Home Luoghi da visitare Castello di Celsa: un gioiello rinascimentale nella campagna toscana

Castello di Celsa: un gioiello rinascimentale nella campagna toscana

castello di celsa
Wikimedia Commons

Il Castello di Celsa, situato nel comune di Sovicille in provincia di Siena, rappresenta una delle più affascinanti dimore storiche della Toscana. Con una storia che risale al XIII secolo, questo castello ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, passando da essere baluardo difensivo a residenza nobiliare, fino a diventare un mirabile esempio di architettura rinascimentale e barocca. La sua posizione panoramica, la ricchezza dei suoi giardini e l’importanza storica lo rendono un luogo di grande interesse culturale e artistico.

Storia del castello di Celsa

Il Castello di Celsa fu edificato alla fine del Duecento dalla Repubblica di Siena come struttura difensiva sulla Montagnola Senese. Nel XVI secolo, Mino Celsi commissionò all’architetto Baldassarre Peruzzi la trasformazione del castello in una villa signorile. Il Peruzzi progettò una cappella circolare e sistemò i muri di terrazzamento ornati con nicchie parallele al viale d’accesso, conferendo alla struttura un aspetto più aperto e luminoso.

Durante la Guerra di Siena nel 1554, il castello subì gravi danni a opera delle truppe imperiali, fiorentine e spagnole del Marchese di Marignano. Subito dopo la resa di Siena, il proprietario del castello fu oggetto di sospetti da parte delle autorità medicee, in quanto risultava affiliato a un ristretto circolo di ispirazione protestante, che operava in segretezza, ponendosi contro i Medici. Questo gruppo, formato da intellettuali e pensatori eterodossi, si riuniva intorno alla figura dei Sozzini, promotori di idee riformiste e critiche verso la dottrina cattolica dominante.

I de Vecchi e le epoche successive

castello di celsa storia
Wikimedia Commons

Successivamente, nel XVII secolo, la proprietà passò alla famiglia de Vecchi, che avviò un progetto di ampliamento dei giardini in stile barocco. Nel 1802, i Chigi acquisirono il castello e apportarono modifiche in stile neogotico, mantenendo intatta la facciata principale.

Un ulteriore intervento di restauro sulla dimora e sul giardino fu intrapreso dai principi Aldobrandini, che divennero proprietari del complesso di Celsa all’inizio del Novecento. A loro si deve il recupero e la valorizzazione dell’impianto originario, con particolare attenzione alla conservazione degli elementi storici e paesaggistici.

I giardini all’italiana e il parco

Uno degli elementi distintivi del Castello di Celsa è il suo giardino all’italiana, progettato nel XVI secolo e successivamente ampliato nel XVII secolo. Il giardino è caratterizzato da aiuole bordate con siepi di bosso potate, che riproducono lo stemma della famiglia Aldobrandini, composto da una stella e da un rastrello. Le aiuole sono arricchite da conche di agrumi e vasi decorativi, creando un insieme di grande effetto scenografico.

Il parco si estende oltre il giardino formale, con un bosco di lecci secolari attraversato da viali radiali che si dipartono da una grande peschiera semicircolare. La peschiera è decorata con statue a rilievo di divinità marine e draghi, e funge da belvedere con vista sulla valle circostante. Questo connubio tra giardino all’italiana e parco boschivo rappresenta un raro esempio di integrazione tra architettura e paesaggio.

Proprietà e restauri nel XX secolo

All’inizio del Novecento, il castello divenne proprietà dei principi Aldobrandini, che intrapresero importanti lavori di restauro e consolidamento. Luisa Aldobrandini, in particolare, si dedicò al recupero del giardino e del parco, delineando nuovamente i parterre in bosso e sistemando le piante di limoni nei vasi settecenteschi. Anche il bosco con la peschiera fu collegato alla villa tramite una siepe di cipressi, creando un percorso armonioso tra le diverse aree del complesso.

Attualmente, il Castello di Celsa è di proprietà di Livia Pediconi Aldobrandini, che ha proseguito l’opera di restauro e valorizzazione della dimora storica. Grazie a questi interventi, il castello ha mantenuto intatto il suo fascino e la sua importanza storica, diventando una delle residenze nobiliari più rappresentative della Toscana.

