Chieti, antica città dell’Abruzzo, ha origini che risalgono all’epoca del popolo italico dei Marrucini. Conosciuta come “Teate” in epoca romana, divenne un importante centro amministrativo e militare. Nel Medioevo, Chieti visse sotto diverse dominazioni e fu sede di un potente vescovado. Nel Rinascimento, la città fiorì grazie al commercio e all’artigianato. Oggi, conserva numerosi monumenti storici che testimoniano la sua ricca eredità. Ecco le cose da vedere a Chieti.
La città di Chieti
Chieti è divisa in due parti. Chieti Alta corrisponde al centro storico e si trova in posizione dominante su una collina, mentre in basso abbiamo Chieti Scalo, il quartiere moderno. Si dice che Chieti sia una delle città più antiche d’Italia. Nei vicoli e nelle piazze della parte alta è conservato il maggior numero di monumenti che formano un prezioso patrimonio culturale. Prima di scoprire le cose da vedere a Chieti, ecco una breve storia della città.
La storia di Chieti
La storia di Chieti parte da molto lontano, tanto che le sue origini sono enigmatiche e avvolte da diverse leggende. Secondo uno di questi racconti, diffuso a partire dal Seicento, Chieti sarebbe stata fondata da Achille nel 1181 a.C. con il nome di Teate, in omaggio alla madre Teti. Una lapide nel palazzo del Municipio riporta l’origine mitologica della città.
Il geografo greco Strabone ci dice che la città, in origine, era detta Teatéa. E infatti, Teate Marrucinorum era il nome con cui i Romani chiamarono questo insediamento del popolo italico dei Marrucini, prima nemici poi alleati di Roma.
I Marrucini
Quel che è certo è che il territorio di Chieti fu frequentato sin dall’epoca preistorica. I primi ritrovamenti archeologici testimoniano tracce umane a partire dal III millennio a.C. Probabilmente Chieti fu un insediamento fondato dai Marrucini, una tribù minore dei Sanniti. I Marrucini erano un popolo italico di lingua osco-umbra che, dal I millennio a.C. occuparono una zona costiera corrispondente a quella dell’attuale Abruzzo.
Nel IV secolo a.C., sul colle corrispondente al centro storico di Chieti, comparve un’acropoli con tre templi. Nel corso dello stesso secolo, i Marrucini entrarono a far parte di una confederazione di popoli italici alleati contro i Romani, con cui combatterono la Seconda guerra sannitica. Dopo la disfatta, i Marrucini inviarono diplomatici a Roma per chiedere la stipulazione di un’alleanza, che fu loro concessa, dando luogo alla romanizzazione del territorio.
Epoca romana
Con l’avvento dei Romani, Teate si sviluppò soprattutto a partire dal II secolo a.C. e in epoca imperiale, in quanto ottenne il titolo di municipium. Allora, Chieti era chiamata Teate Marrucinorum. Fu questo il periodo in cui comparvero vari e importanti edifici come il teatro, l’anfiteatro, il foro, le terme, l’acquedotto, i templi, i cui resti archeologici possiamo ammirare ancora oggi.
Il Medioevo
La città, dopo la caduta dell’Impero romano, subì le invasioni barbariche fino a che divenne dominio dei Longobardi nel VI secolo. Chieti fiorì come centro importante finché non fu distrutta nell’801 da Pipino, re d’Italia. Dopo essere stata ricostruita, il governo della città passò attraverso vari signori. Con il casato degli Angioini e il successivo periodo aragonese, per Chieti si aprì una stagione di grande prestigio, in quanto divenne la capitale dell’Abruzzo Citeriore.
Chieti fu nominata “città regia” degli Abruzzi da Alfonso d’Aragona. Nel corso del XIII secolo, in città si stabilirono gli ordini francescano, agostiniano e domenicano, che diedero il via alla costruzione di numerose chiese e monasteri. I secoli medievali videro anche la nascita delle possenti mura difensive, mentre nei dintorni sorsero nuovi castelli.
