I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia sono nove monti caratterizzati da gruppi di cappelle e altri elementi architettonici, creati tra la fine del XVI e il XVII secolo e dedicati a diversi aspetti della fede cristiana. Scopriamo insieme la storia, l’arte e la spiritualità di questi luoghi.
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
Oltre al loro significato simbolico e spirituale, i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia sono luoghi di grande bellezza in virtù dell’abilità con cui sono stati integrati nel paesaggio naturale circostante di colline, foreste e laghi. All’interno conservano tutti opere artistiche molto importanti come affreschi e statue. Nel 2003 sono stati dichiarati Patrimoni mondiali dell’umanità UNESCO.
Storia dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
Il progetto dei Sacri Monti iniziò a cavallo tra il XV e il XVI secolo con l’obiettivo di creare luoghi di preghiera e di riunione dei fedeli in alternativa alla Terra Santa, sempre più pericolosa da raggiungere per i pellegrini a causa dell’aggressivo espansionismo dei Turchi. Inizialmente, per creare la “Nuova Gerusalemme”, furono proposte tre diverse località: Varallo in Valsesia, Montaione in Toscana e Braga nel Portogallo settentrionale. Questi tre siti avevano una disposizione che richiamava la topografia della Terra Santa. Il progetto dei Sacri Monti si affermò con più forza soprattutto dopo il Concilio di Trento del 1545 – 1563, quando la Chiesa assunse la missione di contrastare la Riforma protestante. I luoghi sacri dovevano rappresentare le sentinelle ideali contro l’eresia.
Dopo la loro edificazione, in tutti i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, i più grandi artisti piemontesi e lombardi del periodo crearono dipinti e sculture che rappresentavano gli episodi più edificanti della vita di Gesù, di Maria e dei Santi, andando a formare un notevole patrimonio artistico.
I Sacri Monti in Italia
Il modello devozionale incarnato dai Sacri Monti ebbe la prima e più compiuta realizzazione nel Sacro Monte di Varallo, edificato per primo in Italia nel 1481 dal frate francescano Bernardino Caimi. Fortemente voluto da Carlo Borromeo, vescovo di Milano, quello di Varallo divenne un modello per i Sacri Monti successivi. Fu dedicato non solo a Cristo ma anche ai culti della Vergine Maria, ai santi, alla Trinità e ai Misteri del Rosario.
La costruzione dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia continuò per tutto il XVII secolo e il XVIII secolo. Inizialmente, nella realizzazione dei complessi di ogni Sacro Monte si seguirono alcune regole comuni per la tipologia e lo stile architettonico. Tuttavia, con il passare del tempo, ognuno si è poi evoluto secondo la propria arte, architettura, tema e ruolo distinto. Ad Orta, ad esempio, il complesso è dedicato a San Francesco d’Assisi, in una disposizione che si mantiene sostanzialmente invariata dal XVI secolo. Il Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso a Ossuccio è dotato di 14 cappelle in stile barocco disposte sul pendio di una montagna che conduce al santuario finale posto in vetta. All’inizio del XVIII secolo, il monaco Michelangelo da Montiglio realizzò il Sacro Monte di Belmonte, in Valperga Canavese, per ricreare idealmente i siti biblici della Terra Santa.
Il Sacro Monte di Varallo
Il Sacro Monte di Varallo in Valsesia è il più antico e il più interessante dal punto di vista artistico tra i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Esso è composto da una basilica, che rappresenta la stazione finale di un percorso devozionale, e quarantaquattro cappelle che custodiscono all’interno affreschi e circa ottocento statue policrome a grandezza naturale. Come detto sopra, l’idea di creare un Sacro Monte a Varallo fu concepita nel 1481 dal frate francescano Bernardino Caimi con lo scopo di riprodurre i luoghi più emblematici della Terra Santa, come alternativa al pellegrinaggio. Da questo intento, derivò il nome di Nuova Gerusalemme, successivamente impiegato per indicare il Sacro Monte di Varallo.
La maestosità scenografica del Sacro Monte di Varallo cela intenti di edificazione morale e religiosa. Il percorso tocca idealmente i luoghi sacri del Cattolicesimo, facendo rivivere ai fedeli scene del racconto evangelico. Dopo la morte di Bernardino Caimi, questo intento fu continuato da Gaudenzio Ferrari che mise il suo genio artistico al servizio della realizzazione del patrimonio culturale e religioso del luogo. Nel XVII secolo furono aggiunte altre cappelle legate agli eventi della Passione di Gesù e il Palazzo di Pilato, caratterizzato dalla Scala Santa, che riproduceva quella di San Giovanni in Laterano di Roma. Nello stesso secolo si procedette alla sistemazione della vetta del Sacro Monte, dove le cappelle si inseriscono in palazzi di stile rinascimentale, ed ebbe inizio la costruzione della nuova Basilica dell’Assunta.
