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“Il coraggio del pettirosso” – Maurizio Maggiani

Il coraggio del pettirosso - Maurizio Maggiani

“Il coraggio del pettirosso” di Maurizio Maggiani è un romanzo a sfondo storico, pubblicato per la prima volta nel 1995. Questo libro si presenta un racconto entro il racconto, unendo memorie e riflessioni, dove il passato e il presente si fondono in una narrazione estremamente evocativa.

“Il coraggio del pettirosso” – Maurizio Maggiani

“Il Coraggio del Pettirosso” di Maurizio Maggiani è un romanzo che esplora la complessità dell’esistenza umana attraverso gli occhi del suo protagonista. La storia si svolge in un mondo che oscilla tra realtà e fantasia, tra passato e presente. Il coraggio non è una questione di forza fisica ma di forza interiore.

Contenuti e tematiche principali

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“Il coraggio del pettirosso” di Maurizio Maggiani è un romanzo che intreccia il vissuto personale e la dimensione storica in una narrazione che esplora il tema della memoria e dell’identità attraverso le vicende del protagonista, Saverio Pascale. Ambientato agli inizi dagli anni Settanta, il libro segue le vicende di Saverio, un giovane di origine italiana cresciuto ad Alessandria d’Egitto, in convalescenza a seguito di un incidente subacqueo. All’inizio del libro gli si trova in ospedale, dove gli viene consigliato di scrivere per facilitare la sua guarigione.

La storia di Saverio si dipana così in un viaggio attraverso il ricordo e la riscoperta delle origini e delle storie della sua famiglia, in particolare di suo padre, un fornaio anarchico emigrato in Egitto dopo la Seconda Guerra Mondiale e morto in mare in circostanze misteriose. Questa trama personale si incrocia con la storia collettiva e tragica di un presunto antenato del giovane Saverio, Pascal di Carlomagno, un soldato di ventura divenuto stampatore di almanacchi e giustiziato per eresia nel Seicento.

Trama de Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani

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Il libro si apre con Saverio Pascale, giovane della comunità italiana di Alessandria d’Egitto, che all’inizio degli anni Settanta si trova in un letto d’ospedale, a seguito di un’immersione subacquea andata male. Lo ha in cura il dottor Modrian che, sospettando come la sua non sia solo una malattia fisica, per facilitare la sua guarigione gli consiglia di scrivere. Saverio allora inizia a ricordare e a narrare la vita della sua famiglia e i sogni che lo tormentano la notte.

Suo padre era un fornaio anarchico emigrato dall’Italia nel Dopoguerra, morto in circostanze misteriose durante una nuotata. Saverio eredita l’attività del padre ma non lavora, bloccato in una sorta di eterna fanciullezza. Questa condizione, però, lo porta a fa scelte discutibili. Infatti, per sconfiggere la noia decide di affrontare un viaggio nel deserto in compagnia di una asina. Poi è la volta dell’Italia, dove decide di raggiungere il paese di Carlomagno in Lunigiana. Qui Saverio ha le sue origini e gli abitanti sono i discendenti dei fieri Apuani.

L’incontro con Ungaretti

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Tuttavia, prima di arrivarvi fa tappa a Roma dove apprende che il poeta Giuseppe Ungaretti terrà un incontro pubblico. Saverio decide di assistervi poiché da sempre nutre verso il poeta sentimenti contrastanti. Da un lato lo apprezza per le sue liriche, dall’altro lo disprezza la sua passata adesione al fascismo. All’incontro, Saverio riesce solo a dire al poeta che lui e suo padre si conoscevano. All’improvviso, però, due agenti lo prelevano e lo imbarcano sul primo aereo diretto a Cipro, in quando Saverio si trovava in Italia da clandestino.

Mentre Saverio si trova in un albergo aspettando di essere portato all’aeroporto, Ungaretti gli fa recapitare una misteriosa busta. Questa contiene un foglietto che riporta come, agli inizi dei Seicento, un tale Pascal di Carlomagno fu messo al rogo come eretico. Saverio ne è molto colpito e, arrivato ad Alessandria d’Egitto, inizia a fare ricerche, sospettando che il tale sia un suo antenato.