L’età moderna
Nell’estate 1566 gli Ottomani attaccarono le coste e le campagne abruzzesi. Secondo una leggenda, gli invasori turchi rinunciarono a porre sotto assedio Chieti, chiedendo invece un pagamento che consisteva nella consegna di 700 donne, di tutti i giovani e le ragazze della città. Per evitare ciò, si formò un esercito di volontari, condotto dalla monaca badessa Teodorica del convento delle Clarisse. Al momento dello scontro, una nebbia miracolosa aiutò i teatini a vincere. Essi catturarono il comandante capo islamico e lo decapitarono. La sua testa fu esibita come trofeo su Porta Pescara.
Da allora e fino all’Ottocento, Chieti visse un periodo di stabilità politica ed economica, nella forma della signoria. Questa era retta da famiglie aristocratiche, tra cui si distinsero i Valignani, antica famiglia originaria di Napoli.
Chieti città aperta
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, il 24 marzo 1944 Chieti fu una delle “città aperte“. Questo status fu in parte ottenuto grazie alle richieste dell’arcivescovo Giuseppe Venturi, ma soprattutto a causa della perdita d’importanza della città nello scacchiere bellico. Infatti, dopo la terribile battaglia di Ortona, tedeschi e angloamericani si concentrarono sul fronte di Cassino, abbandonando di fatto quello adriatico. Per gli alleati, Chieti cessò di essere un obiettivo militare indispensabile, tanto che non firmarono nessun protocollo d’intesa per rendere Chieti una “città aperta”.
Il 10 febbraio 1944 il comandante Heinz Fuchs aveva revocato lo sfollamento totale, precedentemente ordinato. I tedeschi avevano compreso che, con gli scarsissimi mezzi a disposizione, difficilmente sarebbero riusciti a far allontanare una popolazione di 100.000 persone. Fuchs si limitò a procedere all’espulsione degli sfollati. Si trattò comunque di un allontanamento disumano di oltre 30 mila profughi, avvenuto in pieno inverno e sotto bombardamenti continui.
Cose da vedere a Chieti
Dopo questo breve racconto della storia della città, ora è giunto il momento di scoprire le cose da vedere a Chieti. Il nostro itinerario comprende il centro storico, dove troviamo la maggior parte dei monumenti, più un’escursione in natura nelle vicinanze.
Il centro storico
Chieti Alta corrisponde al centro storico, suddiviso in 7 quartieri che furono edificati in corrispondenza dell’antico insediamento italico-romano di Teate Marrucinorum a partire dall’Alto Medioevo. Corso Marrucino è la via principale e corrisponde all’antica via consolare di epoca romana. Attraversa piazza Gian Gabriele Valignani, toccando le principali attrazioni di Chieti. Durante il Medioevo, Piazza Valignani era occupata dal “Largo del Pozzo”, che prendeva nome da un pozzo sacro, oggi interrato.
Altre attrazioni del centro storico di Chieti sono il Palazzo del municipio in piazza San Giustino, un altro luogo simbolo della città. La piazza prende il nome dalla celebre Cattedrale. Il centro storico di Chieti era racchiuso da mura, intervallate da nove porte di cui oggi rimane solo Porta Pescara.
Cattedrale di San Giustino
Tra le cose da vedere a Chieti, ecco la celebre Cattedrale di San Giustino. Secondo alcune ipotesi, questo edificio di culto fu costruito nel V secolo come primo avamposto per l’evangelizzazione delle genti ancora pagane. Tuttavia, scavi archeologici nelle fondamenta del duomo hanno rivelato che la prima struttura originaria fu una basilica, fondata nel VI secolo per volere del vescovo Donato. Oggi, la Cattedrale si presenta in stile neogotico, grazie agli interventi di restauro avvenuti nei primi decenni del Novecento. Tuttavia, i lavori non hanno cancellato gli elementi originari dell’epoca medievale.
L’interno presenta affreschi in stile barocco e vi sono conservate numerose opere d’arte sacra, soprattutto nella Cappella di San Gaetano, nella Cappella della Mater Populi Teatini e in quella di San Giustino vescovo. L’altare maggiore è in stile barocco, la Cripta in stile gotico conserva affreschi del XIV e XV secolo e l’arca in marmo che accoglie le reliquie di San Giustino, patrono e primo Vescovo della città. Dalla cripta di può accedere all’Oratorio dell’antica Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti. Il basamento del campanile risale all’XI secolo.
