I Fori Imperiali: in un secolo e mezzo, tra il governo di Giulio Cesare e quello di Traiano, Roma raggiunse la sua massima estensione e il centro della capitale si trasformò in un imponente complesso monumentale mai visto prima.
L’epoca precedente
Nel I secolo a.C. Roma presentava la propria maestosità all’interno delle mura cittadine solo nel Campidoglio e nel Foro romano. Per la presenza del suo tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva, il Campidoglio era riservato alla venerazione degli dei mentre il Foro Romano non aveva spazio sufficiente per accogliere nuovi monumenti. Ma con la crescente estensione dell’impero romano era necessario dare un nuovo volto alla città, più monumentale e maestoso per rispecchiare i nuovi tempi di splendore.
Giulio Cesare, poiché ambiva a edificare una nuova città in stile ellenistico, fu il primo a inaugurare l’ampliamento del centro verso l’unica direzione possibile, e cioè a est del vecchio foro. Vi si trovava una zona residenziale delimitata dai colli di Velia e del Quirinale, dall’alto lato del campo Marzio. Qui Pompeo il Grande aveva fatto erigere un imponente teatro. Ma, nemico di Pompeo, Giulio Cesare desiderava edificare qualcosa di simile per glorificare la propria immagine e la sua stirpe che, secondo la tradizione, discendeva dalla dea Venere.
La storia dei Fori Imperiali

Nel 54 a.C. Cesare iniziò la costruzione del primo foro imperiale, dedicato a Venus Genetrix, la generatrice della sua stirpe, la gens Iulia. Il recinto sacro, che poi divenne il modello per i Fori Imperiali successivi, includeva un tempio collocato lungo uno dei lati di un recinto porticato con decorazioni che richiamavano la propaganda di Cesare. Ottaviano Augusto, successore di Cesare, e primo imperatore di Roma nel 27 a.C., fece costruire un secondo foro accanto a quello di Cesare. Il sito fu consacrato al dio della guerra Marte per sottolineare il legame tra la gens Iulia e l’origine mitica di Roma tramite Romolo, figlio di Marte e della vergine vestale Rea Silvia e mitico fondatore della città. Il culto di Marte si esprimeva attraverso una simbologia che alludeva alla supremazia militare di Roma e alla pace garantita da Augusto. Per questo motivo il suo foro divenne il luogo per le cerimonie militari.
La morte di Nerone, ultimo esponente della dinastia giulio-claudia, ebbe come conseguenza una guerra civile che devastò Roma nel 69 d.C. Dopo essere stato nominato imperatore, Vespasiano volle ripristinare l’ordine nella capitale e si servì dell’architettura monumentale per innalzare l’importanza delle origini della sua dinastia, la Flavia, in realtà alquanto modesta.
I Fori imperiali della dinastia Flavia

Vespasiano ordinò di costruire il Colosseo e il Tempio della Pace e per consolidare le fondamenta dei due edifici fece usare i resti della domus Aurea di Nerone, in segno di disprezzo per il suo predecessore. Vespasiano e il figlio Tito inaugurarono il Tempio della Pace nel 75 d.C. I due ultimi fori imperiali ebbero origine dal più ambiziosa dei flavi, Domiziano. L’imperatore realizzò un ampio intervento urbanistico sui due lati del foro di Augusto per due scopi. Da un lato mettere in comunicazione la Suburra, uno dei quartieri più popolosi di Roma, con il centro della capitale tramite la costruzione di un nuovo spazio pubblico, il futuro foro Transitorio. Dall’altro volle unire il centro con il campo Marzio.
Ciò comportò notevoli stravolgimenti urbanistici, con l’eliminazione delle pendici del Quirinale e la costruzione al loro posto della terrazza Domizianea. Si trattava di una monumentale struttura di venti metri che venne quasi del tutto inglobata nei mercati Traianei. Tuttavia, l’assassinio di Domiziano fece sì che i suoi successori si prendessero il merito degli ultimi due fori imperiali. Nerva diede il suo nome al foro Transitorio e Traiano concretizzò il sogno di Domiziano dando un aspetto monumentale alla terrazza. Il foro di Traiano, il più grande e imponente di tutti, sancì la definitiva monumentalizzazione del centro politico e amministrativo di Roma.
Quali sono i 5 fori imperiali di Roma
I 5 fori imperiali di Roma sono una serie di piazze monumentali costruite tra il 46 a.C. e il 113 d.C., volute da vari imperatori per ampliare e sostituire il più antico Foro Romano, che ormai non bastava più a contenere la vita politica, amministrativa e giudiziaria della città. Ogni foro aveva una funzione propagandistica oltre che pratica e ognuno celebrava la grandezza dell’imperatore che lo aveva commissionato.
Ecco i cinque fori imperiali, in ordine cronologico:
- Foro di Cesare (Forum Iulium) – 46 a.C.
- Foro di Augusto – 2 a.C.
- Foro della Pace (detto anche “Foro di Vespasiano”) – 75 d.C.
- Foro di Nerva (o Transitorio) – 97 d.C.
- Foro di Traiano – 112-113 d.C.
Il Foro di Cesare

