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Imperatrici cinesi famose: Wu Chao la concubina

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L’imperatrice Wu Chao, conosciuta anche come Wu Zetian, fu l’unica donna a salire ufficialmente al trono come imperatrice regnante cinese. Governò durante la dinastia Tang nel VII secolo e fondò la breve ma influente dinastia Zhou. Intelligente, carismatica e politicamente astuta, Wu Chao trasformò il panorama politico del suo tempo, promuovendo riforme amministrative e sostenendo la diffusione del buddismo come religione di Stato. Il suo regno, spesso criticato per le accuse di spietatezza, è anche ricordato per aver portato stabilità e prosperità al Paese. 

Imperatrici cinesi famose: Wu Chao

Wu Chao (624-705) fu l’unica donna a salire sul trono della Cina con il titolo e l’autorità di Huang-ti, cioè Imperatore, e il suo regno, che durò dal 690 fino alla sua morte, registrò risultati eccezionali. In quanto imperatrice, Wu Chao rappresentò un’anomalia nella storia cinese: una donna che occupò quello che fu sempre considerato il posto dell’uomo, sconvolgendo così la teoria Yin-Yang, basato sull’assunto delle relazioni armoniose.

E’ vero che il suo regno significò anche atti di crudeltà e intrighi malevoli, una caratteristica, tra l’altro, non insolita della politica imperiale cinese, ma la biografia di Wu Chao ci svela una donna ambiziosa e intelligente, che dalla condizione di concubina arrivò a guidare il governo di una grande nazione con abilità.

Chi era Wu Chao

Wu Chao concubina
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Dei primi anni di vita di Wu Chao si sa poco. Non è chiaro se nacque a Guangyuan, città nella provincia del Sichuan, o a Shanxi, nella Cina del Nord. Suo padre era un artigiano che aveva ricevuto il titolo di sottoufficiale prima e di duca poi per essersi distinto nella campagna militare del 617. Sua madre era imparentata con la famiglia imperiale Sui e andò in sposa a suo padre a quarant’anni, in seconde nozze, per volere dell’imperatore Gao Zu, fondatore della dinastia Tang. Insieme ebbero tre figlie, tra cui Wu Chao. A 14 anni fu scelta per servire come concubina nell’harem dell’imperatore Tai Tsung. Le concubine imperiali, che all’epoca erano circa duecento, erano classificate per grado e a Wu Chao fu assegnato il grado più basso, quello di “concubina di talento“.

Ciò non deve stupire. Gli agenti imperiali selezionavano, da tutte le province cinesi, giovani e graziose vergini, soprattutto se promettenti come ballerine e cantanti. Sia i genitori che le figlie consideravano un grande onore servire l’imperatore in questo modo. Come molte altre ragazze, probabilmente anche Wu Chao lasciò la casa paterna volontariamente, eccitata dall’idea di raggiungere il palazzo imperiale.

La Cina al tempo della giovane Wu Chao

L’imperatore Tai Tsung era succeduto a suo padre, fondatore della dinastia T’ang, nel 626. Fu un imperatore importante perché, nei suoi oltre venti anni di regno, riuscì a unificare il Paese dopo secoli di conflitti. Istituì riforme a livello governativo e riorganizzò il sistema amministrativo. Con lui la Cina visse un periodo di pace e il Paese si aprì alle influenze straniere che portarono una ventata di novità nelle arti, nella letteratura e nella religione. Il commercio fiorì, soprattutto nel settore tessile. Questa rinnovata prosperità segnò l’inizio di quella che divenne nota come “l’età dell’oro” della Cina.

Changan, la capitale, era una prospera città ed era considerata il centro del potere e della cultura. Era una città murata in cui risiedevano quasi due milioni di persone. Nella parte settentrionale della capitale vi erano due separate città imperiali murate. In una risiedeva l’imperatore, l’unico maschio adulto, insieme all’imperatrice, alle concubine e ai figli. L’altra era la sede del governo e degli uffici amministrativi.