Basilica dell’Assunta
La costruzione della Basilica dell’Assunta iniziò nel 1614 e continuò per un secolo esatto. Nel 1649, l’edificio di culto accolse l’antica statua della Madonna dormiente che, in breve tempo, divenne oggetto di speciale devozione. Se la facciata è di fine Ottocento e presenta uno stile eclettico, l’interno è un tripudio di gusto barocco con una abbondanza di statue policrome e dettagli in oro nella cupola e affreschi lungo le pareti.
Il Sacro Monte di Orta
Il Sacro Monte di Orta (Novara) è un complesso dedicato a San Francesco d’Assisi e fu realizzato in tre fasi distinte. La prima andò dal 1590 al 1630, periodo in cui prevalse lo stile manierista. La seconda fase continuò fino alla fine del XVII secolo, con prevalenza dello stile barocco, che caratterizzò anche la terza fase, che si protrasse fino alla fine del XVIII secolo, periodo in cui comunque comparvero anche altre influenze stilistiche. Il frutto di queste tre fasi consiste in 21 cappelle splendidamente decorate, l’antico Ospizio di San Francesco, una porta monumentale, il giardino ed una fontana. Tra il Sacro Monte di Orta e quello di Varallo esiste un cammino devozionale, detto la Peregrinatio.
L’apparato artistico e decorativo è legato agli episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d’Assisi. Per questo motivo quello di Orta è l’unico tra i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia a essere interamente dedicato solo a un santo. Questo Sacro Monte è, inoltre, l’unico a non aver subito sostanziali cambiamenti dal XVI secolo. Tra le opere d’arte presenti, oltre alle 376 statue policrome a grandezza naturale, ricordiamo la Pietà, una scultura in legno risalente al X secolo e custodita all’interno della chiesa dei Santi Nicolao e Francesco.
Chiesa dei Santi Nicolao e Francesco
Il percorso devozionale del Sacro Monte di Orta termina con la chiesa dei Santi Nicolao e Francesco, edificio di culto antico ma completamente restaurato nel XVII secolo sul modello della Basilica inferiore di Assisi.
La chiesa rappresenta una delle strutture del Sacro Monte di Orta più interessanti per le opere d’arte contenute. Oltre alla Pietà, vi sono numerosi dipinti, che vanno dal XVII al XVIII secolo, e il gruppo ligneo della Madonna della Pietà, risalente al XIV secolo.
Il Sacro Monte di Crea
Il Sacro Monte di Crea si trova a Serralunga di Crea, in provincia di Alessandria. Il percorso sale lungo il colle fino al santuario mariano, e continua fino alla sommitale cappella del Paradiso. La storia del Sacro Monte di Crea è antica e inizia con quella del convento e della chiesa di Santa Maria, meta di pellegrinaggio fin dall’epoca medioevale. Secondo la tradizione fu Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, nel 350, a portare sulla collina la statua lignea della Madonna col Bambino, ancor oggi oggetto di devozione. Per darle accoglienza, egli fece edificare un oratorio che divenne il centro propulsore del Cristianesimo e del culto mariano nella zona. Con il passare dei secoli, si moltiplicarono le donazioni di opere e reliquie fino a che, data l’accresciuta importanza della chiesa, nel 1589 i signori Gonzaga ne vollero un ampliamento. A quell’epoca fu concepita l’idea di trasformare il sito in Sacro Monte.
Nel creare il percorso devozionale, il progetto si inspirò al Sacro Monte di Varallo. Il priore di Crea, Costantino Massino, ordinò la realizzazione di 18 stazioni dedicate alla vita della Vergine. Alla fine del Seicento, accanto alle cappelle comparivano 17 romitori, mentre nel 1735 iniziarono i lavori di rifacimento della facciata della chiesa secondo lo stile barocco che ha mantenuto fino a oggi. Gli interni della chiesa di Santa Maria mostrano affreschi quattrocenteschi in stile rinascimentale e tele del Cinque e Seicento. Le 23 odierne cappelle presentano le statue policrome in terracotta, tipiche dei Sacri Monti.
Il Sacro Monte di Oropa
Il Sacro Monte di Oropa (Biella) è costituito da 19 cappelle situate fuori delle mura del santuario di Oropa. Dodici di queste sono dedicate alla vita della Madonna, le altre a santi e alla tradizione del santuario. Le due basiliche, quella Antica e quella Superiore, completano il complesso del Sacro Monte di Oropa.
Questo Sacro Monte nacque a partire dal 1620, per volere del frate cappuccino padre Fedele da San Germano, in occasione della solenne incoronazione della celebre statua della Madonna Nera, risalente alla fine del XIII secolo. Inizialmente, fu prevista la realizzazione di 20 cappelle, di cui oggi ne abbiamo 19, adornate da affreschi e dalle statue policrome in terracotta. Una particolarità che rende quello di Oropa unico tra i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia è costuita dal tetto delle cappelle in lastre in pietra, tipiche delle baite alpine.
