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Cose da vedere ad Ameglia e la sua storia

cose da vedere ad ameglia
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Situato al confine tra Liguria e Toscana, Ameglia è un affascinante borgo medievale, che sorge nella cornice della Val di Magra, con le sue strette vie acciottolate, le case in pietra e una vista mozzafiato sul fiume, il mare e le Apuane. Tra le cose da vedere ad Ameglia spiccano il castello medievale, la chiesa di San Vincenzo, e i sentieri panoramici del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara.

Etimologia e geografia

Nel corso degli anni diversi studiosi hanno dibattuto sull’origine del nome Ameglia. Secondo una teoria, il termine sarebbe di origine romana, forse una corruzione di “Emilia“, l’antica via consolare che Emilio Scauro volle aprire per la viabilità del litorale toscano, facendola passare per Luni. Un’altra teoria esclude l’origine romana e si concentra sul termine pre-indoeuropeo “mal” che starebbe per “altura”.

Quindi un insediamento in alto, espressione che bene si adatterebbe alla morfologia del luogo. Il borgo fu probabilmente chiamato Megia, aggiungendovi poi una tipicità dei toponimi presenti in Lunigiana, cioè l’articolo che precede il nome: A-Megia, villaggio sul monte. E infatti, il borgo di Ameglia sorge su una modesta altura ai piedi del Monte Caprione, il promontorio che divide il Golfo dei Poeti dalla Val di Magra, dominando l’ultimo tratto del fiume Magra e la piana circostante.

La storia di Ameglia

castello ameglia
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La storia di Ameglia affonda le sue radici nel lontano passato, poiché questo lembo di terra lungo la sponda destra del Magra fu abitato almeno fin dal IV secolo a.C., come dimostra la presenza della necropoli di Cafaggio, situata ai piedi del colle del borgo di Ameglia. L’abitato prese forma in epoca altomedievale, sviluppandosi a cerchi concentrici su più livelli attorno al castello di Ameglia. Probabilmente, come effetto della decadenza di Luni, i cui abitanti abbandonarono il sito per ritirarsi sulle colline circostanti dove fondarono villaggi.

Non sappiamo la data precisa di costruzione del castello di Ameglia ma sappiamo che esso apparve per la prima volta nelle fonti scritte nel 963 e precisamente nel diploma di Ottone I del 19 maggio. In esso, il “castrum de Ameliae” compariva come possedimento, riconfermato, del vescovo di Luni. Pertanto, a tale data il castello di Ameglia esisteva già.

Antico porto di Ameglia

L’antico porto di Ameglia è più volte citato nel Codice Pelavicino. Il diploma imperiale di Federico I del 1183 fa riferimento al ripam lunensis portus e al portus Amelia. Esso doveva sorgere nell’insenatura della Ferrara, la località situata tra Cafaggio e Bocca di Magra.

Il Medioevo

ameglia borgo medievale
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Per i vescovi conti di Luni, Ameglia rappresentava sicuramente un sito importante, dotato com’era di corte e porto in un’insenatura del fiume Magra. Per questo motivo, il castrum divenne sede vescovile dopo l’abbandono di Luni, dal 1020 al 1280. Infatti, dai documenti in nostro possesso risulta che il vescovo Gottifredo si trovava ad Ameglia quando cedette la pieve di Carrara ai canonici di San Frediano di Lucca. Fu questo il periodo di maggior peso politico ed economico di Ameglia e anche il periodo in cui il borgo fu fortificato.

Durante il Medioevo, dopo i vescovi di Luni, Ameglia fu più volte ceduta e venduta. Nel 1252 il castello passò a Nicolò Fieschi, conte di Lavagna. Poi fu occupato per un breve periodo da Oberto Doria e Oberto Spinola. Tornato ai vescovi conti di Luni nel 1280, due anni dopo fu occupato dalla Repubblica di Genova fino al 1285. A quella data, Ameglia tornò in possesso dei vescovi di Luni, nella persona del vescovo Enrico da Fucecchio e rimase proprietà vescovile fino al 1321, quando il castello fu conquistato da Castruccio Castracani di Lucca. Alla sua morte, avvenuta nel 1328, la castellania iniziò a gravitare nell’orbita di potere di famiglie locali e non, come i Doria, i Visconti, i Fregoso, fino a che 1380 Genova ne acquisì i diritti feudali.