La vita da concubina

Wu Chao da concubina a imperatrice
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L’imperatore Tai Tsung era un uomo di mezza età quando i suoi attendenti gli presentarono la giovane Wu Chao. Egli rimase colpito dalla sua bellezza e dal suo portamento elegante e decise di attribuirle il più importante rango di “Concubina di quinta classe“. Come le altre concubine, aveva compiti adeguati al suo grado, come controllare le ancelle e gli eunuchi e aiutare nella preparazione di riti e cerimonie. Ma il suo compito più importante era quello di condividere, quando richiesto, il letto dell’imperatore. Alla corte imperiale, Wu Chao ricevette una formazione che comprendeva musica, arte e letteratura. Ambiziosa e pronta a cogliere l’opportunità, Wu Chao sfruttò il suo fascino e l’avvenenza a proprio vantaggio e in breve tempo divenne una delle concubine preferite dell’imperatore.

Nel 649 l’imperatore Tai Tsung era sul punto di morte. Il suo erede, il figlio Kao Tsung, un giovane di buon carattere ma debole, si recava spesso al palazzo per ricevere istruzioni da suo padre. In una di queste occasioni incontrò e si innamorò appassionatamente di Wu Chao. Le dicerie di corte sostenevano che la concubina avesse avuto rapporti intimi con lui in quel periodo. Wu Chao era consapevole di ciò che le sarebbe accaduto alla morte dell’imperatore: la legge dinastica imponeva che tutte le concubine dovessero radersi la testa ed entrare in un convento buddista per il resto della loro vita. Per salvarsi da questa condizione, la concubina vide nell’unione con l’erede al trono la sua unica possibilità per sfuggire a quel destino.

Salvata dal convento

Dopo la morte dell’imperatore, Wu Chao si unì alle sue sorelle concubine nel convento. Un anno dopo, il nuovo imperatore Kao Tsung visitò il convento per celebrare i sacrifici allo spirito di suo padre. Vide di nuovo Wu Chao e i due scoprirono che la loro attrazione reciproca non era scomparsa. La moglie di Kao Tsung, l’imperatrice Wang, non gli aveva ancora dato figli, ma l’anno precedente era nato un figlio dell’imperatore dalla sua concubina preferita, Xiao Shu Fei. Tra le due donne esisteva una comprensibile rivalità. L’imperatrice, consapevole dell’infatuazione del marito per Wu Chao e considerando la ex concubina docile e remissiva, lo esortò a farla liberare dal convento non appena le fossero ricresciuti i capelli. Pensava di usarla contro Xiao Shu Fei, che vedeva come la più grande minaccia alla sua posizione di imperatrice.

Così Wu Chao, all’età di 28 anni, ritornò al palazzo, questa volta come Concubina di Secondo Grado. Inizialmente Wu Chao si mostrò molto riconoscente nei confronti della sua protettrice. Tuttavia, la giovane donna manifestò presto la sua attitudine a stringere alleanze e tramare intrighi, come anche un’ambizione personale eccezionale. Nel giro di pochi anni il suo nome venne associato a intrighi e scandali. Wu Chao capì che la sua posizione all’interno della famiglia imperiale dipendeva dall’avere un figlio da Kao Tsung, dandole così un vantaggio sull’imperatrice che non riusciva a rimanere incinta. Due anni dopo Wu Chao diede alla luce un figlio, Li Hung, e l’anno successivo una figlia.