Cose da vedere al Castello di Celsa

Cose da vedere al Castello di Celsa
Wikimedia Commons

Nonostante i numerosi interventi e rimaneggiamenti susseguitisi nel corso dei secoli, il complesso architettonico del Castello di Celsa conserva in larga parte il suo impianto e il suo carattere cinquecentesco. Dell’originaria struttura medievale resta oggi visibile soltanto la torre angolare sud, unica testimonianza sopravvissuta dell’antico castello fortificato.

L’attuale villa si sviluppa attorno a un elegante cortile triangolare dalle proporzioni classiche. Sul lato rivolto a valle, il cortile è delimitato da un muro aperto da tre portali chiusi da elaborate cancellate in ferro battuto, attraverso le quali si accede a una scenografica rampa che conduce al largo terrazzamento di ingresso, snodo funzionale e visivo tra le diverse parti dell’insieme monumentale.

Il giardino

L’accesso alla villa avviene tramite un lungo viale alberato che sfocia nel terrazzamento principale, dominato dalla presenza della cappella circolare progettata da Peruzzi, realizzata secondo moduli classici. Sul lato opposto del terrazzamento si apre la vista sul giardino all’italiana, collocato su un piano più basso e raggiungibile attraverso una cancellata incorniciata da colonne sormontate da grandi vasi decorativi.

Questo spazio verde, caratterizzato da un elaborato disegno geometrico e da un ricco apparato architettonico, costituisce uno dei migliori esempi di giardino formale rinascimentale ancora esistenti in Toscana. Al suo interno, le aiuole bordate da siepi di bosso potate con cura assumono una precisa valenza simbolica, ospitando agrumi in grandi conche di terracotta, secondo una disposizione tipica del giardino aristocratico. Il parterre è delimitato da due edifici simmetrici, un magazzino e una piccola limonaia, che durante l’inverno ospitano le piante più delicate.

Il percorso

villa celsa parco
Wikimedia Commons

Al centro dello schema del giardino spiccano otto aiuole che riproducono lo stemma della famiglia Aldobrandini, raffigurante una stella e un rastrello. Sul muro di fondo del giardino si trova una grande peschiera semicircolare, racchiusa da una balaustra in travertino che richiama le decorazioni presenti sulla villa. La vasca funge da belvedere e permette di godere di un’ampia veduta sulla vallata sottostante e fino al Monte Amiata.

Oltre il giardino all’italiana, il percorso prosegue lungo un terrazzamento delimitato da siepi di cipresso che introduce a una radura in stile paesaggistico, il cui impianto richiama le suggestioni del giardino inglese. Superato questo spazio, si giunge a un secondo grande invaso semicircolare, anch’esso chiamato peschiera. Questo tratto costituisce l’unico elemento superstite del grandioso progetto di giardino barocco, rimasto incompiuto. La peschiera si distingue per la presenza di volute architettoniche che ospitano nicchie con rilievi scultorei raffiguranti divinità marine e figure mitologiche come draghi.

Il bosco

L’area boschiva retrostante la peschiera è strutturata in un disegno regolare, con viali radiali che si dipartono dalla vasca e si congiungono tramite due percorsi concentrici. All’interno di questo bosco di lecci si trova un piccolo casino di piacere dalla pianta cilindrica, affrescato all’interno, che rappresenta un raro esempio di architettura da giardino destinata alla sosta e alla contemplazione.

A corredo del percorso, si incontrano due nicchie monumentali: una, posta in asse con uno dei viali laterali, contiene un bassorilievo in marmo raffigurante la Natività, incorniciato da pietra spugnosa. L’altra, collocata al termine del viale centrale, custodisce una lastra con iscrizione, di cui resta incerta la datazione.

La cappella circolare

cappella di baldassarre peruzzi
Wikimedia Commons

La cappella circolare del Castello di Celsa rappresenta una delle testimonianze più significative dell’architettura rinascimentale toscana. Progettata dall’architetto Baldassarre Peruzzi nel XVI secolo, la cappella si distingue per la sua pianta centrale e per le proporzioni armoniose che riflettono i principi classici dell’epoca. La struttura, realizzata in pietra locale, presenta una facciata sobria con un portale d’ingresso sormontato da un timpano semicircolare e una copertura a cupola che conferisce all’edificio un aspetto elegante e raccolto.​

