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Il mistero delle duemila teste di ariete mummificate ad Abydos

teste di ariete mummificate
Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار

La recente scoperta di duemila teste di ariete mummificate non solo getta luce sul passato remoto dell’antico Egitto, ma rivela anche aspetti cruciali del culto religioso e delle pratiche funerarie dei faraoni.

Teste di ariete mummificate: dove e come sono state scoperte?

La scoperta delle duemila teste di ariete mummificate è avvenuta nell’inverno 2023 ad Abydos, una città che per migliaia di anni è stata al centro della vita religiosa e culturale dell’Egitto antico. Situata a circa 11 km a ovest del Nilo, Abydos era considerata una delle città più sacre.

Secondo la tradizione accoglieva il luogo di sepoltura di Osiride, dio degli inferi ma anche della resurrezione e della fertilità. La città ospita anche i templi funerari di alcuni dei più importanti faraoni della storia egizia, tra cui Seti I e Ramses II. Il tempio di quest’ultimo rappresenta il sito più vicino al quale è avvenuto il recente ritrovamento.

La città sacra di Abydos

Abydos antico Egitto
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Abydos rappresenta una delle città più antiche dell’Alto Egitto. Era il capoluogo dell’VIII distretto e si trova a circa 500 chilometri a sud del Cairo. Il suo nome significa “collina del tempio“, in quanto si riteneva che nel tempio della collina che emergeva dal Nun, vi era conservata la testa di Osiride, secondo quanto raccontato in una versione del mito del dio stesso. Abydos, dopo Eliopoli, era dunque una delle due città sante dell’antico Egitto.

Per tale motivo, ogni anno migliaia di pellegrini si recavano in questa città sacra per prendere parte ai festeggiamenti in onore della divinità. E’ qui che il faraone Seti I volle erigere il suo tempio funerario. E a circa un chilometro di distanza sorge quello di suo figlio Ramses II. Proprio in questo secondo tempio gli archeologi hanno trovato duemila teste di ariete mummificate, dotate di corna e riferibili al periodo tolemaico.

La scoperta archeologica

Duemila teste di ariete mummificate
Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار

La campagna di scavi ad Abydos è stata condotta da un team dell’Università di New York, concentrandosi nell’area del tempio di Ramses II. Gli arieti, animali sacri associati al dio Khnum, sono stati trovati mummificati e disposti con cura, suggerendo un rituale di grande importanza. Il team ha utilizzato tecniche archeologiche moderne per scavare delicatamente e documentare il sito. Non sono state trovate solo le teste di ariete, ma anche i resti di altri animali mummificati.

In una delle stanze rinvenute nella parte settentrionale del tempio di Ramses II ad Abydos sono emersi, infatti, altri resti di animali mummificati. Tra essi un gruppo di pecore, capre selvatiche, cani, mucche, cervi e manguste. Ma la campagna di scavo è stata ancor più produttiva poiché gli archeologici hanno anche scoperto frammenti di statue, resti di oggetti in legno e addirittura calzature e vesti in pelle.

L’eccezionalità del ritrovamento e l’enigma delle duemila teste di ariete mummificate

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Questo eccezionale ritrovamento non solo fornisce una finestra sulle pratiche religiose e funerarie dell’antico Egitto, ma offre anche nuove prospettive sulla vita quotidiana e le credenze sulla civiltà di epoca tolemaica. La mummificazione degli arieti, animali sacri legati al dio Khnum, simboleggia la profonda connessione tra la vita quotidiana, la religione e l’aldilà, presente in questa antica civiltà.

Ma perché un numero così elevato di teste di ariete mummificate fu posto in questo sito? Molto probabilmente si trattava di offerte, il che indica un fatto senza precedenti ad Abydos in epoca tolemaica. Infatti, la presenza di questi resti indicherebbe che il culto di Ramses II era ancora praticato nella zona mille anni dopo la sua morte.