Una morte sospetta

In questa seconda occasione l’imperatrice Wang le fece visita. Dopo che se ne fu andata, gli assistenti di palazzo trovarono la neonata morta, probabilmente per soffocamento. Non è chiaro cosa sia realmente accaduto: il racconto ufficiale vuole che Wu Chao abbia ucciso la figlia per avere il pretesto di accusare l’imperatrice dell’assassinio mediante la stregoneria. D’altra parte, è possibile che la morte della bambina sia stata naturale. L’imperatrice, già in disgrazia per non aver avuto un figlio, aveva mostrato la sua gelosia nei confronti della precedente concubina preferita dall’imperatore, ma ora era Wu Chao a minacciare la sua posizione. Tuttavia, difficilmente uccidere la figlia di Kao Tsung avrebbe aiutato la sua situazione. Ma d’altro canto, non si comprende quale vantaggio avrebbe avuto Wu Chao nell’uccidere la figlia visto che era già nella posizione desiderata di essere madre di un figlio imperiale.

È evidente, tuttavia, che ella vedeva nell’accusa un’opportunità per rafforzare la crescente determinazione dell’imperatore a ripudiare la sua consorte senza figli. Infatti, il favore di Wu Chao presso Kao Tsung aumentò sempre più, dandogli sei figli, tessendo, inoltre, una rete di fedeli, assoldati tra i nemici dell’imperatrice. Wu Chao era ancora concubina, ma il suo grado era cresciuto in maniera considerevole. L’imperatore accettò la spiegazione di Wu Chao sulla morte della bambina senza fare domande. La sfortunata imperatrice Wang, una donna altezzosa e impopolare, fu accusata di praticare la stregoneria, un crimine atroce nella Cina dell’epoca, nel tentativo di cacciare Wu Chao e riconquistare il favore di suo marito. Fu imprigionata, assieme all’ex concubina preferita Xiao Shu Fei, ritenuta sua complice.

Wu Chao imperatrice consorte

Wu Chao imperatrice consorte
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Kao Tsung, incoraggiato da questo sviluppo, decise di deporre l’imperatrice ed elevare Wu Chao allo status imperiale. Per fare ciò, però, doveva ottenere l’approvazione dei funzionari della sua amministrazione. Molti di loro accettarono la deposizione dell’imperatrice senza figli, ma volevano che a salire sul trono fosse una donna di rango superiore a Wu Chao. Alla fine, dopo molte settimane di manovre e atti di corruzione, Wu Chao ottenne la loro accettazione. A convincerli fu il fatto che la concubina avesse già dato un erede maschio. Ma soprattutto, i funzionari giunsero alla conclusione che solo lei avrebbe dato all’inefficace, debole e cagionevole di salute Kao Tsung il sostegno di cui evidentemente aveva bisogno. Nel 655, all’età di 31 anni, Wu Chao divenne imperatrice consorte.

Per prima cosa fece torturare e giustiziare i funzionari che si erano opposti alla sua elezione. Diversi mesi dopo, quando iniziò a temere che l’imperatrice deposta e la concubina Xiao Shu Fei potessero ottenere il loro rilascio, Wu Chao le fece torturare e uccidere. L’ex imperatrice accettò il suo destino; ma Xiao Shu Fei pregò che nell’aldilà Wu Chao diventasse un topo e lei stessa il gatto che l’avrebbe mangiata. I documenti ci dicono che Kao Tsung fu estraneo a questa esecuzione. Wu Chao, che credeva nella reincarnazione, ordinò che tutti i gatti fossero allontanati dal palazzo. I fantasmi iniziarono a perseguitarla di notte e sogni orribili la tormentavano. Alla fine convinse l’imperatore a spostare la corte qualche chilometro più a est, a Loyang, una città paragonabile a Changan per dimensioni e livello culturale. Loyang era stata la sede del governo dei precedenti imperatori e divenne la capitale orientale della Cina, mentre Changan rimase capitale della parte occidentale.