Chiesa di San Francesco al Corso
La chiesa di San Francesco, con annesso convento dei Francescani, fu costruita nel 1239 e si trova alle spalle della Cattedrale di San Giustino. La facciata conserva il suo aspetto originario nella parte superiore, risalente al Trecento, a causa di un restauro settecentesco in stile barocco mai terminato.
L’interno, invece, mostra un florido stile barocco, negli affreschi e nelle decorazioni, frutto di quel restauro settecentesco che rese la chiesa di San Francesco al Corso la più ricca della città. Le cappelle laterali sono caratterizzate da un prezioso patrimonio artistico. La cupola che s’innalza al centro della zona presbiteriale domina Chieti Alta con la sua mole.
Altre chiese
Tra le cose da vedere a Chieti ci sono anche altri interessanti edifici di culto. La Chiesa di Santa Chiara risale alla metà del Seicento, anche se gran parte del suo apparato decorativo fu aggiunto nel corso del XVIII e XIX secolo. La semplicità della facciata contrasta con la ricchezza interna dei mirabili stucchi in stile barocco, affreschi e opere d’arte soprattutto nelle cappelle.
La Chiesa di San Domenico si trova lungo corso Marrucino e risale al Seicento. La facciata presenta uno stile classico, fiancheggiata da un possente campanile del XVIII secolo. L’interno è caratterizzato da decorazioni a stucco di origine settecentesca. Dal presbiterio si accede al Museo diocesano d’arte sacra.
Palazzi storici
Corso Marrucino è un concentrato di palazzi storici tra i più eleganti di Chieti. Solo per citarne alcuni, Palazzo Fasoli, in largo Gian Battista Vico, è caratterizzato dalla facciata in rosso pompeiano e decorazioni rococò. Palazzo De’ Mayo risale al XVI secolo e mostra lo stile delle ville napoletane, frutto del restauro operato dalla famiglia dei marchesi Mayo alla fine del XVIII secolo. Il Palazzo della Provincia presenta una raffinata facciata simil-cinquecentesca con portico ed eleganti saloni nell’appartamento del Prefetto.
Palazzo Mezzanotte fu costruito alla fine dell’Ottocento in stile eclettico e neorinascimentale. Ospitò il maresciallo Badoglio in fuga verso Brindisi nel settembre del 1943 ed è famoso per essere stato al centro della vicenda “Chieti città aperta” nel marzo del 1944. Il Palazzo della Camera di Commercio, nonostante sia degli anni Trenta, riproduce gli schemi dei palazzi comunali medievali. Palazzo Arcivescovile, in Piazza Valignani, comprende un torrione di fine Quattrocento che ricorda le architetture toscane. Villa Frigerj, oggi sede del Museo archeologico nazionale d’Abruzzo, fu costruita nel 1830 in uno stile eclettico che comprende il neoclassicismo e lo stile liberty.
Siti archeologici
La città è dotata di importanti aree archeologiche che testimoniano l’epoca dell’antica Teate e che rappresentano una tappa obbligata tra le cose da vedere a Chieti. A una estremità del centro storico troviamo il ben conservato anfiteatro romano, risalente al I secolo d.C. Poco distante sorgono le rovine del coevo teatro romano. Nella zona orientale del centro abbiamo invece i resti delle terme romane del II secolo d.C. Altre piccole aree archeologiche sorgono in piazza dei Templi romani con le rovine dei tempietti romani di San Paolo, il luogo di culto più antico della città.
Infine, ricordiamo la Chieti sotterranea, un insieme di cisterne collegate da cunicoli, realizzati al tempo dell’antica Teate. Gli ambienti ipogei servivano per il rifornimento idrico della città. A essi va aggiunta Via Tecta, la cui funzione non è ancora ben chiara. Si trattava di una strada sotterranea, alta oltre 4 metri.