Il dominio genovese

Dopo ulteriori passaggi di proprietà, nel 1476 il borgo e il castello furono venduti dai Visconti al Banco di San Giorgio di Genova. Sotto il dominio della Repubblica, Ameglia conobbe una certa stabilità politica che durò per tutto il XVI secolo. Ameglia fu inglobata nel Capitanato di Lerici.

In questo periodo, grazie ai tempi più tranquilli, Ameglia conobbe uno sviluppo demografico e urbanistico. La chiesa parrocchiale fu ricostruita sulle strutture della chiesa primitiva e fu edificato l’oratoria di Santa Maria Assunta.

I borghi di Ameglia

caprione
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Tra le cose da vedere ad Ameglia ci sono i borghi del territorio comunale: Fiumaretta, sulla sponda sinistra della Magra, Bocca di Magra, sulla sponda destra, Montemarcello sul Monte Caprione.

Cose da vedere ad Ameglia

Una visita a questo borgo della val di Magra offre un’occasione per immergersi nelle atmosfere del passato. I vicoli, lastricati e stretti, che si inerpicano tra le case di pietra, consentono di ammirare un paese davvero particolare.

Il castello

mura del castello di ameglia
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Tra le cose da vedere ad Ameglia, imperdibile è il suo castello, anche se visitabile solo in parte. Come abbiamo già detto, non sappiamo la data precisa e le circostanze di fondazione del castello di Ameglia, quel che è certo è che apparve nel diploma imperiale di Ottone I del 963, con cui il possesso venne riconfermato ai vescovi di Luni. Successivamente, fu citato nei diplomi di Federico I ed Enrico VI.

Castello di Ameglia
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Il castello di Ameglia appare arroccato su uno sperone roccioso, serrato dalle strette fila di antiche case che si dipanano a cerchi concentrici attorno a esso. Presenta una pianta rettangolare, due piani, una torre circolare, mura difensive e altri tratti di mura che delimitano il brolium, l’antica area adibita a orti e frutteti. Lo torre non è originale, ma fu ricostruita alla fine del XIII secolo dal vescovo Antonio di Camilla, del tutto simile a quella originaria e impiegando pietre di estrazione locale. Esternamente, il castello presenta un giardino terrazzato che offre una magnifica vista ed è liberamente visitabile. Invece, il castello è aperto solo in particolari occasioni.

Descrizione del castello di Ameglia nel 1833

Ecco la descrizione del castello di Ameglia del Dizionario degli Stati del Re di Sardegna del 1833: “Questa rocca è fiancheggiata da altissime muraglie merlate già rovinante, per entro alle quali evvi una comoda via. (…) Fa parte di tale ricinto un’ampia casa, o piuttosto stamberga, volgente pure a settentrione, nella quale però rimangono poche camere, che tuttora servono all’uffizio del sindaco, e alle adunanze del consiglio comunale. Dentro di questa casa si conservano vecchi stromenti per musica militare, ed arredi di remotissima età. In una di esse particolarmente evvi un vasto archivio, che contiene un grande numero di trascurati protocolli.

Il ricinto è poi terminato da una muraglia, che ha segni di aver appartenuto ad un oratorio. Il vuoto spazio, che si osserva dentro a questo ricinto, ha forma quadrilunga. La metà di esso serve di cimiterio; l’altra metà è terreno coltivato, spettante al comune. Si sa per tradizione, che in quella rocca gli abitanti riparavano ne’ tempi delle invasioni dei vandali e dei goti. E’ noto altresì che vi dimorava per sei mesi dell’anno il vescovo dell’antica Luni, massime nei tempi prossimi alla totale distruzione di questa città. In essa pure albergavano i podestà di questo comune“.

