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Cosa vedere a Forlì e la storia della città

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Nel cuore della Romagna, la città di Forlì conserva un eccezionale patrimonio culturale e artistico. Esso deriva dai suoi ventidue secoli di storia che ci hanno consegnato monumenti e attrazioni affascinanti che esploreremo in questo articolo dedicato a cosa vedere a Forlì e alla storia della città.

La storia di Forlì

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Città d’arte dall’architettura eclettica, il centro storico di Forlì vanta numerosi monumenti, risalenti a epoche differenti. Forlì è stata anche la città di Caterina Sforza, signora di Imola e contessa di Forlì, che subì un processo per stregoneria a causa della sua passione per l’alchimia.

Forlì nell’antichità

La storia di Forlì inizia nel Paleolitico, come testimoniano i ritrovamenti rinvenuti a Monte Poggiolo e nelle località di Petrignone, Castiglione e Oriolo. Al Neolitico risalgono importanti tracce di frequentazione umana. Ad esempio, nella frazione di Vecchiazzano sono venuti alla luce i resti di un accampamento con rudimentali fortificazioni e frammenti ceramici. Facciamo un balzo in avanti e arriviamo agli Etruschi che chiamavano questo insediamento “Figline”, ovvero “terra dei vasai”. Qui, infatti, si produceva una ceramica che divenne particolarmente diffusa e famosa nei secoli XIV-XVI.

Forlì deve la sua fondazione ai Romani che denominarono l’insediamento con castrum “Forum Livii”. L’insediamento risale almeno al 188 a.C. Nel 2012, infatti, la città ha festeggiato i 22 secoli di storia. Esistono pochi resti dell’insediamento romano, per lo più sotterranei.

L’età del Cristianesimo

Tra il III e IV secolo d.C., nel territorio di Forlì si affermò il Cristianesimo, anche se non abbiamo molte notizie circa le sue origini a livello locale. Sappiamo però che il primo vescovo della città fu San Mercuriale. Egli era presente, assieme a San Ruffillo, al Concilio di Rimini del 359 per condannare l’eresia ariana. Durante il governo dell’imperatore Valentiniano II (371-392), la diocesi di Forlì era dipendente dalla chiesa di Ravenna, una dipendenza che, tuttavia, assicurava importanza alla sede forlivese.

Nella storia ecclesiastica di Forlì c’è un’altra figura da ricordare: quella di San Valeriano. Uomo d’armi, fu uno strenuo difensore della fede tradizionale contro l’arianesimo. Nel 460 Valeriano fu decapitato nella campagna di Forlì.

Il Medioevo

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Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, e l’affermazione dei regni romano barbarici, Forlì entrò a far parte del regno ostrogoto e poi dell’impero bizantino. Rimase bizantina fino al VI secolo, poi cadde sotto il dominio della Chiesa. La città divenne più volte Repubblica. Nella prima metà del XIII secolo Forlì si schierò con i ghibellini di Federico II. Per questo motivo l’Imperatore concesse alla città un’ampia autonomia comunale.

Il passaggio da libero comune a signoria fu piuttosto travagliato a causa delle lotte interne tra i signori locali. Alla fine risultò vittoriosa la famiglia Ordelaffi che governò dalla fine del XIII all’inizio del XVI secolo. Verso la metà del XIV secolo, infatti, Forlì e tutta la Romagna tornarono sotto il potere dello Stato Pontificio.

Età moderna

Durante il Rinascimento Forlì fu salutata come la città di Caterina Sforza. Ella era la nonna di Cosimo I de’ Medici, il futuro primo Granduca di Toscana. Caterina passò alla storia per la sua eroica resistenza nella rocca di Ravaldino, da dove protesse strenuamente la città di Forlì. Fu però sconfitta da Cesare Borgia, intenzionato a riaffermare il dominio del Papa sulla Romagna.