Il primo tra i fori imperiali fu il foro di Cesare o forum Iulium, originariamente concepito come un ampliamento dell’antico Foro repubblicano, centro della vita politica, amministrativa e commerciale di Roma. Data la sua ormai inadeguatezza per la grandiosità che aveva assunto Roma, Cesare chiese all’oratore Cicerone di acquistare un vasto terreno occupato da case e situato tra il vecchio foro e il campo Marzio. Secondo lo storico Appiano, una volta iniziati i lavori, Cesare dovette scontrarsi con Pompeo. Prima di partire promise alla dea Venere che, qualora avesse vinto, le avrebbe consacrato un tempio. E così andò. Cesare fece erigere il tempio a Venere Genitrice a un’estremità del foro.
La nuova piazza era lunga 100 metri e larga 49, era circondata da un doppio porticato al quale si accedeva dalla curia che si affacciava sul Foro Repubblicano e dalla strada che portava al Campidoglio. Ai piedi del tempio si trovavano fonti monumentali. Il tempio di Venere Genitrice fu inaugurato il 26 settembre del 46 a.C. La struttura ricalcava quella del tempio italico con un edificio circondato da colonne su tre lati e su un alto podio. All’interno della cella spiccava la statua di Venere, realizzata dal celebre scultore greco Arcesilao, opere d’arte e altri oggetti di valore.
Il foro di Augusto

Anche la presenza del tempio dedicato a Marte nel foro di Augusto fu il frutto di una promessa religiosa. Ottaviano, pronipote ed erede di Giulio Cesare, promise un tempio al dio della guerra se l’avesse aiutato a vendicare la morte del padre adottivo attraverso l’uccisione di Bruto e Cassio, gli assassini. Dopo averli sconfitti a Filippi nel 42 a.C., Ottaviano iniziò la costruzione del tempio a Marte Vendicatore a una delle estremità del nuovo foro. L’inaugurazione avvenne nel 2 a.C.
Lo spazio di questo nuovo foro imperiale era ridotto a causa della presenza del foro di Cesare, del colle del Quirinale e dal quartiere della Suburra. Ottaviano, pertanto, si limitò a unire la parete posteriore del tempio al muro di più di 30 metri di altezza che serviva da confine e barriera antincendio tra il quartiere della Suburra e quella dei fori imperiali. Nel tempio si trovavano le statue di Marte e Venere di fronte alle quali i generali vittoriosi celebravano i loro trofei di guerra.
La decorazione del foro di Augusto

Tutti gli elementi decorativi della piazza celebravano ed esaltavano simbolicamente le vittorie e le conquiste di Augusto, la gloria militare di Roma e l’origine divina della gens Iulia. Claudio vi fece costruire una statua colossale di Augusto, alta 14 metri di cui si conservano tre frammenti. Essa era posta in un ambiente riccamente decorato, detto aula del Colosseo, sulle cui pareti figuravano due opere raffiguranti Alessandro Magno del famoso pittore Apelle.
La statua di Marte appariva al centro del frontone del tempio a lui dedicato, circondato dalle statue di Venere, Eros, la dea della Fortuna, Romolo, la dea Roma e il Tevere e il Palatino divinizzati. Sulle due esedre del foro, dedicate a Enea e Romolo, si riunivano i tribunali di giustizia. A lato del tempio di Marte si trovava l’ingresso nord al foro di Augusto, dotato di ampia scalinata e dell’arco consacrato a Druso nel 19 d.C.
Il foro di Vespasiano