La torre

torre di ameglia
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Tra le cose da vedere ad Ameglia, vi è la torre del castello. Dal 2022 la torre del castello di Ameglia fa parte del progetto “Itinera Romanica” che valorizza il patrimonio culturale del Romanico di cinque regioni: Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica, Francia meridionale. Il progetto intende valorizzare il patrimonio romanico di queste aree tra pievi, castelli, torri, monasteri ed eremi, siti nelle zone rurali e periferiche.

La torre venne così descritta nel Dizionario degli Stati del Re di Sardegna del 1833: “Il muro, che guarda tramontana, si appoggia sulle fondamenta di una torre pure coronata di merli, di figura circolare, elevantesi all’altezza di quasi cinquanta metri. Questa torre al di dentro ha una comoda salita. Nell’interno delle sue mura veggonsi gli indizi delle divisioni dei piani. Vi si scorgono sfondati di rustici focolari, e piccoli armadii. A circa dieci metri di elevazione dal suolo si vedono i fianchi di una volta diroccata, sotto la quale sta una profonda cavità priva di ogni luce. La tradizione locale asserisce, che in questo tetro sotterraneo si facessero perire barbaramente d’inedia e di disperazione i traditori della patria“.

Chiesa di San Vincenzo Martire

chiesa di san vincenzo
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Nel dedalo di antiche case e caruggi di Ameglia, si trova la chiesa di San Vincenzo Martire, nella parte bassa del borgo che affaccia sulla Val di Magra. L’edificio di culto fu edificato nel XV secolo sui resti della antica pieve originaria. Durante il Medioevo, Ameglia acquisì il titolo di parrocchia, come cita la bolla papale di Eugenio III del 1149 (“plebs de Amelia“). E’ probabile che la chiesa originaria risalga a questo periodo. La chiesa odierna di San Vincenzo poggia, dunque, sulla volta a botte di quella precedente e presenta una struttura a tre navate con ampio presbiterio.

E’ sicuramente tra le cose da vedere ad Ameglia per le opere d’arte che contiene. Sul portale di ingresso troviamo un maestà in marmo di Carrara raffigurante la Madonna con bambino, San Vincenzo e San Giovanni Battista, con l’incisione “Notam fac mihi viam in qua ambulem“. L’opera è attribuita a Francesco del Maestro. In facciata figura anche l’elaborato rosone in marmo bianco di Carrara, archetti con decorazioni di simboli religiosi, bifore con formelle scolpite nei davanzali. L’interno conserva il trittico del 1527, opera di Domenico Gar, raffigurante l’Annunciazione e i Santi Sebastiano, Vincenzo e Rocco. Poi abbiamo un’acquasantiera di Francesco e Bernardino del Mastro del XVI secolo e il dipinto del 1677 dell’artista locale Francesca Martelli Prandini raffigurante la Madonna con Bambino e i santi Lorenzo, Giovannino e Apollonia.

Le reliquie dei tre santi

Trittico Chiesa San Vincenzo
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Sotto il trittico del 1527 troviamo il reliquiario con alcuni resti dei santi Vitale, Clemente e Modesto. Si tratta di resti che, rinvenuti dalle catacombe di Sebastiano e Calepodio a Roma, giunsero ad Ameglia durante il XVIII secolo, anche se in tempi differenti.

Autore dell’iniziativa fu il frate minore Andrea Landini dei Frati minori francescani di Roma, ma originario del borgo spezzino. Il 16 settembre 1695 egli collocò i resti in un reliquiario a cassetta suddiviso in tre parti, contenenti i vasetti in vetro con il sangue dei martiri.

Oratorio di Santa Maria Assunta

Oratorio di Santa Maria Assunta
Pagina Facebook Festival Provinciale I Luoghi della Musica – La Spezia

Entrando nel borgo di Ameglia da via Cavour incontriamo l’Oratorio di Santa Maria Assunta, edificato durante il XVI secolo. Le fonti ci dicono che nel 1587 il vescovo Bracelli ne confermò i capitoli, pertanto l’edificio era già esistente a quella data. L’oratorio mostra i caratteri tipici delle strutture di culto liguri, ma non è esente da richiami all’architettura sacra toscana, pisana e lucchese in particolare.