Pericoli dietro l’angolo

Wu zeitan e i figli
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Wu Chao visse a Loyang per i successivi 50 anni. Come imperatrice assunse maggiori responsabilità nel governo, acquisendo familiarità con i suoi meccanismi. Sebbene sedesse sul trono dietro un paravento, come era consuetudine per un’imperatrice cinese, divenne presto evidente che esercitasse un potere indiscusso e che avesse una totale influenza sul marito imperatore. Tuttavia, l’imperatrice guardava avanti, al giorno in cui il figlio di Xiao Shu Fei, l’erede legittimo, sarebbe succeduto a suo padre. Dubitando della propria sicurezza con una simile successione, decise di sostituirlo con suo figlio, Li Hung. Il principe ereditario intuì la sua posizione scomoda e accettò rapidamente il governatorato offertogli in una delle province. Così Li Hung divenne l’erede legittimo. Ma il suo destino non sarà così roseo, come vedremo.

Nel frattempo, per contrastare le critiche che potevano sorgere sulla sostituzione dell’imperatrice e dell’erede, l’imperatore emanò un decreto modificando i titoli imperiali in Imperatore Celeste e Imperatrice Celeste, circondandoli così di una certa aura che rendeva difficile agli avversari attaccarli. Allo stesso tempo, l’imperatore ordinò che venissero adottate misure per impressionare e rabbonire la popolazione. Abbassò le tasse e istituì un sistema di promozioni e premi. Promosse la coltivazione di terreni da cui i contadini erano stati esclusi, i rituali del lutto furono ampliati e rivisti per includere osservanze speciali per le madri; prima erano concessi solo ai padri.

Alle prese con il governo

Kao Tsung e Wu Chao
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L’anno successivo Wu Chao diede alla luce un altro figlio, Li Hsien. In seguito partorì altri due figli: nel 662 il futuro imperatore Jui Tsung e nel 664 una figlia, la principessa T’ai P’ing. Nel 660 l’Imperatore cadde preda di una malattia paralitica che lo colpì gravemente per il resto della sua vita. Quando Wu Chao mise in dubbio le cure mediche che aveva ricevuto, alcuni funzionari ritennero che le accuse dell’imperatrice non fossero dettate dalla preoccupazione per la salute del marito, ma dal desiderio della sua morte.

In ogni caso, Kao Tsung divenne ancora più dipendente dalla sua imperatrice che, a questo punto, aveva acquisito una preziosa esperienza e sapeva come amministrare il governo. Ella capì che l’economia del regno dipendeva dall’agricoltura e dai commerci dei relativi prodotti. Mostrò grande abilità nel dirigere e guidare la corte. Funzionari esperti ammiravano la sua risolutezza e la sua intelligente comprensione dei problemi. Ma l’imperatrice Wu Chao aveva un lato sanguinario. Coloro che le si opposero irragionevolmente, o dai quali si sentì minacciata, furono rimossi dall’incarico, banditi in aree remote o giustiziati.

La coppia imperiale

coppia imperiale cinese
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Nel 666 l’intera corte si preparò per il viaggio verso il monte T’ai, la montagna più sacra della Cina, per compiere sacrifici e rituali sacri. Pellegrinaggi come questo avevano lo scopo di invocare benedizioni sul regno di un monarca e per pregare per la conferma e la continuazione dell’autorità riposta in lui. Lungo il percorso, la coppia imperiale soggiornò in importanti monasteri. In effetti, il viaggio ebbe un significato speciale per l’imperatore e la sua nuova imperatrice, che ricevettero trionfalmente gli inviati dal Giappone, dalla Corea e da altri Paesi del sud-est asiatico. Il momento era davvero propizio: la Cina era in pace e il cibo era abbondante. Per celebrare la speciale occasione, l’imperatore concesse promozioni, assegnò titoli e fece generosi doni agli anziani.

C’erano momenti in cui Wu Chao, però, andava troppo oltre. Ciò avvenne quando ella concesse a un prete taoista di eseguire riti magici al palazzo, ma alcuni consideravano tali riti espressione di stregoneria. Uno dei nemici di Wu Chao informò immediatamente Kao Tsung. Arrabbiato perché l’imperatrice lo aveva umiliato pubblicamente, scavalcando la sua autorità, minacciò di deporla. Ma Wu Chao seppe rabbonire il marito con il suo fascino e l’astuzia. Sapeva benissimo che non avrebbe potuto mantenere il potere senza di lei.