A soli cinque anni dalla fine dei lavori per il Colosseo, nel 75 l’imperatore Vespasiano inaugurò il tempio della Pace, il terzo dei fori imperiali. Si trattava di un ampio spazio quadrangolare, con porticato su tre lati. Al centro compariva l’aula di culto consacrata a Pax, la dea della pace, abbellita da fontane e laghetti che creavano giochi di acqua in un giardino di rose ed erbe aromatiche.
Lungo il portico e in tutta la piazza comparivano opere di pittura e scultura, molte delle quali erano appartenute alla collezione privata di Nerone, ma che ora potevano essere ammirate da tutti i romani. Il foro di Vespasiano comprendeva anche gli elementi in oro trafugati dal tempio di Gerusalemme durante la guerra contro gli israeliti e molti oggetti preziosi in oro e argento.
Il tempio della Pace

Non era propriamente un foro, perché non era dedicato all’amministrazione della giustizia e non era provvisto delle strutture adibite allo svolgimento di tale funzione. Si trattava quindi di un’area sacra che rappresentava idealmente il mondo pacificato, dove concordia e saggezza assicuravano la prosperità. Il tempio della Pace divenne un centro che attrasse intellettuali e scienziati poiché qui vi si trovava anche una delle maggiori biblioteche di Roma, situata nell’aula di culto alla dea Pax.
Nel centro della piazza figuravano sei canali o euripi, profondi un metro e costeggiati da rigogliosi roseti importati dalla Gallia. L’aula di culto misurava 35×24 metri e all’interno accoglieva una statua colossale di Pax e la grande biblioteca. Le sei colonne della facciata misuravano quasi 15 metri di altezza. I portici accoglievano opere d’arte. Sui porticati laterali, sorretti da 27 colonne di granito rosso di Assuan, di oltre 10 metri, si aprivano quattro esedre adibite ad auditori.
Il foro di Nerva

La costruzione del quarto dei fori imperiali iniziò sotto Domiziano nell’85 e si concluse nel 95, provocando l’adattamento degli edifici circostanti. Il foro di Augusto perse una delle due esedre, mentre il tempio della Pace il suo ingresso monumentale. Nel corso dei lavori, Domiziano stravolse completamente il progetto originario. Inizialmente la piazza presentava dimensioni ridotte e un tempio occupava il lato sud. Nella seconda fase dei lavori, prima di pavimentare la piazza, l’area centrale subì un ampliamento mentre il tempio fu smontato e se ne riedificò un altro sul lato nord.
Per nascondere il fatto che lo spazio della piazza era asimmetrico si eressero due muri leggermente ricurvi uniti al tempio, mentre dietro fu costruito un porticato di forma ellittica, il portico Absidato. La facciata monumentale, che si apriva sulla Suburra, unì le pareti del tempio della Pace con il muro del foro di Augusto. Lo spazio ridotto di questo foro imperiale, che si trovava incastrato tra quelli di Augusto, Cesare e Vespasiano, non consentì la costruzione di grandi porticati. Si cercò di ovviare ottenendo l’effetto visivo di una piazza porticata tramite un falso portico, con 50 colonne addossate al muro a una distanza di soli due metri.
Caratteristiche del foro Transitorio
Il foro di Nerva era detto foro Transitorio per il gran numero di persone di passaggio dal quartiere della Suburra alla zona del foro Romano. Per la decorazione del tempio fu usato marmo di Carrara e proconnesio preveniente dalla Turchia. Il falso portico era alto 18 metri, le colonne erano 50 e se ne conservano solo due. Inoltre, si sono conservati 25 metri di bassorilievi che decoravano il fregio dell’attico, in cui si narrano scene con protagonista Minerva. Altre scene esaltavano le virtù e le fatiche delle matrone romane.
Il foro di Traiano