Alla morte di papa Alessandro VI (1503), padre del Borgia, il suo successore, papa Giulio II, per un breve periodo riconsegnò il territorio di Forlì alla famiglia Ordelaffi. Poco dopo riuscì a imporre la pace tra i guelfi e i ghibellini. Passata nuovamente allo Stato della Chiesa, la città visse un periodo di pace e prosperità. Nel 1630 fu risparmiata dalla peste che stava devastando il resto d’Italia. Per tutta l’epoca moderna la situazione politica forlivese rimase sostanzialmente immutata fino all’Unità d’Italia.

Cosa vedere a Forlì

Ecco ora cosa vedere a Forlì, una selezione delle attrazioni del centro storico, più un paio di escursioni da fare negli immediati dintorni.

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Abbazia di San Mercuriale

Cuore del centro storico, l’Abbazia di San Mercuriale è il simbolo della città. L’edificio risale al 1178 e prende il nome dal primo vescovo di Forlì. Adornata in stile romanico, l’abbazia è fiancheggiata da un campanile in stile longobardo, alto oltre 70 metri. La facciata mostra la lunetta del portale, sormontata da un prezioso bassorilievo risalente al XIII secolo, che rappresenta il primo esempio di presepe scolpito. L’interno è piuttosto austero, anche se non mancano opere d’arte sacra come le antiche lunette affrescate, l’ovale di San Mercuriale, gli affreschi delle cappelle e le pale d’altare.

Il monumento funebre di Barbara Manfredi, figlia del signore di Faenza, è della seconda metà del XV secolo. Il campanile presenta il tipico colore rosso forlivese e una cuspide conica posta in vetta. Esso servì da modello per molte opere successive, come il famoso campanile di San Marco a Venezia.

Abbazia di San Mercuriale
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Cattedrale di Santa Croce

La Cattedrale di Santa Croce si trova in piazza Ordelaffi e presenta uno stile neoclassico frutto, però, di successivi restauri. Infatti, i lavori di rifacimento furono eseguiti dopo la parziale demolizione dell’originaria chiesa romanico-gotica. Della prima chiesa, anteriore al XII secolo, rimangono solo alcuni ambienti. La sua facciata presenta le sembianze di un tempio greco. L’interno è suddiviso in tre navate e riccamente adornato.

L’attrazione principale del Duomo di Forlì è la cappella-santuario della Madonna del Fuoco. La sua realizzazione risale alla metà del XVII secolo e presenta ricche decorazioni ed eleganti statue. Conserva la xilografia della Madonna del Fuoco, una delle più antiche ancora esistenti. La tavoletta sopravvisse all’incendio che colpì la scuola in cui si trovava custodita la notte di mercoledì 4 febbraio 1428. Degno di nota è anche il Crocifisso del Duomo, uno dei migliori nel suo genere in Italia, risalente al XII secolo.

Cattedrale di Santa Croce
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Altre chiese

Se pensiamo a cosa vedere a Forlì, non dobbiamo dimenticarci degli altri edifici di culto del centro storico. La Chiesa del Suffragio, in Piazza Saffi, risale ai primi decenni del Settecento. La sua struttura richiama la Chiesa di Santa Maria al Quirinale a Roma, progettata dal famoso architetto Gian Lorenzo Bernini. L’interno è caratterizzato da colonne che sorreggono la straordinaria cupola affrescata. In Via Mazzini, la Chiesa del Carmine risale alla fine del XV secolo. La facciata è caratterizzata da un bel portale in pietra d’Istria, mentre l’interno mostra uno stile barocco e il pregevole coro in noce, la cui parte inferiore è del XV secolo. La meravigliosa struttura lignea ospita un organo della metà del XVIII secolo.

La Basilica di San Pellegrino Laziosi, o Chiesa di Santa Maria dei Servi, si trova nell’antico quartiere di Campostrino. Questo edificio di culto è interessante per il suo coro in legno del XIV secolo, che rappresenta l’unico in stile gotico in Romagna ed è probabilmente il più antico dell’Emilia Romagna. Da ricordare anche la cappella con la tomba settecentesca di San Pellegrino Laziosi. L’edificio di culto conserva anche il Crocifisso miracoloso di San Pellegrino. Si narra, infatti, che di fronte a esso il santo religioso ottenne la guarigione dalla gangrena alla gamba destra, salvandolo dall’amputazione, fissata per il giorno successivo.