Wu Chao mecenate

wu chao mecenate
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Per ottenere il sostegno della classe degli intellettuali, Wu Chao divenne una mecenate e incaricò un gruppo, chiamato “Studiosi della Porta Nord”, di produrre libri su una varietà di argomenti. Servivano libri di testo, soprattutto per chi doveva sostenere gli esami per lavorare nella burocrazia; lo stesso valeva per i libri sulle cerimonie e i rituali statali, sulla musica e sulla poesia, sulle biografie di uomini e donne importanti. Gli studiosi preparavano anche documenti di stato, scrivevano discorsi, diventarono bibliotecari, segretari e funzionari ed è indubbio che il patrocinio di Wu Chao innalzò il livello intellettuale della burocrazia e delle abitudini di vita in generale.

Wu Chao si fece promotrice anche della tolleranza religiosa. In questo periodo si diffusero il cristianesimo nestoriano, il manicheismo e lo zoroastrismo, il Taoismo aveva raggiunto la maturità e gli studiosi confuciani continuarono ad essere prevalenti nell’amministrazione statale. I buddisti trovarono particolare favore e la loro influenza cominciò ad estendersi a tutti i livelli della società. Wu Chao li incoraggiò e li protesse. Le traduzioni di testi sanscriti sotto la guida di studiosi buddisti portarono alla compilazione di un dizionario sanscrito-cinese, che stimolò la traduzione di libri sulla medicina, sulle erbe, sui sutra e i testi religiosi sacri. L’imperatrice Wu aggiunse almeno dodici nuovi caratteri al cinese scritto.

La questione coreana e una questione di corte

wu chao e la corte
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Per molti anni i cinesi avevano tentato di porre i coreani sotto la loro sovranità con la forza. La Corea era nota per l’eccellente produzione letteraria e artistica e i cinesi la consideravano un Paese civile. Fu conquistata nel 668 e Wu Chao potè prendersi il merito della vittoria, perché le sue strategie resero possibile il successo.

Ma un inaspettato sviluppo nel palazzo imperiale distolse le attenzioni di Wu Chao dal governo. Sua nipote era diventata l’amante dell’imperatore. Va ricordato che una concubina aveva uno status, un’amante no. Anche la madre della ragazza era stata amante dell’imperatore in gioventù, ma ciò non scoraggiò Kao Tsung dall’intraprendere questa nuova relazione. Wu Chao si sentì minacciata da questa irregolarità. Era stata fedele a Kao Tsung; se non lo fosse stata, i suoi nemici a corte avrebbero rivelato la sua infedeltà. Non intendeva rischiare di essere deposta e la nipote fu costretta a lasciare il palazzo. Quando, più tardi, la nipote si ammalò durante una cena, Wu Chao fu sospettata di aver avvelenato il suo cibo.

Imperatrice reggente e la successione

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Nel 675, l’imperatore Kao Tsung fu colpito da un secondo attacco paralitico che aggravò ulteriormente le sue già precarie condizioni di salute. Propose alla corte di nominare sua moglie come reggente, ma i funzionari si opposero, temendo di stabilire un pericoloso precedente. Sembrava ormai imminente l’ascesa al trono del legittimo erede, Li Hung, un giovane brillante e avvenente, molto stimato sia dai dignitari di corte che dal popolo. Nonostante alcune divergenze con sua madre, tra loro non parevano esserci conflitti insanabili. Tuttavia, durante una visita ai genitori nel palazzo estivo, Li Hung morì improvvisamente. Sebbene i documenti ufficiali non riportino elementi che suggeriscano un atto criminale, si diffusero insistenti voci su un presunto avvelenamento da parte della madre.