Già sede di confraternita, l’Oratorio mostra una aula unica che misura 6,5 x 20 metri, un presbiterio rialzato con abside semi circolare e un pregevole coro ligneo. Fu arricchito nella decorazione nel corso del XVIII secolo.

In giro per il borgo

ameglia borgo
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Passeggiare per gli stretti vicoli del borgo di Ameglia regala scorci di grande bellezza, tra antiche case medievali in pietra, colonie di gatti e suggestive piazzette. Spesso i portali in ardesia delle abitazioni recano “maestà“, piccoli bassorilievi collocati in segno devozionale. Le più interessanti si trovano in via Maestà. In via Roma sono presenti bellissimi portali, come quello cinquecentesco al civico 38, con elegante decorazione ad animali marini e motivi vegetali.

In via Paci, ecco il Fontanone di fine XIX secolo. In piazza della Libertà, oltre alle antiche strutture difensive e tratti di mura del castello, possiamo ammirare la lapide ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, realizzata da Arturo Vatteroni e collocata sopra l’arco del muro settentrionale il 28 agosto 1921. La lapide, in marmo bianco di Carrara, presenta l’allegoria della Patria e due bambini vestiti da soldato, i nominativi dei caduti e un basamento con dedica. Accanto troviamo un’altra lapide, posta il 4 novembre 1959, dedicata ai caduti di tutte le guerre.

ameglia cose da vedere
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La necropoli di Cafaggio

Ai piedi del borgo di Ameglia, in località Cafaggio, è sita l’area archeologica con la necropoli databile tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. Per scoprila, leggi l’articolo dedicato.

Camisano

Camisano è una località situata nella piana tra Ameglia e la sponda della Magra, oggi famosa per la presenza delle piscine (Corte di Camisano), il Camping River e vari rimessaggi. Anticamente esisteva una corte di Camisano che si trovava sulla riva sinistra del Magra. Tale corte scomparve assieme all’isola nel fiume su cui sorgeva. Si trattava di un podere dei Marchesi di Toscana, dai quali discendeva Guido di Alberto che, nel 1060, donò al monastero di San Venerio dell’isola del Tino alcune terre della corte di Camixanum.

Nel giugno 1085 il marchese Alberto Ruffo donò gran parte della corte di Camisano alla mensa vescovile di Luni. Secondo alcune fonti, nell’Ottocento esisteva ancora il castello del marchese di Camisano della famiglia Malfanti. Aveva giurisdizione su tre o quattro cascinali, abitati dai mezzadri che lavoravano per il marchese, noto per essere una persona schiva e tirchia.

Ameglia: cosa fare

piazza della chiesa di san vincenzo
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Oltre a visitare il centro storico, nel borgo di Ameglia non vi sono molte attività da fare. Ben diverso il discorso quando si scende dal paese per raggiungere le altre frazioni situate tra il fiume e il mare. Abbiamo visto in località Camisano, le piscine che permettono di trascorrere fresche giornate tra giochi d’acqua e aree attrezzate. Lungo il fiume Magra ci sono diversi punti di noleggio barche e gommoni per fare gite in mare aperto.

In estate, da Bocca di Magra partono i battelli per raggiungere Punta Corvo. Sempre a Bocca di Magra e Fiumaretta è possibile fare passeggiate rilassanti sul lungofiume, dove si trovano anche ristoranti, bar e gelaterie. A Fiumaretta, al termine del lungofiume, poco prima della spiaggia, è presente l’area cani recintata dove i nostri amici a quattro zampe possono fare un bagnetto rinfrescante nelle acque del fiume.