L’ultimo e più grandioso dei fori imperiali di Roma è il foro di Traiano. Esso comprendeva due archivi-biblioteca, una basilica, una piazza porticata, un atrio monumentale e uno spazio riservato alla tomba dell’imperatore. Questa era ai piedi della colonna Traiana, alta 40 metri, che indicava l’altezza del colle eliminato per fare spazio alla costruzione del nuovo foro. La superficie della colonna è decorata con 155 scene a bassorilievo policromo e raffiguranti la guerra di Traiano contro i Daci. Il foro Traiano fu progettato dall’architetto nabateo Apollodoro di Damasco, a cui l’imperatore affidò la realizzazione delle opere più ambiziose.
In fondo alla piazza si trovava una basilica a cinque navate, di dimensioni colossali: ben 170 metri di lunghezza per 60 di larghezza. Essa separava l’area centrale del porticato dal recinto funerario dell’imperatore. Il suo successore Adriano eresse un tempio intitolato a Traiano e alla moglie Plotina. Il foro di Traiano assorbì le funzioni dell’Atrium Libertatis, un complesso monumentale di epoca repubblicana demolito durante la costruzione dei fori imperiali.
I mercati Traianei

il complesso monumentale dei mercati Traianei non faceva parte del foro di Traiano ma Apollodoro di Damasco lo concepì come una struttura di sostegno per le pendici del Quirinale, tagliate da Domiziano per elevare il suo foro. Il complesso si adattava al dislivello attraverso varie strutture. Nella parte superiore vi era la grande Aula e un ambiente centrale distribuito su tre piani. La grande Aula oggi ospita il Museo dei fori imperiali. I mercati Traianei inoltre, probabilmente, accoglievno negozi, banchi dei cambiavalute, un centro per l’insegnamento connesso alle biblioteche e un’area di stoccaggio e la vendita di scorte di cibo gestito dallo Stato.
Tutte queste strutture del foro di Traiano servivano allo svolgimento delle pubbliche funzioni che esso assolveva. Esso fu sede dei censori e dei pretori, centro culturale di attrazione per intellettuali e scienziati attirati qui dalla presenza delle biblioteche e degli archivi. Vi avveniva la cerimonia di manomissione degli schiavi e il rogo pubblico delle liste di debitori del fisco graziati da Traiano. Al centro della piazza svettava la gigantesca statua di Traiano, realizzata in bronzo. Misurava tra i 10 e i 20 metri di altezza.
Fori imperiali visita

L’area archeologica dei Fori Imperiali è aperta al pubblico con i seguenti orari:
- Dal 1° al 30 marzo: 09:00 – 17:30
- Dal 31 marzo al 30 settembre: 09:00 – 19:15
- Dal 1° al 26 ottobre: 09:00 – 18:30
- Dal 27 ottobre al 28 febbraio: 09:00 – 16:30
L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima della chiusura. Durante le festività, gli orari possono subire variazioni; ad esempio, il 1° gennaio 2025 l’apertura è prevista dalle 08:30 alle 16:30.
Sono disponibili visite guidate organizzate dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in date specifiche e prevedono la partecipazione di un massimo di 30 persone. Inoltre, durante il periodo estivo, è possibile partecipare a tour serali. Le visite ai fori imperiali includono proiezioni e ricostruzioni multimediali che arricchiscono la comprensione storica del sito.
Percorso di visita
Il percorso di visita dei Fori Imperiali si svolge prevalentemente lungo una passerella che attraversa l’area archeologica. Si entra dalla Colonna Traiana e si esce dal Foro di Cesare, in Via Bonella, lungo Via dei Fori Imperiali. Dopo la colonna Traiana, si percorre una parte del Foro di Traiano seguendo la passerella.Si passa sotto Via dei Fori Imperiali, attraversando le antiche cantine del Quartiere Alessandrino. Si attraversa il foro di Cesare e si raggiunge il foro di Nerva, o Transitorio, per uscire su via dei Fori Imperiali.
Il percorso di visita dei fori imperiali, accessibile anche a persone con mobilità ridotta, si snoda attraverso passerelle che collegano le diverse aree, offrendo una visione completa del complesso archeologico.
Fori imperiali biglietti