Il Sacro Monte di Belmonte
Il Sacro Monte di Belmonte è dotato di un santuario e di 13 cappelle della Via Crucis. Sorge isolato in una zona verdeggiante del comune di Valperga (Torino). Il sito è importante anche dal punto di vista storico e archeologico. Infatti, qui sono emersi reperti di una civiltà preistorica dell’Età del bronzo e le rovine di un insediamento fortificato di epoca longobarda. La tradizione narra che sia stato Arduino d’Ivrea a volere la costruzione del santuario come omaggio per una miracolosa guarigione, da lui ottenuta nel 1002 per opere della Vergine Maria. In realtà, il primo edificio di culto di Belmonte comparve intorno all’anno Mille per volere di monache benedettine che rimasero qui fino al 1601. In quell’anno, infatti, il Concilio di Trento stabilì che i conventi femminili non potessero essere stabiliti in luoghi isolati e al posto delle monache arrivarono i frati minori di San Francesco.
Questi ultimi furono gli autori di diversi ampliamenti del santuario. Dal 1712, essi divennero i creatori del percorso devozionale che trasformò Belmonte in uno dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Il Sacro Monte di Belmonte comprende le 13 cappelle poste lungo il percorso ad anello della Via Crucis. Esse sono caratterizzate da affreschi e da gruppi di statue policrome. Il santuario accoglie la statua della Madonna di Belmonte, oggetto di fervente devozione e antecedente al Seicento. Sulla vetta del monte troneggia la statua di San Francesco, alta quasi 5 metri.
ll Sacro Monte di Ghiffa
ll Sacro Monte di Ghiffa si trova sopra l’abitato di Ronco (Verbano-Cusio-Ossola). Fu concepito a partire dalla fine del XVI secolo, quando l’antico oratorio della Santissima Trinità fu ampliato. La costruzione del complesso del Sacro Monte e delle cappelle partì alla metà dello stesso secolo. Per mancanza di risorse finanziarie, furono realizzate soltanto tre cappelle.
Abbiamo quella dedicata all’Incoronazione della Vergine del 1647, quella di San Giovanni Battista del 1659, entrambe in stile barocco. E, infine, la Cappella di Abramo, realizzata tra il 1703 ed il 1722. Nel 1752, iniziò la realizzaione del porticato a 14 arcate nel piazzale del santuario. Le arcate ospitano le stazioni della Via Crucis. Oggi, il porticato presenta anche la cappella della Madonna Addolorata.
Il Sacro Monte di Domodossola
Il Sacro Monte di Domodossola risale nella sua ideazione al 1656, quando due frati cappuccini scelsero un colle sopra Domodossola per dar vita al Sacro Monte Calvario. Il progetto prevedeva una serie di croci indicative delle stazioni della Via Crucis che doveva terminare con un Santuario intitolato al SS. Crocifisso. Il progetto includeva anche la graduale sostituzione delle croci con altrettante cappelle che comprendessero la rappresentazione degli episodi della Passione di Cristo. La costruzione delle cappelle terminò nel XVIII secolo.
Alla sommità della collina si trova il santuario ottagonale della Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1657 in stile barocco. Nel 1828 qui visse il Beato Antonio Rosmini. Oggi è possibile visitare la cella dove egli si ritirava per pregare e in cui sono conservati alcuni oggetti personali e una delle quattro reliquie del suo corpo.
Il Sacro Monte di Varese
Il Sacro Monte di Varese è situato nella località di Santa Maria del Monte. Il suo complesso è formato da 14 cappelle dedicate ai misteri del Rosario, che scandiscono un percorso ideale che termina con il santuario di Santa Maria del Monte, luogo di intenso pellegrinaggio fin dall’epoca medievale. La costruzione del Sacro Monte ebbe origine nel 1604. Grazie alle numerose donazioni, i lavori furono più rapidi rispetto a quelli degli altri Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.
Lo stile che caratterizza l’architettura delle cappelle, degli archi trionfali e delle fontane è eclettico e ispirato al manierismo. Le cappelle custodiscono gruppi di statue e affreschi degli artisti più importanti dell’arte sacra seicentesca.
Il Sacro Monte di Ossuccio
Il Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso si trova a Ossuccio, nel comune di Tremezzina (Como), in un luogo isolato di fronte all’isola Comacina del lago di Como. Il complesso del Sacro Monte di Ossuccio include quattordici cappelle, realizzate in più fasi tra il 1629 e il 1714. Presentano tutte un mirabile stile barocco e un totale di 230 statue a grandezza naturale.
Le cappelle sono dedicate ai Misteri del Rosario e il percorso devozionale che si snoda tra esse termina con il santuario dell’Assunzione della Madre di Dio. Questo presenta un mirabile altare maggiore in marmo del XVIII secolo che comprende il gruppo di statue dell’Incoronazione della Vergine. Il gruppo è racchiuso entro un piccolo tempio in marmo che rappresenta la stazione finale del percorso del Sacro Monte.
Libri per approfondire
I sacri monti di Piemonte e Lombardia
Il devoto cammino dei Sacri Monti. Dal Piemonte alla Lombardia
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia immagini
Video Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
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