stile eclettico e neorinascimentale. Ospitò il maresciallo Badoglio in fuga verso Brindisi nel settembre 1943 ed è famoso per essere stato al centro della vicenda “Chieti città aperta” nel marzo del 1944. Il Palazzo della Camera di Commercio, nonostante sia degli anni Trenta, riproduce gli schemi dei palazzi comunali medievali. Palazzo Arcivescovile, in Piazza Valignani, comprende un torrione di fine Quattrocento che ricorda le architetture toscane. Villa Frigerj, oggi sede del Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, fu costruita nel 1830 in uno stile eclettico che comprende il neoclassicismo e lo stile liberty.

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Siti archeologici

Chieti è dotata di importanti aree archeologiche che testimoniano l’epoca dell’antica Teate. A una estremità del centro storico troviamo il ben conservato anfiteatro romano, risalente al I secolo d.C. Poco distante sorgono le rovine del teatro romano, sempre del I secolo d.C. Nella zona orientale del centro abbiamo invece i resti delle terme romane del II secolo d.C. Altre piccole aree archeologiche sorgono in piazza dei Templi romani con le rovine dei tempietti romani di San Paolo, il luogo di culto più antico della città.

Infine, ricordiamo la Chieti sotterranea, un insieme di cisterne collegate da cunicoli, realizzati al tempo dell’antica Teate. Gli ambienti ipogei servivano per il rifornimento idrico della città. A essi va aggiunta Via Tecta, la cui funzione non è ancora ben chiara poiché si trattava di una strada sotterranea, alta oltre 4 metri.

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I musei di Chieti

Sala dei Frontoni
Musei Archeologici Nazionali di Chieti

Museo archeologico nazionale d’Abruzzo

Ospitato presso l’ottocentesca Villa Frigerj, il Museo archeologico nazionale d’Abruzzo espone un’importante raccolta archeologica relativa alla storia della regione, per un arco cronologico che va dalla Preistoria fino alla tarda età imperiale romana. A ciò, si aggiunge la collezione numismatica con esemplari dal IV al XIX secolo.

Nella collezione del museo figurano la Collezione Pansa che raccoglie vari oggetti di uso quotidiano e preziosi dei popoli italici abruzzesi, corredi tombali dal X al IV secolo a.C., provenienti da varie necropoli. E infine, la celebre statua del Guerriero di Capestrano, scultura in calcare locale del VI secolo a.C. che rappresenta uno dei più significativi esempi di arte italica.

Museo archeologico La Civitella

Il Museo archeologico La Civitella è dedicato alla lunga storia della città di Chieti. L’istituzione, che si trova accanto all’anfiteatro romano, raccoglie tutti i reperti emersi durante le campagne di scavo nelle aree romane della antica Teate, quali l’anfiteatro, il teatro, le terme, l’acquedotto, la necropoli e il complesso dei Tempietti. Una sezione è dedicata ai reperti legati alla civiltà dei Marrucini.

Altri musei

Il Museo d’arte Costantino Barbella è ospitato presso l’ex convento seicentesco dei Gesuiti di Palazzo Martinetti Bianchi ed è dedicato allo scultore teatino Costantino Barbella. Oltre alle sue sculture, troviamo opere d’arte collocabili in un arco temporale che va dal XIV secolo a oggi e antiche maioliche castellane.

Il Museo universitario di storia delle scienze biomediche si trova in Piazza Trento e Trieste, nel centro storico. Comprende testimonianze della storia del popolamento umano in Abruzzo, un archivio biologico di mummie, una sezione dedicata alla storia delle malattie, una legata alla storia evolutiva umana e varie collezioni scientifiche.

Chieti immagini