La storia di Pascal

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Saverio inizia a sognare la storia di Pascal e, ogni notte, completa le vicende aggiungendovi un nuovo episodio. E qui inizia il racconto nel racconto. Pascal, dopo essere stato un soldato di ventura, diventa balivo di Carlomagno e sposa Sua, una giovane selvaggia ma intelligente. La ragazza rimane ammaliata dalle immagini di alcuni almanacchi in possesso di suo marito. Sua convince Pascal ad aprire una stamperia ma per questo, e a causa di una serie di pubblicazioni ambigue trovate in casa, l’uomo è accusato di eresia. Dopo un sommario processo a Roma, Pascal è giustiziato. Forse, in questo modo Saverio è riuscito ad arrivare alla fine del suo processo di guarigione?

L’Autore in breve

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Maurizio Maggiani è uno scrittore e giornalista di Castelnuovo Magra, nell’estremo Levante della Liguria. Nato in una famiglia di modeste condizioni e vicino a posizioni anarchiche, nel 1987 ha vinto il Premio “Inedito – L’Espresso” con il racconto Prontuario per la donna senza cuore. Nel 1995 arrivano il Premio Viareggio e il Premio Campiello grazie a Il Coraggio del pettirosso. Con La regina disadorna (1998) ha vinto il Premio Alassio e nel 1999 il Premio Stresa di narrativa e il Premio Letterario Chianti. Nel 2005 si aggiudica, grazie al romanzo Il viaggiatore notturno, il Premio Ernest Hemingway, il Premio Parco della Maiella e il Premio Strega. Maggiani è anche giornalista per Il Secolo XIX, su Il Fatto del Lunedì, scrive per La Stampa e Il Sole 24 Ore.

Tesi e obbiettivi dell’opera Il coraggio del Pettirosso

Attraverso la struttura del racconto che alterna il presente di Saverio e le storie del passato che egli ricrea nella sua mente, Maggiani costruisce un romanzo carico di riflessioni sulla natura della storia, sull’identità individuale e collettiva, sulla forza della narrazione e sull’impatto delle radici familiari e culturali nella formazione dell’individuo. La scrittura è evocativa e piena di immagini potenti, che trasportano il lettore tra diverse epoche e luoghi geografici, dal deserto egiziano alla Roma del XX secolo, fino alla misteriosa Lunigiana.

Maggiani ci porta in un viaggio attraverso la vita del protagonista, un uomo che, nonostante le avversità, trova la forza di andare avanti, di lottare per ciò in cui crede e di trovare la bellezza anche nei momenti più bui. Il pettirosso, con il suo piccolo corpo e il suo grande coraggio, diventa un simbolo di questa lotta interiore e di questa resilienza. L’autore, attraverso una prosa lirica e ricca di immagini, dipinge paesaggi sia fisici che emotivi, dove la natura spesso riflette lo stato d’animo dei personaggi e il contesto storico. L’opera affronta temi universali come la memoria, la perdita e il coraggio.

Tesi sostenuta dall’autore

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Nell’opera “Il coraggio del pettirosso” di Maurizio Maggiani, l’obiettivo principale sembra essere l’esplorazione della memoria e dell’identità attraverso la storia personale del protagonista, Saverio Pascale, e delle sue radici familiari, rappresentate dal presunto antenato Pascal e dalla figura del padre. Maggiani utilizza la narrazione come uno strumento per indagare come il passato influenzi il presente e come le storie personali si intreccino con la storia più ampia.

Tra le righe del testo sembra emergere come la memoria e la narrazione siano strumenti fondamentali per conservare il passato e per dare senso e forma alla nostra identità. Attraverso il viaggio di Saverio, che si intreccia con le storie di suo padre e del suo antenato Pascal, il romanzo “Il coraggio del pettirosso” propone come la storia personale e quella collettiva siano indissolubilmente collegate. Ogni individuo è il prodotto delle proprie esperienze personali, ma anche delle narrazioni tramandate, che modellano la percezione del mondo e delle proprie radici. Maggiani esamina come il passato, sia recente che remoto, possa avere un impatto tangibile sul presente, influenzando le decisioni, le credenze e persino le crisi personali del suo personaggio. Saverio, mentre cerca di recuperare e comprendere le storie di suo padre e di Pascal, è anche alla ricerca di sé stesso e del proprio posto nel mondo.