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Palazzi storici

Il nucleo originario di Palazzo Comunale risale all’anno Mille e fu costruito attorno a una torre ancora più antica. Nel 1412 divenne la residenza della famiglia Ordelaffi. L’edificio è oggi sede del comune e il suo stile deriva da lavori eseguiti nel XIX secolo. All’interno troviamo sale riccamente affrescate e trompe-l’oeil. La Torre e Palazzo Numai erano la residenza dell’antica e potente famiglia ghibellina da cui l’edificio prende il nome. La torre è l’unica struttura difensiva di Forlì giunta fino a noi. Il Palazzo del Podestà, in Piazza Aurelio Saffi, risale alla seconda metà del XV secolo. Presenta una facciata in stile gotico in cui sono inseriti archi a sesto acuto, caratteristici degli edifici pubblici di età comunale.

Tra cosa vedere a Forlì figura anche Palazzo Albertini, un elegante edificio del XV secolo con una chiara influenza veneziana nello stile. In particolare, la facciata presenta lesene di ordine corinzio, bifore in pietra d’Istria e un loggiato impreziosito da abbondanti decorazioni. Sempre in Piazza Aurelio Saffi, abbiamo il Palazzo delle Poste che fu eretto nel 1930 secondo un imponente stile fascista-monumentale. Palazzo Paulucci, in piazza Ordelaffi, appartenne a due potenti famiglie nobili forlivesi: i Piazza e i Paulucci de’ Calboli. La sua costruzione risale alla fine del Seicento e mostra una chiara ispirazione ai palazzi Lateranense e Farnese di Roma.

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Rocca di Ravaldino

Protagonista di molti eventi della storia della città e tra le cose da vedere a Forlì, la Rocca di Ravaldino, detta anche “Rocca di Caterina Sforza”, è una tipica cittadella fortificata di epoca medievale. Nel 1496 Caterina Sforza vi fece costruire un palazzo residenziale, detto “Il Paradiso” per il suo opulento lusso.

Su una parete della Rocca è ancora visibile lo stemma dei Borgia. Fu posto nel punto in cui, nel 1500, l’esercito di Cesare Borgia aprì la breccia che consentì l’accesso e la presa del castello. Con questo atto ebbe fine la difesa della città di Caterina Sforza.

Rocca di Ravaldino
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Piazze

Piazza Aurelio Saffi è il cuore del centro storico e il punto di convergenza delle quattro vie principali. Anticamente sede del foro romano e nucleo originario della città medievale, oggi la piazza è caratterizzata dalla presenza della statua di Aurelio Saffi, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, e alcuni degli edifici più importanti di Forlì. La piazza è tra le più grandi d’Italia.

La suggestiva Via delle Torri collega Piazza Saffi con Piazza Ordelaffi e Piazza del Duomo. Queste due piazze sono dominate dalla Cattedrale di Santa Croce e dall’imponente Palazzo Paulucci. Al centro della Piazza del Duomo si slancia la colonna votiva della Madonna del Fuoco, protettrice della città.

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Torre Civica

Uno dei simboli della città è la Torre Civica che domina dall’alto tutto il centro storico. È chiamata anche Torre dell’Orologio Pubblico ed è alta 72 metri. L’edificio si trova alle spalle del Palazzo Comunale. Nel 1944 i tedeschi la distrussero quasi completamente.

Aree verdi in città

Il principale parco della città è quello intitolato a Franco Agosto, situato tra il centro storico e il fiume Montone. I suoi 20 ettari sono occupati da collinette, canali artificiali, un lago, prati e boschetti. Come dice il nome, la “collina dei conigli” è il luogo ideale per osservare i conigli in libertà. E’ disponibile un trenino per vedere tutte le bellezze del parco.