Escursioni e luoghi naturali

ameglia sentieri
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Tra le cose da vedere ad Ameglia ci sono bellissimi sentieri che consentono di scoprire questo territorio della Val di Magra, in particolare quelli che si inerpicano sul Monte Caprione. I sentieri di Ameglia segnalati dal CAI sono:

  • Il sentiero 422 La Ferrara – Ameglia – Rocchetta – La Serra
  • Il sentiero 423 Montemarcello – giro del Monte Marana
  • Il sentiero 433 Bocca di Magra – Montemarcello – Zanego – Lerici. Tempo di percorrenza: 3h e 15, Dislivello: 340 m, Difficoltà: E
  • Il numero 434 Collegamento AVG dal Monastero di Santa Croce – Punta Bianca, Tempo di percorrenza: 30 minuti, Dislivello: 55 m, Difficoltà: E
  • Il numero 436 Montemarcello – Spiaggia di Punta Corvo, Tempo di percorrenza: 1 h, Dislivello: 260 m, Difficoltà: E
  • Il sentiero 437 località La Gruzza – Orto Botanico di Monte Murlo, Tempo di percorrenza: 15 minuti, Dislivello: 115 m, Difficoltà: T. L’Orto Botanico è attualmente chiuso.
  • Alta via del Golfo: 1° tappa: Bocca di Magra / Pietralba (Baccano) (7 ore circa).
  • Tratta 00 Sentiero Liguria: Luni – Bocca di Magra. Tempo di percorrenza: 2 h 30 m

ATTENZIONE

A seguito dell’ordinanza n. 17 del 30/4/2024 del Sindaco di Lerici è stata disposta l’interdizione all’accesso e alla fruizione del sentiero n. 444 che da Tellaro porta a Montemarcello per motivi di pubblica incolumità;

a seguito dell’ordinanza n. 3 del 12/4/2023 del Sindaco di Ameglia é stato interdetto l’accesso alla spiaggia di Punta Corvo da qualunque via e l’immediata chiusura al transito del sentiero n. 436, nel tratto compreso tra l’incrocio con il sentiero n. 444;

a seguito dell’ordinanza n. 15 del 20/07/2022 del Sindaco di Ameglia è stato interdetto il tratto di sentiero n. 444 Punta Bianca-Punta Corvo, Montemarcello.

(ultimo aggiornamento Gennaio 2025)

Cascata e grotte della Fada

grotta della fada
catastogrotte.net

A pochi minuti a piedi da via Monti, tramite un piccolo sentiero si arriva alla cascata Fada, sormontata da due grotte, nella più piccola delle quali un tempo, durante il Natale, era allestito un presepe. Da entrambe le grotte esce un piccolo ruscello d’acqua che rappresenta la sorgente del torrente. Questo luogo ha alimentato nel tempo numerose leggende e, per questo motivo, è chiamato anche “polla delle fate”.

Una delle leggende vuole che tale tunnel arrivi fino a Lerici. Esso è legato anche all’antica tradizione, tuttora molto sentita, dell'”omo ad bozo“. Infatti, secondo un’antichissima usanza, quando un forestiero voleva accedere al borgo di Ameglia doveva pagare una gabella. Se egli non poteva, era condotto fino alla cascata e immerso nelle sue acque. La grotta più grande è un cunicolo orizzontale che penetra nel monte per circa 74 metri. Più in alto ancora si trova un muro protostorico, costruito laddove due cascate, ora asciutte, si univano.

Mare e spiagge

spiagge ameglia
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Nel territorio di Ameglia ci sono due località balneari, Fiumaretta e Bocca di Magra. Fiumaretta presenta un’ampia spiaggia di sabbia fine su cui si alternano porzioni libere e attrezzate e stabilimenti balneari. Qui il mare è caratterizzato da un fondale estremamente basso, ideale per le famiglie con bambini. Bocca di Magra offre tre stabilimenti balneari al termine del paese, a cui segue la spiaggia libera della Sanità.

Dopo punta della Sanità iniziano le scogliere e falesie che fanno capo a Punta Bianca e Punta Corvo. La prima è dotata di scogli, la seconda anche di una spiaggetta di sassolini scuri. Entrambe sono raggiungibili con sentiero. Punta Corvo è raggiungibile con il traghetto in partenza da Bocca di Magra. Non ci sono servizi di nessun genere. ATTENZIONE: vedi chiusura sentieri precedente.