Giuseppe Ungaretti

Nel romanzo “Il coraggio del pettirosso”, la figura del poeta Giuseppe Ungaretti non appare come un personaggio centrale nell’arco narrativo principale, ma il suo inserimento nel racconto è emblematico e svolge un ruolo chiave nel percorso di auto-scoperta e riflessione del protagonista. Saverio incontra Ungaretti durante un evento a Roma, un incontro che rappresenta un momento di svolta personale per Saverio. Egli è da tempo è diviso tra ammirazione e disprezzo per Ungaretti: ammira le sue opere liriche ma è turbato dal suo passato supporto al fascismo. Questa ambivalenza riflette il conflitto tra arte e scelte politiche. Maggiani sembra utilizzare la figura di Ungaretti per affrontare il tema di come le opere d’arte possano essere separate (o meno) dalle azioni e dalle ideologie della persona dell’artista.

L’incontro con Ungaretti spinge Saverio a riflettere più profondamente sulle proprie radici e sul significato della memoria. Il gesto di Ungaretti di inviargli una busta misteriosa sembra aiutare il giovane a sbloccare la sua capacità di affrontare e reinterpretare la propria storia.

Struttura dell’opera

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“Il coraggio del pettirosso” è strutturato in maniera tale da intersecare diversi fili narrativi creando, come abbiamo detto, un racconto nel racconto. Il romanzo si sviluppa attraverso una serie di ricordi, sogni, storie e riflessioni, spesso con uno stile che mescola la narrazione lineare con digressioni poetiche e filosofiche.

Il libro è costruito attorno al personaggio principale, Saverio Pascale, e segue il suo percorso di guarigione e scoperta personale, che è innescato dall’incoraggiamento a scrivere mentre si trova in ospedale. L’atto di scrivere diventa il mezzo attraverso il quale Saverio indaga la propria storia e quella della sua famiglia e delle sue origini. La narrazione salta tra il presente di Saverio e i vari strati del passato, inclusi gli eventi della vita di suo padre e la storia di Pascal nel XVII secolo. Questa struttura permette all’autore di affrontare temi quali la memoria, l’eredità e l’identità attraverso diverse epoche e contesti. Il romanzo è notevole per le sue storie dentro la storia. Mentre Saverio ricorda o immagina eventi del passato, il lettore viene introdotto a narrazioni secondarie che sono ricche di dettagli storici e culturali.

Stile e linguaggio

L’opera Il coraggio del pettirosso è caratterizzata da uno stile narrativo che fonde la prosa lirica con una narrazione intensa e riflessiva. Questo approccio rende il romanzo ricco di immagini evocative e momenti di profonda introspezione, che si intrecciano armoniosamente con la trama e il contesto storico delle vicende raccontate.

Il linguaggio è ricco di metafore e simbolismi che non solo arricchiscono la descrizione degli ambienti e delle situazioni ma conferiscono anche una dimensione più profonda ai pensieri e alle emozioni dei personaggi.

Conclusioni e valutazioni finali

Lessi “Il coraggio del pettirosso” di Maurizio Maggiani negli anni ’90, credo uno o due anni dopo la sua pubblicazione. A suggerirlo (o imporlo 🙂 non ricordo), fu la mia illuminata e sempre stimatissima professoressa di italiano e storia, colei che nei miei anni giovanili accese la passione per il passato e le lettere, passione mai assopita e che credo ormai porterò nella tomba. Dimenticato in libreria per anni, ho ripreso in mano l’opera di Maggiani, mio conterraneo, poco tempo fa. Ho provato anche a farlo leggere al mio compagno, ma, come al solito, senza troppo successo. E’ un’opera da leggere assolutamente per la sua capacità di intrecciare vita quotidiana con la capacità salvifica della storia personale e collettiva.

Mi spiego meglio. Maggiani non si limita a raccontare una semplice storia, ma invita il lettore a percorrere un viaggio attraverso le epoche, offrendo un’occasione di riflessione sulla capacità umana di trovane nel passato la forza di cambiare il presente. Anche in modi che non ti aspetteresti mai.

Il coraggio del pettirosso immagini