Esedra della pescheria
Tra i simboli più noti del centro storico di Chieti, l’esedra della pescheria mostra la tipica forma a ventaglio dei mercati di età classica, con gli spazi per la vendita di pesce e carne. Essa è delimitata da un colonnato dorico che conferisce all’intera struttura lo stile neoclassico. L’esedra si trova lungo via Arniense. Essa è tra le cose da vedere a Chieti subito dopo la Cattedrale di San Giustino, poiché si trova proprio dietro l’edificio di culto.
I musei di Chieti
Museo archeologico nazionale d’Abruzzo
Ospitato presso l’ottocentesca Villa Frigerj, il Museo archeologico nazionale d’Abruzzo espone un’importante raccolta archeologica relativa alla storia della regione, per un arco cronologico che va dalla Preistoria fino alla tarda età imperiale romana. A ciò, si aggiunge la collezione numismatica con esemplari dal IV al XIX secolo.
Nella raccolta del museo figura la Collezione Pansa che annovera vari oggetti di uso quotidiano e preziosi legati ai popoli italici abruzzesi, corredi tombali databili tra il X e il IV secolo a.C. e provenienti dalle varie necropoli della zona. E infine, la celebre statua del Guerriero di Capestrano, scultura in calcare locale del VI secolo a.C. che rappresenta uno dei più significativi esempi di arte italica.
Museo archeologico La Civitella
Il Museo archeologico La Civitella è dedicato alla lunga storia della città di Chieti. L’istituzione, che si trova accanto all’anfiteatro romano, raccoglie tutti i reperti emersi durante le campagne di scavo nelle aree romane della antica Teate, quali l’anfiteatro, il teatro, le terme, l’acquedotto, la necropoli e il complesso dei Tempietti. Una sezione è dedicata ai reperti legati alla civiltà dei Marrucini.
Altri musei
Tra le cose da vedere a Chieti, da non dimenticare anche gli altri, interessantissimi musei della città. Il Museo d’arte Costantino Barbella è ospitato presso l’ex convento seicentesco dei Gesuiti di Palazzo Martinetti Bianchi ed è dedicato allo scultore teatino Costantino Barbella. Oltre alle sue sculture, troviamo opere d’arte collocabili in un arco temporale che va dal XIV secolo a oggi e antiche maioliche castellane.
Il Museo universitario di storia delle scienze biomediche si trova in Piazza Trento e Trieste, nel centro storico. Comprende testimonianze della storia del popolamento umano in Abruzzo, un archivio biologico di mummie, una sezione dedicata alla storia delle malattie e un’altra dedicata alla storia evolutiva umana e varie collezioni scientifiche.
Villa Comunale
Tra le cose da vedere a Chieti, non dimenticate di fare una sosta alla Villa Comunale. Si tratta del parco urbano più frequentato del centro storico. Originariamente esso era formato dai giardini delle ville Frigerj e Nolli. Villa Comunale presenta un chiaro stile ottocentesco con terrazze digradanti, occupate da giardini all’italiana, statue, giochi d’acqua e boschetti. Al centro di Villa Comunale compare la fontana monumentale, mentre attorno si dipanano viali per passeggiare e il laghetto artificiale con passerelle e la statua del dio Nettuno.
Cose da vedere a Chieti: escursioni
In circa un’ora di auto, dirigendosi verso sud, raggiungiamo una destinazione suggestiva e affascinante: il Parco Nazionale della Maiella. Da Chieti è facile visitare la parte settentrionale dell’area protetta, e precisamente quella dei comuni di Lettomanoppello e Serramonacesca.
A Lettomanoppello si possono raggiungere il Parco dei Tholos o Piana delle Cappelle, caratterizzata da un gran numero di capanne in pietra a secco, e la Grotta Sant’Angelo, in località Vallone, che dal XII secolo fu un eremo e oggi è meta di pellegrinaggio. A Serramonacesca si può vedere il complesso con le tombe rupestri di San Liberatore a Maiella e l’eremo di Sant’Onofrio dell’XI secolo.
Libri per approfondire
Chieti e provincia guida turistica
Chieti 1943-1944. Mai più è stata città aperta come allora
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Uffici informazioni turistiche di Chieti
- Infopoint via Cesare de Lollis all’ingresso del Museo Barbella
- Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica I.A.T., via Spaventa 29/31Tel. +39 087163640