Il successivo erede designato si dice fosse il figlio della sorella di Wu Chao, che al momento della sua nascita accettò con gioia come proprio, rafforzando così la sua posizione di madre di più figli maschi designati al trono. Tuttavia, il giovane si rivelò privo di doti di comando: dissoluto e dedito al vino e alle donne, mancava delle qualità richieste a un futuro sovrano. Le numerose denunce sul suo comportamento dissoluto giunte a corte, insieme al ritrovamento di armi illegali nel palazzo, fornirono il pretesto per rimuoverlo dalla linea di successione ed esiliarlo nelle province. Fu poi assassinato e anche in questo caso, l’imperatrice fu sospettata di aver procurato la sua morte. L’imperatore nominò quindi come erede Chung Tsung.

La morte dell’imperatore Kao Tsung

Kao Tsung morì all’età di 55 anni, il 27 dicembre 683. Fu sepolto a Loyang, anziché nella tomba imperiale di Changan, perché, sussurravano alcuni, sarebbe stato utile evitare di ricordare gli eventi che avevano accompagnato la deposizione della sua prima moglie. Nel suo testamento l’imperatore chiese al suo successore di consultarsi con l’imperatrice per tutte le questioni riguardanti gli affari militari e civili, dimostrando così pubblicamente la sua fiducia in lei. Normalmente in qualità di Imperatrice Vedova, Wu Chao doveva farsi da parte, ma questa dichiarazione autorizzò la continuazione della sua attività e della sua presenza ufficiale.

Il 3 gennaio 684 salì al trono Chung Tsung. La corte non si fidava di lui, né lo rispettava, e, d’altro canto, il nuovo imperatore non si dimostrò all’altezza del suo ruolo. In meno di due mesi, Wu Chao lo depose e lo esiliò in una delle province cinesi più remote con l’approvazione della corte. Suo figlio, Jui Tsung, divenne imperatore nominale, anche se tutti capirono presto che il vero potere imperiale sarebbe rimasto nelle mani di sua madre. E’ probabile che anche i suoi figli riconoscessero che la loro sicurezza e la loro vita confortevole dipendevano da lei. Come imperatrice vedova, Wu Chao continuò ad occupare il palazzo imperiale, senza alcuna protesta da parte di suo figlio. La popolazione cinese accettò queste irregolarità poiché il Paese godeva di benessere generale e prosperità diffusa.

Wu Chao si prepara a diventare regnante

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Intanto, gli intrighi di corte per rovesciare Wu Chao non avevano sosta. Una rivolta della nobiltà tentò di deporla, ma il popolo e l’esercito la sostennero, il che confermò all’imperatrice la sua autorità e il suo potere. Decise che era giunto il momento di prendere il trono da sola con il titolo di Huang-ti (Imperatore). Dopotutto, ella aveva assunto la responsabilità del governo per trent’anni. Sarebbe stato facile per lei esercitare il potere per conto di suo figlio. Invece, scelse di farsi confermare ufficialmente la sua posizione.

Per diventare imperatore era necessario prima fondare la propria casa imperiale. Di conseguenza, elevò i suoi antenati allo status imperiale ed eresse per loro un tempio ancestrale. Annunciò che suo figlio, Jui Tsung, aveva una disabilità fisica che gli impediva di adempiere alle sue responsabilità di imperatore. Nel frattempo bisognava conquistare le classi meno privilegiate. Scelse uomini capaci e talentuosi che cambiarono il volto della burocrazia, introducendo un gruppo completamente nuovo che intaccò il controllo delle vecchie famiglie aristocratiche che avevano detenuto il potere fin dall’inizio della dinastia e che aspettavano ogni occasione per opporsi a lei. Temendo una ribellione, tuttavia, Wu Chao introdusse un sistema di intelligence per stanare atti di cospirazione anche solo sospetti. Lo scopo era quello di terrorizzare la burocrazia fino a sottometterla.