Più antico, il Parco della Resistenza risale all’inizio dell’Ottocento, anche se da allora ha subito numerosi rifacimenti. Oggi, l’area verde presenta un laghetto con cigni e anatre, numerose statue, il monumento ai caduti e un servizio di noleggio biciclette sito all’ingresso di piazzale della Vittoria.

I musei di Forlì

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Cosa vedere a Forlì? Naturalmente i suoi interessanti musei.

Musei San Domenico e Pinacoteca Civica di Forlì

Musei San Domenico sono un complesso museale ospitato in un convento domenicano del XIII secolo. Comprendono cinque edifici: il Palazzo Pasquali, la Chiesa di San Giacomo Apostolo, il convento dei Domenicani, il convento degli Agostiniani e la sala di Santa Caterina. Al suo interno si trova anche la Pinacoteca Civica di Forlì. Articolata in venti sale, la pinacoteca conserva importanti opere d’arte di Beato Angelico e la celebre Ebe dello scultore Antonio Canova. Per maggiori informazioni sulle visite mostremuseisandomenico.it

Altri musei

Da non perdere anche gli atri musei tra cosa vedere a Forlì. Il Museo Civico di Palazzo Romagnoli espone le collezioni civiche raccolte durante il XX secolo. Tra queste figura la preziosa Collezione Verzocchi, incentrata sul tema del lavoro, dipinti ad olio e acqueforti di Giorgio Morandi, le sculture di Adolfo Wildt e una esposizione sulla presenza ebraica forlivese. La Casa Museo Villa Saffi fu la residenza di Aurelio Saffi, personaggio storico e amico intimo del famoso patriota e politico Giuseppe Mazzini. La casa museo conserva arredi d’epoca, libri e cimeli di Mazzini, che soggiornò spesso nella residenza.

Palazzo Merenda è la sede della Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi”, del Museo Etnografico “Benedetto Pergoli” e dell’Armeria “Albicini”. Palazzo Gaddi è un’elegante residenza barocca in Corso Garibaldi e ospita il Museo del Risorgimento e il Museo Teatrale Romagnolo. Infine, il Museo Storico Dante Foschi comprende una raccolta di cimeli della Prima Guerra Mondiale, della guerra d’Etiopia, della Seconda Guerra Mondiale e opere del pittore Maceo Casadei.

Nei dintorni di Forlì

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Pagina Facebook Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Tra cosa vedere a Forlì, a circa 50 chilometri a sud della città si estende il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il suo territorio occupa un’area lungo il confine tra le regioni Emilia Romagna e Toscana. Il parco è caratterizzato dalla presenza delle foreste di faggio, protette come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Un’altra attrazione all’interno del parco sono le Cascate dell’Acquacheta e la Diga di Ridracoli. Ma ci sono anche borghi storici come Pietrapazza, Camaldoli e il Sacro Eremo.

Curiosità e aneddoti su Forlì

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Ecco alcune curiosità e aneddoti su questa affascinante città.

  • Fondazione antica. Forlì vanta origini antichissime. Il nome della città deriva forse da quello di Gaio Livio Salinatore, figlio del console Marco Livio Salinatore, e che fondò il castrum Forum Livii probabilmente nel 188 a.C.
  • Melozzo degli Ambrogi. Forlì è la città natale di Melozzo degli Ambrogi, pittore rinascimentale noto per le sue innovative tecniche nella prospettiva e nell’uso della luce. Le sue opere hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo dell’arte rinascimentale. Alcuni di esse si possono ammirare nella Pinacoteca Civica di Forlì.
  • Collegamento con Mussolini. Forlì ha un forte legame storico con Benito Mussolini. Il duce visse a Forlì durante la giovinezza e qui iniziò la sua carriera politica. Durante il regime fascista, infatti, la città ricevette particolari attenzioni attraverso la costruzione di numerosi edifici pubblici.
  • Forlì è rinomata per la produzione di ceramiche artistiche e oggetti in maiolica. Si tratta di una tradizione molto antica, risalente probabilmente alla fine del XIV secolo. Nella Pinacoteca Civica sono conservate alcune immagini di maioliche realizzate nel XV secolo.

Libri per approfondire

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