All’interno, la cappella conserva elementi decorativi originali, tra cui affreschi e stucchi che testimoniano l’abilità degli artigiani dell’epoca e l’attenzione della committenza per i dettagli artistici. La scelta di una pianta circolare non solo rispondeva a esigenze estetiche, ma anche simboliche, richiamando l’idea di perfezione e di eternità spesso associata alla forma del cerchio. La cappella era destinata a funzioni religiose private per la famiglia proprietaria del castello, offrendo un luogo di preghiera e meditazione in prossimità della residenza principale.​

Come visitare il Castello di Celsa

castello di celsa come visitare
Wikimedia Commons

Attualmente, il Castello di Celsa si presenta come un’imponente struttura architettonica immersa nel paesaggio toscano, con parti della facciata ricoperte da edera che ne accentuano l’aspetto romantico, evocando per certi versi l’immaginario dei manieri scozzesi. Questa suggestione nordica è tuttavia mitigata dall’armoniosa presenza del giardino all’italiana, che con la sua geometria rigorosa e la classicità delle sue decorazioni riporta lo sguardo alla tradizione rinascimentale italiana. Il complesso, oltre al corpo principale del castello e ai giardini storici, comprende anche una serie di edifici annessi di notevole interesse architettonico e funzionale: tra questi, la limonaia, il grande granaio e la celebre cappella circolare progettata da Baldassarre Peruzzi.

Sebbene l’interno del castello non sia aperto al pubblico, è possibile accedere al parco e ai giardini mediante visita guidata su prenotazione. Queste visite permettono ai partecipanti di esplorare gli spazi esterni del complesso e di approfondirne la storia attraverso il racconto di guide esperte, che illustrano le principali caratteristiche architettoniche, botaniche e artistiche del luogo.

Soggiorni ed eventi

villa celsa siena
Wikimedia Commons

Alcune sezioni del complesso sono inoltre disponibili per attività ricettive ed eventi privati. Il Granaio, recentemente restaurato, è stato riconvertito in uno spazio polifunzionale per cerimonie ed eventi, in particolare matrimoni, grazie alla sua ampia metratura e all’atmosfera sobria ma suggestiva. La Limonaia, altro edificio storico del complesso, è stata adattata per l’ospitalità turistica e dispone di cinque camere spaziose, arredate con mobili d’epoca e affacciate su una piscina panoramica. Al primo piano della Limonaia si trovano un ampio salone e una cucina rustica, perfettamente attrezzata, che può essere utilizzata anche per lo svolgimento di corsi di cucina che vertono sulla tradizione gastronomica toscana.

Cosa vedere nei dintorni del Castello di Celsa

parco
Wikimedia Commons

Il Castello di Celsa rappresenta anche un punto di partenza privilegiato per esplorare le bellezze naturali e culturali della campagna compresa tra Siena e Firenze, da cui dista circa cinquanta chilometri. Immerso in un territorio ricco di storia e spiritualità, il castello si trova nelle vicinanze di due significativi luoghi di raccoglimento religioso: l’Eremo di San Leonardo al Lago e l’Eremo di Lecceto, entrambi circondati da un paesaggio boschivo che ne esalta il carattere di isolamento e contemplazione.

Per gli amanti delle escursioni naturalistiche e dell’archeologia, i dintorni del castello offrono anche interessanti itinerari nel cuore della Montagnola Senese. Una breve passeggiata nei boschi conduce alla Buca dei Salami, una suggestiva cavità carsica, e al tumulo etrusco di Mucellena, databile al VI secolo a.C., testimonianza della lunga continuità insediativa in questa zona della Toscana. Questi luoghi, ancora poco frequentati dal turismo di massa, permettono un contatto autentico con la natura e la storia più remota del territorio.

Castello di Celsa immagini

Libri per approfondire

Il piacere di camminare. 85 passeggiate nelle campagne senesi

Castello di Celsa mappa

Castello di Celsa mappa

Meteo Sovicille


Meteo Sovicille

Uffici di informazioni turistiche Sovicille

L’Associazione Turistica Pro Loco Sovicille APS si trova in via Roma 27 e offre supporto ai visitatori interessati a scoprire il patrimonio culturale, naturalistico e storico del territorio, inclusi luoghi di interesse come il Castello di Celsa, l’Eremo di Lecceto e l’Eremo di San Leonardo al Lago.

Telefono 0577 314503 – 0577 1523680

info@prolocosovicille.it