Il dio Khnum

Abydos
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Il dio Khnum era venerato come il creatore della vita e il protettore delle sorgenti del Nilo ed era spesso raffigurato con la testa di ariete. La mummificazione di questi animali, quindi, indicava probabilmente anche una celebrazione verso la divinità e un atto simbolico di rispetto verso le forze della natura e la vita stessa. La scoperta di queste duemila teste di ariete mummificate suggerisce l’esistenza di un culto molto diffuso e un probabile collegamento diretto con il faraone Ramses II, che potrebbe essere stato venerato attraverso queste pratiche rituali anche mille anni dopo la sua morte.

Inoltre, il ritrovamento getta luce sulle tecniche di mummificazione e sui rituali funerari praticati nell’antico Egitto. La scoperta consente di indagare sulle metodologie e gli strumenti utilizzati. Tale ritrovamento ha inoltre stimolato ulteriori ricerche e scavi nell’area.

Infatti, non sono stati solo questi gli unici ritrovamenti interessanti nella località egizia. Le ricerche hanno anche individuato un gigantesco edificio con muri dallo spessore anche di 5 metri, risalente alla VI dinastia. Secondo il team di studiosi questa scoperta, che deve essere ancora indagata a fondo, contribuirà alla migliore comprensione delle attività e dell’architettura dell’antico Egitto nella zona.

Impatto sulla archeologia

La scoperta delle teste di arieti mummificate ad Abydos, non solo arricchisce la nostra conoscenza dell’antico Egitto, ma apre anche nuove prospettive nel campo dell’archeologia e della storia. La rilevanza di questo ritrovamento va ben oltre la semplice scoperta di reperti. Offre un nuovo sguardo sulle pratiche religiose e i rituali di una delle più enigmatiche civiltà del mondo antico.

Per gli archeologi, questa scoperta fornisce nuove opportunità per studiare le tecniche di mummificazione, che differivano notevolmente a seconda del soggetto umano o animale. Il sacrificio di arieti e di altri animali poi mummificati consente di indagare meglio i rituali funerari e i riti sacrificali praticati nell’antico Egitto, fornendo nuovi spunti sulla loro evoluzione nel corso dei secoli.

Impatto sulla storia

Dal punto di vista storico, la scoperta ha significative implicazioni per la nostra comprensione della figura di Ramses II e del suo lungo regno. La presenza di queste mummie in un’area vicina al suo tempio suggerisce che il culto di Ramses II potrebbe essere sopravvissuto per secoli dopo la sua morte.

E forse proprio attraverso l’intercessione di divinità come Khnum. Ciò potrebbe rivelare nuovi aspetti sulla continuità e il cambiamento nelle pratiche religiose e nel culto dei faraoni nell’antico Egitto.

Comparazioni con altri ritrovamenti

storia egizia Abydos
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Il ritrovamento delle teste di ariete mummificate ad Abydos non è un evento isolato nella storia dell’archeologia egizia. Al contrario, si inserisce in un contesto più ampio di scoperte simili che hanno continuato a svelare i segreti dell’Egitto antico. In passato, sono state scoperte numerose mummie di animali, tra cui gatti, ibis e falchi, tutte parte integrante dei rituali religiosi egizi.

Tuttavia, ciò che rende il ritrovamento ad Abydos eccezionale è la grandezza e la specificità delle componenti legate al rituale. La presenza di un numero così elevato di teste di ariete mummificate, concentrato in un’unica area vicino al tempio di Ramses II, suggerisce un culto specifico e una probabile associazione diretta con questo importante faraone.

Paragonando questa scoperta con altre, diventa evidente che l’antico Egitto aveva un approccio altamente sofisticato e variegato nei confronti della mummificazione. La mummificazione non era limitata solo agli esseri umani ma comprendeva anche agli animali, secondo un proprio significato e ruolo specifico nei rituali religiosi. Queste scoperte continuano a fornire preziose informazioni sulla complessità della religione egizia e sulle pratiche culturali di un popolo che, sebbene vissuto migliaia di anni fa, continua a influenzare e affascinare il mondo moderno.

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