Imperatrice regnante

La prima manifestazione pubblica del progetto di Wu Chao di ottenere il trono avvenne durante una sontuosa cerimonia tenutasi nel 689 presso la Casa della Luce, una struttura sorprendente e imponente che lei stessa aveva commissionato. In questa occasione, rese sacrifici pubblici allo spirito degli imperatori Tai Tsung e Kao Tsung e a suo padre, il cui titolo di imperatore era stato assegnato postumo. L’anno successivo ricevette una petizione dal fittizio imperatore Jui Tsung, che chiedeva che il nome della dinastia fosse cambiato da T’ang a Chou. Tutti i membri della corte approvarono e Wu Chao annunciò personalmente il cambiamento e l’istituzione della nuova dinastia dalla torre della Casa della Luce.

Jui Tsung abdicò e, il 16 ottobre 690, Wu Chao fu proclamata Wu Hou Huang-ti, imperatore. Il cambio dinastico del nome e il suo nuovo titolo simboleggiarono il suo trionfo personale. Nella Sala Grande delle Udienze, non più dietro un paravento, ma apertamente sul trono, teneva corte. Avendo ormai raggiunto la realizzazione totale delle sue ambizioni, Wu Chao iniziò a dedicare attenzione ad altre questioni oltre a quelle politiche. Divenne una mecenate diretta delle arti e una collezionista. Il suo patrocinio ebbe effetti assolutamente positivi: vi era grande lavoro per artisti e artigiani, tutti impegnati a produrre opere d’arte e a dare un nuovo e monumentale volto alle strade di Changan e Loyang.

Un nuovo amante e nuove invasioni

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Sulla sessantina, Wu Chao accettò un amante, un uomo di nome Hsueh Huai-i, un commerciante di cosmetici. Per permettergli di frequentare liberamente il palazzo lo fece monaco e poi abate di un famoso santuario buddista. L’uomo partecipò alla costruzione della Casa della Luce e per questo fu lautamente ricompensato dall’imperatrice. Tuttavia, con il passare del tempo Hsueh Huai-i rivelò la sua natura corrotta: ignorava con arroganza le pratiche buddiste e offendeva senza ritegno i membri della corte e della famiglia imperiale. Irritato per qualche risentimento, egli arrivò a dare fuoco alla bellissima Casa della Luce che fu rasa al suolo. Wu Chao, che fino al allora aveva rifiutato di credere alle insistenti voci negative su di lui, decise di aprire gli occhi e lo condannò a morte.

Intanto, gruppi di temibili turchi avevano sfondato i confini settentrionali, entrando nella provincia di Hopei. Il loro successo nella penetrazione in Cina fu un duro colpo per il prestigio imperiale. Ben presto si svilupparono disordini popolari e l’imperatrice dovette agire rapidamente. In primo luogo, riorganizzò le difese militari, rimuovendo il nipote, che era l’ufficiale responsabile dell’inadeguata difesa, e lo sostituì con un generale abile ed esperto. Per placare i nemici, dopo venti anni richiamò dall’esilio Chung Tsung, il figlio precedentemente deposto dalla carica di imperatore. Lo nominò comandante in capo dell’esercito di spedizione, la cui funzione principale sarebbe stata quella di reclutare truppe per il fronte. Egli agì con successo e le tribù turche si ritirarono di fronte a un esercito formidabile e disciplinato. Chung Tsung rimase nella capitale, ma senza altri compiti ufficiali.

Problemi di successione

Chung Tsung fu coinvolto in un’aspra lotta per la successione del potere all’interno della corte con la famiglia del marito, i Li, che nutriva la speranza di succedere a Wu Chao, soppiantando i membri della famiglia dell’imperatrice, i Wu. I Li, appoggiati dalle antiche famiglie aristocratiche, ritenevano di essere gli eredi legittimi, dato che i figli di Wu Chao erano stati deposti. Dopo l’usurpazione, l’imperatrice aveva nominato Jui Tsung come erede, considerato più capace di Chung Tsung. L’imperatrice, tuttavia, convocò i Wu e i Li e fece loro giurare che avrebbero vissuto in pace dopo la sua morte. Il giuramento fu conservato in una scatola e depositato presso un tempio buddista.

