Antônio Vicente Mendes Maciel, meglio noto come Antônio Conselheiro il Pellegrino, nacque il 13 marzo 1830 a Quixeramobim, piccolo villaggio sperduto del sertão centrale del Brasile. Questa è la sua storia, assieme a quella della prima comune mai esistita e che lo stesso Pellegrino fondò.
La gioventù di Antônio Conselheiro il Pellegrino
Antônio Conselheiro era destinato a divenire sacerdote ma la morte della madre, avvenuta nel 1834, cambiò il corso della sua vita. Suo padre, un commerciante e allevatore, si risposò due anni dopo. Da allora la vita di Antônio e delle sue due sorelle fu segnata dalla mancanza di affetto, dai maltrattamenti e da un clima religioso austero che si respirava in casa. Il padre inoltre divenne alcolista e portò la famiglia alla rovina economica.
Antônio fu spedito a studiare con suo nonno, Manoel Antônio Ferreira Nobre, un insegnante. Nel 1855 la morte del padre obbligò il giovane ad abbandonare gli studi, a rilevare l’azienda di famiglia piena di debiti e a farsi carico delle sorelle non ancora sposate.
Il tradimento che cambiò la sua vita
Nel 1857 Antônio Conselheiro sposò una cugina, la quindicenne Brasilina Laurentina de Lima. L’uomo, sempre più indebitato, si spostava continuamente da un luogo all’altro e sempre continuamente intraprendeva nuovi lavori e nuovi commerci per tentare di risollevare le sue finanze. Nel 1861 avvenne però un fatto che impresse la prima svolta alla sua già tribolata vita.
In quell’anno, infatti, Antônio sorprese la moglie a casa con il suo amante. Secondo il codice d’onore allora in auge, l’uomo tradito o si vendicava uccidendo i due amanti colti in flagrante oppure accettava l’umiliazione a vita, chinando il capo. Antônio scelse la seconda opzione. Lasciò la moglie e il villaggio in cui si erano stabiliti per ritirarsi in una fattoria dove iniziò a dedicarsi alla mistica cristiana.
Antônio diviene “Il Pellegrino”
Dopo altri viaggi e non troppo fortunate peripezie, l’inquieto Antônio iniziò a vagare nel nordest del Brasile, vivendo di carità come un penitente. Nel 1870 egli ottenne il titolo di Conselheiro, un rango religioso che gli permetteva di predicare e dispensare consigli spirituali. Iniziò allora la sua attività di predicatore nelle piazze di piccoli villaggi sperduti, salendo su un palco improvvisato da cui esponeva i suoi pensieri.
Il suo sistema di credenze includeva l’idea di un nuovo, vago sistema religioso tanto che Antônio iniziò a ritenersi e a presentarsi come un messia. All’inizio le autorità e gli altri sacerdoti lasciarono correre, ma quando il pensiero di Antônio Conselheiro divenne via via più articolato, profondo e contrario alla società costituita decisero di intervenire.
Accusa infamante ad Antônio Conselheiro
Antônio Conselheiro fu accusato dalle autorità religiose di predicare una morale troppo rigida che spaventava e allarmava i fedeli. Dopo intervenne anche la polizia: le sue predicazioni, infatti, avevano il potere di radunare troppa gente che ormai esprimeva un fanatismo pericoloso e senza limiti.
Questi fatti decretarono la seconda svolta della vita di Antônio Conselheiro. Egli decise di fermarsi e stabilirsi in un luogo dove avvenne qualcosa di straordinario per l’epoca: nacque la prima comune della storia.
La prima comune della storia
Nel 1893, stanco di peregrinare, Antônio Conselheiro decise di fondare un villaggio per sé e per farvi vivere i suoi adepti. Il luogo fu scelto all’estremità nord-orientale dello stato di Bahia, in una zona chiamata Canudos. Il villaggio, ribattezzato Belo Monte, fu costruito rimettendo in sesto una cinquantina di capanne in rovina e una chiesa. Tra i seguaci di Antônio Conselheiro, che si rifugiarono nel villaggio di Belo Monte, vi erano vari disertori dell’esercito, banditi, schiavi e servi fuggitivi.