Per visitare i Fori Imperiali, è possibile acquistare diversi tipi di biglietto. Il Forum Pass SUPER è valido per un singolo accesso alle aree del Foro Romano, dei Fori Imperiali e del Palatino. Il costo del biglietto intero è di €18,00. Il Biglietto 24h è valido 24 ore, consente un unico accesso al Colosseo (primo e secondo ordine, senza l’arena) e un unico accesso alle aree archeologiche del Foro Romano, del Palatino e dei Fori Imperiali, comprese le mostre in corso. Il biglierro costa 18 euro. Il biglietto 24h Only Arena è valido 24 ore, per un unico accesso solo all’arena del Colosseo della durata di 20 minuti e un unico accesso alle aree archeologiche del Foro Romano, del Palatino e dei Fori Imperiali e ai siti SUPER. Sono comprese le mostre in corso.
Ci sono poi i biglietti FULL Experience validi per due giorni consecutivi. I biglietti possono essere acquistati online attraverso il sito ufficiale del Parco Archeologico del Colosseo o presso le biglietterie autorizzate. Si consiglia la prenotazione anticipata, soprattutto nei periodi di alta affluenza turistica. Accesso: l’ingresso principale si trova presso la Colonna Traiana, in Piazza Madonna di Loreto.
Come arrivare: la zona è facilmente raggiungibile con la metropolitana (Linea B, fermata Colosseo) e con numerosi autobus che fermano nelle vicinanze.
Mappa dei Fori Imperiali

Fori imperiali ricostruzione
Negli ultimi anni, l’area dei Fori Imperiali a Roma è stata oggetto di significativi interventi di restauro e valorizzazione, mirati a restituire al pubblico una comprensione più completa della maestosità dell’antica Roma. Tra i progetti più rilevanti, spicca la ricostruzione parziale della Basilica Ulpia nel Foro di Traiano.
Ricostruzione della Basilica Ulpia
La Basilica Ulpia, inaugurata nel 112 d.C. e progettata dall’architetto Apollodoro di Damasco per l’imperatore Traiano, era la più grande basilica civile dell’antica Roma. Dopo due anni di lavori e un investimento di circa 1,5 milioni di euro, è stata completata la ricostruzione in anastilosi di una porzione significativa del suo colonnato. Questo intervento ha permesso di rimontare le colonne originali, offrendo ai visitatori una visione più concreta dell’imponenza dell’edificio.
Progetto “Carme” e la nuova passeggiata archeologica
Parallelamente, è stato avviato il progetto “Carme”, approvato dal Ministero della Cultura, che prevede la trasformazione di Via dei Fori Imperiali in una lunga passeggiata pedonale in pietra, collegando il Colosseo a Piazza Venezia. Questo intervento mira a creare un percorso continuo attraverso l’area archeologica, migliorando l’accessibilità e l’esperienza dei visitatori .
I granchi giganti dei fori imperiali
Nel cuore dei Fori Imperiali di Roma, precisamente sotto i Mercati di Traiano e la Basilica Ulpia, è stata documentata l’esistenza di una colonia di granchi d’acqua dolce della specie Potamon fluviatile. Questi crostacei, noti anche come granchi di fiume, si sono adattati a vivere nelle canalette di scolo sotterranee, coperte con mattoni, che permettono il deflusso delle acque verso i corsi d’acqua sotterranei. L’habitat umido e protetto ha favorito l’insediamento e la sopravvivenza di questa colonia per secoli. La presenza di questi granchi è stata osservata principalmente durante le ore notturne, quando escono dalle loro tane scavate nel fango per cercare cibo.
Di giorno, invece, si rifugiano in anfratti naturali, rendendo difficile la loro osservazione. L’isolamento prolungato ha portato a un fenomeno di gigantismo: gli esemplari presenti nell’area mostrano dimensioni quasi doppie rispetto a quelli che vivono in habitat naturali, con carapaci che misurano circa 7-8 centimetri contro i 4-5 centimetri standard. I ricercatori hanno censito oltre 500 esemplari, ma si stima che il numero possa essere significativamente maggiore.
Fori imperiali immagini
Libri per approfondire
I fori imperiali. I luoghi dell’archeologia
Ufficio di informazioni turistiche
Il Tourist Infopoint Fori Imperiali è l’ufficio di informazioni turistiche di riferimento per i visitatori dell’area archeologica dei Fori Imperiali a Roma. Situato in Via dei Fori Imperiali, è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 19:00. Nei mesi di luglio e agosto, l’orario si estende fino alle 20:00. Chiuso il 2 giugno per la Festa della Repubblica.
Da vedere nelle vicinanze
Nei dintorni dei Fori Imperiali si trovano il Vittoriano con la tomba del Milite Ignoto e alcuni dei musei più importanti di Roma. A circa 1,5 km si possono visitare le Terme di Caracalla, situate nei pressi dell’Aventino
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