Durante gli ultimi anni del governo di Wu Chao, i fratelli Zhang Yizhi e Zhang Changzong divennero i suoi favoriti. Sospettati di essere anche i suoi amanti, i due acquisirono influenza e potere, e, alla fine, quasi rovesciarono il suo regno. Giovani sofisticati, introdussero artisti e letterati nel palazzo estivo dell’imperatrice. Lì, lontano dall’etichetta di corte, Wu Chao apprezzava l’atmosfera intellettuale che la circondava e prestava meno attenzione alle questioni ufficiali. Ma presto i fratelli iniziarono a interferire nella politica e l’imperatrice fece ben poco per trattenerli. Diventò sempre più difficile per i funzionari incontrare l’imperatrice, in parte a causa del difficile viaggio verso la sua residenza nella zona collinare fuori città, e in parte perché i fratelli Chang la sorvegliavano. L’anziana imperatrice, spesso malata, sembrava aver perso interesse per il suo regno.

I fratelli Chang

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Le carriere di molti funzionari furono rovinate dall’influenza dei fratelli Chang: il potente ministro Wei Yuan-chang, un uomo che era stato il consigliere più rispettato da Wu Chao, fu accusato ingiustamente e solo quando i fratelli suggerirono la sua esecuzione, l’imperatrice aprì gli occhi sulla vera natura dei suoi due favoriti. I nipoti, il figlio e la figlia di Chung Tsung, deprecavano l’influenza dei Chang sulla loro nonna. Alcuni documenti indicano che Wu Chao, informata dai Chang che i suoi nipoti stavano complottando per rovesciarla, ordinò la loro uccisione. Tuttavia, come emerso dagli scavi nella magnifica tomba della principessa Yung T’ai, sappiamo che ella morì di parto all’età di diciannove anni e non per mano della nonna imperatrice.

Ma, ancora cieca rispetto al ruolo svolto dai Chang, l’imperatrice aveva chiaramente perso il senno e la corte prese in mano la situazione. Fu ordinata l’esecuzione dei fratelli Chang e di molti dei loro associati e l’imperatrice Wu Chao fu costretta ad abdicare. Nel 704 Wu Chao si trasferì in un sontuoso palazzo ai margini della Città Imperiale per i restanti mesi della sua vita. Le successe il figlio Chung Tsung che regnò fino al 710, quando fu avvelenato dalla moglie, l’imperatrice Wei, per porre sul trono il figlio sedicenne.

Wu Chao: da concubina a imperatrice della Cina

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Wu Chao morì nel 705 all’età di 81 anni. Tracciando un bilancio della sua vita, non possiamo negare le azioni crudeli, spesso brutali, compiute durante i lunghi anni al potere. Ma, d’altro canto, non possiamo nemmeno ignorare che, nonostante l’opposizione alla sua posizione imperiale, l’imperatrice Wu Chao governò con successo un vasto impero per cinquanta anni, passando dall’essere una semplice concubina di basso rango a imperatrice regnante.

Il suo operato fu salutato positivamente. Riformò e rafforzò il governo, ebbe l’intelligenza necessaria per cogliere le dinamiche del dominio imperiale e la capacità di comprendere e dominare gran parte dell’opposizione, non sempre con la violenza, ma con prontezza mentale. Durante il suo regno, la popolazione poté godere di migliori condizioni di vita che non aveva mai conosciuto prima. A anche le donne godettero di maggiore libertà, una libertà mai sperimentata prima.

Libri per approfondire

Vita di Wu Zetian

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