Stabilimenti balneari di Fiumaretta

Bagno Arcobaleno, Via P. Ratti, 1, Tel. 339 4796074 /347 3336603http://www.bagnoarcobalenofiumaretta.it/

Bagno San Marco, Via P. Ratti, 2, Tel. 0187 64242

Bagno Ivana, Via Kennedy 16, Tel. 0187 1852909 / 339 7521619

Bagno Venezia, Via Kennedy, 18/B, Tel. 0187 64006

Bagno Italia, Via Kennedy, 34, Tel. 0187 64363 / 335 546 2140

Bagno Tropicana Beach, Località Secco di Mezzo, Tel.
0187 029155 / 351 9982308

Bagno Marina, Via Litoranea, Tel. 333 823 8523 / 340 760 4478

Bagno Tamerici, Via Litoranea, 106, Tel. 0187 167 6574 / 3935864320, http://www.locandatamerici.com/

Bagno Elisa, Via Litoranea, 114, Tel. 0187 648094, 349/1013707

Bagno Neda, Via Litoranea, 116, Tel. 0187 649082 / 371 3333326, https://www.bagnoneda.it/

Stabilimenti balneari di Bocca di Magra

Bagno De.Bi.Ross, Via Fabricotti 260, Tel. 0187 65784

Bagno Cala Beach, Via C. A. Fabbricotti, 256, Tel. 351 215 0265

Bagno Baia dell’Angelo, Via Fabbricotti, 264, Tel. 0187 601389

Prodotti tipici e tradizioni

omo ar bozo
Pagina Facebook Omo ar Bozo

I prodotti tipici di Ameglia e del territorio circostante, oltre vino e olio, caratteristici di tutta la Val di Magra, sono utilizzati per dar vita a pietanze caserecce e tipiche di gran gusto. Tra le ricette caratteristiche del borgo ricordiamo: le seppie con le bietole, il minestrone con tagliatelle fatte in casa, le frittelle di farina di granoturco dette sciaca’n man, la torta di riso, le frittelle di bacalà, i muscoli (cozze) ripieni.

borgo di ameglia
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La tradizione più sentita ad Ameglia paese è quella dell’Omo ar Bozo, legata al momento del Carnevale e al rovesciamento dell’autorità, tipica di questo periodo dell’anno. Si tratta di una manifestazione che consiste nella ricostruzione della tradizione in voga anticamente tra gli abitanti di Ameglia. Secondo questa tradizione, gli amegliesi aspettavano ai confini il primo forestiero che entrava nel territorio durante le feste del Carnevale per catturarlo, legarlo e costringerlo ad ascoltare tutta una serie di sentenze, come una sorta di processo pubblico. Le sentenze erano una sottile parodia delle ingiustizie commesse dal feudatario locale. Per essere riabilitato dalle ipotetiche accuse e riguadagnare la sua libertà, lo straniero doveva accettare la pena, che consisteva nell’essere gettato nel “bozo”, un laghetto che sorgeva nei pressi dei mulini.

Come arrivare Ameglia

Per arrivare ad Ameglia in auto si utilizzano le uscite autostradali di Santo Stefano Magra (poste a 16 km) o di Sarzana (8 km) dell’autostrada A 12 Genova-Livorno (collegata con la A 15 Parma-La Spezia allo svincolo di Santo Stefano Magra). Dall’uscita di Santo Stefano di Magra si prosegue sulla SS432 in direzione di Strada Provinciale 28 a Ameglia. Dall’uscita autostradale di Sarzana si imbocca Via del Corso e Via Emiliana fino a SS 1, poi SS432 in direzione di Strada Provinciale 28 a Ameglia.

Le stazioni ferroviarie più vicine sono a Sarzana (8 km), oppure quelle di Arcola (9 km) e Luni (9 km) dove però i treni fermano raramente (linea Genova-Pisa). Provenendo da Parma, la prima stazione ferroviaria utile è quella di Santo Stefano Magra (14 km). Dalle stazioni si utilizzano gli autobus ATC www.atcesercizio.it

Libri per approfondire

Ameglia e il suo territorio nel Medioevo

Cose da vedere ad Ameglia immagini

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L’ufficio di informazione e accoglienza turistica IAT è sito presso la Proloco in Piazza Francesco Sforza, Telefono: 335 6666036.