Il problema della popolazione di Canudos
Tra i Canudensi vi era circa un migliaio di sertanejos che in precedenza erano stati vaqueiro, cioè custodi di bestiame. Alcuni di essi erano probabilmente stati disertori dell’esercito o del corpo di polizia, mentre altri erano stati schiavi o servi fuggitivi, mendicanti, vagabondi e delinquenti di poco conto.
Tuttavia, la popolazione che via via venne a insediarsi a Canudos aveva origini etniche, sociali ed economiche molto differenti. Il sistema sociale che ne scaturì fu di stampo comunista, basato sulla divisione del lavoro, della produzione e della proprietà comune. Furono vietati il matrimonio civile, l’utilizzo e la circolazione della moneta, le bevande alcoliche, la prostituzione. L’osservanza religiosa era obbligatoria.
Canudos iniziò a dare fastidio
Canudos divenne per molti una sorta di terra dell’Eldorado. Infatti, appena un anno dopo la sua fondazione contava già 8.000 nuovi abitanti. Nel 1895 toccò oltre 30.000 residenti che vivevano grazie alle attività dell’agricoltura e del piccolo commercio.
L’espansione e la prosperità di questa nuova cittadina comunitaria iniziò, però, a dare fastidio perché si contrapponeva al sistema e all’autorità costituita. I grandi proprietari terrieri e il clero, sentendosi minacciati nei loro interessi, fecero pressioni sulle autorità dello Stato di Bahia per stroncare il movimento e disperdere le persone che risiedevano a Canudos.
Canudos deve scomparire
Il governo decise di intervenire alla fine di novembre del 1896 con una prima spedizione che avevo lo scopo di distruggere Canudos. Ma il progetto fallì grazie alla resistenza armata della cittadina. Alla fine di dicembre fu inviata una seconda spedizione, che ugualmente non ebbe successo. All’inizio del 1897 fu inviata una terza spedizione, questa volta guidata dal capitano Antônio Moreira César, soprannominato “il tagliatore di teste”.
Tuttavia, il capitano fu ucciso durante una carica di cavalleria contro la cittadina. Per gli abitanti di Canudos questa inaspettata vittoria rappresentò la conferma della “santità” del Beato de Belo Monte, come era stato ribattezzato Antônio Conselheiro.
La questione repubblicana
Intanto a Rio de Janeiro, Canudos era ritenuto a capo di una vasta cospirazione monarchica. A questo punto sterminare la cittadina divenne di fondamentale importanza per la giovane Repubblica appena costituita. Fu organizzata una quarta e ultima spedizione contro la cittadina ribelle. Dopo mesi di aspre battaglie, l’esercito repubblicano riuscì infine a distruggere completamente Canudos, massacrando quasi tutti i suoi abitanti.
La morte di Antônio Conselheiro
Ma Antônio Conselheiro non poté assistere all’ingloriosa fine della sua creazione. Egli, infatti, morì il 22 settembre 1897, qualche settimana prima dell’assalto finale a Canudos da parte della quarta e ultima spedizione. Per quasi una settimana, il suo corpo fu osservato e venerato perché i suoi adepti più stretti si aspettavano, come Conselheiro aveva profetizzato, che dopo tre giorni sarebbe resuscitato. Ma, quando l’odore del corpo in decomposizione diventò troppo forte, si arresero all’evidenza e lo seppellirono.
Prima che Canudos fosse completamente distrutto, il comando militare ordinò di riesumare il cadavere di Conselheiro e in questa occasione fu scattata l’unica fotografia conosciuta del Pellegrino, quella che avete potuto vedere in apertura a questo articolo che racconta la sua storia.
Libri per approfondire
Canudos. La guerra nel Sertão del Brasile