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Jules Verne: biografia dell’autore, opere e cronologia

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Jules Verne, uno dei più noti e amati romanzieri francesi, nacque l’8 febbraio 1828 a Nantes, città dove visse fino agli anni del liceo. Ecco qual è la sua storia e quali sono le opere più importanti di questo scrittore di fama mondiale.

Jules Verne: biografia dell’autore e opere

Per tradizione famigliare, Jules Verne era destinato alla carriera forense. Infatti, egli, uno dei più importanti scrittori di romanzi d’avventura incentrati sul progresso scientifico del XIX secolo, era figlio di Pierre Verne, avvocato in vista, e Sophie Allotte de La Fuÿe, appartenete a una famiglia di armatori e navigatori di origini scozzesi. Jules era il maggiore di cinque figli, per cui fu destinato a percorrere le orme del padre. Tuttavia, durante la vita universitaria trascorsa in ristrettezze a Parigi, il richiamo delle lettere, e in particolare del teatro, lo distolse dal grigiore dei tribunali.

Gli amori giovanili

Jules Verne fu per buona parte dell’adolescenza innamorato della cugina Caroline Tronson. Destinata però a sposare il quarantenne Émile Dezaunay, la famiglia di Jules, nel 1847, mandò il giovane a Parigi per continuare gli studi e per distrarsi dalla delusione amorosa. Dopo il breve soggiorno a Parigi, durante il quale egli sostenne gli esami di diritto del primo anno, il ragazzo tornò a Nantes per prepararsi, con l’aiuto del padre, ad affrontare il secondo anno di studi.

Tuttavia, in questo periodo conobbe Rose Herminie Arnault de La Grossetière, per la quale Verne nutrì fin da subito una violenta passione, riversata nel suo primo quaderno di poesie. Non sappiamo se la ragazza ricambiò, ma di sicuro i genitori non approvarono la corte di un giovane studente il cui futuro era ancora incerto. La ragazza in breve fu destinata a sposare Armand Terrien de la Haye, facoltoso proprietario di dieci anni più grande.

Le primissime opere

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Jules Verne, pazzo di rabbia, tornò a Parigi dove scrisse una lettera alla madre in cui, sotto la copertura di un sogno, espresse il suo dolore per il matrimonio di Herminie. Questa vicenda fu particolarmente significativa per il nostro autore, perché segnò la sua produzione letteraria. Infatti, in essa troviamo un numero considerevole di giovani ragazze costrette a sposare pretendenti contro la loro volontà. Contestualmente, Verne serberà rancore anche nei confronti della sua città natale e della società di Nantes, che criticherà aspramente in alcune poesie.

Il trasferimento a Parigi

Dopo questi fatti, il giovane Verne lasciò definitivamente Nantes per trasferirsi a Parigi nel luglio 1848. Nella capitale francese continuò gli studi di giurisprudenza, secondo la volontà del padre che sperava in una sua secessione. Tuttavia, il ragazzo era già intento a scrivere un romanzo, destinato a rimanere incompiuto. Alcuni parenti lo introdussero all’interno di importanti salotti letterari parigini e il giovane Verne iniziò a leggere voracemente le opere di Victor Hugo, Alexandre Dumas, Alfred de Vigny, oltre alle commedie di Alfred de Musset. Tuttavia, l’influenza più forte esercitata in questo periodo sul giovane scrittore fu quella di Victor Hugo.

Da alcune lettere scritte da Jules Verne ai suoi genitori nel mese di marzo 1849 veniamo a sapere che a Parigi era giunto il colera e che egli dovette sottoporsi alla coscrizione, anche se fu in seguito risparmiato dal sorteggio. In questa occasione, in una lettera scritta al padre, emerse tutto l’antimilitarismo di Verne, un aspetto che lo accompagnerà per quasi tutta la vita e che espresse anche nei suoi romanzi, descrivendo il disgusto per la guerra. Tuttavia, le ultime opere e le lettere di Verne mostreranno uno scrittore divenuto in vecchiaia militarista, colonialista e imperialista.

Lo stato di salute

Durante questi anni giovanili a Parigi, la salute di Verne si rivelò già precaria. Egli soffriva di enteralgia, derivata forse da disturbi gastrici ereditari, e bulimia. Nel 1851 ebbe il primo dei quattro attacchi di paralisi facciale che Verne ebbe nel corso della sua vita a causa dell’infiammazione dell’orecchio medio.

I primi testi per il teatro

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Le frequentazioni nei salotti letterari di Parigi furono fruttuose. Tramite il famoso chiromante e cavaliere Casimir d’Arpentigny, il giovane Verne divenne amico di Alexandre Dumas figlio a cui consegnò il manoscritto di una commedia in versi intitolata “Pailles rompues”. Nel 1850, lo stesso anno della laurea, con l’aiuto di Alexandre Dumas padre, ottenne che “Pailles rompues” fosse rappresentata al Théâtre-Historique. Jules Verne aveva solo ventidue anni.

A questa prima opera seguirono, tra il 1853 e il 1860, vari racconti e alcuni libretti d’operette come “Colin-Maillard”, “Les compagnons de la Marjolaine” (che fu rappresentata 24 volte al Théâtre-Lyrique) e “L’auberge des Ardennes”.

Il successo, tuttavia, non fu pari alle aspettative del promettente scrittore. Intanto, in amore, egli seguitava a essere respinto da giovani ragazze, destinate a sposare altri pretendenti. Ma finalmente, nel 1856 conobbe una giovane vedova benestante di 26 anni, Honorine du Fraysne de Viane, già madre di due figlie. Per sposarla e per avere una situazione economica più stabile, egli decise di entrare nella Borsa di Parigi come socio di un agente di cambio. Nel 1861 nacque il loro unico figlio, Michel, a cui avrebbe dedicato un romanzo, “Michel Strogoff“, e le due imbarcazioni che usò spesso come studio dal 1867.

Il successo

Alla letteratura Jules Verne consacrò tutto il suo tempo libero e raggiunse finalmente il successo grazie all’incontro con l’editore Pierre-Jules Hetzel. Nel 1861 Jules Verne gli sottopose un manoscritto intitolato “Viaggio nell’aria”. Hetzel gli chiese di rielaborarlo in chiave più scientifica, poiché aveva intuito la possibilità di inventare una letteratura scientifica divulgativa. Jules Verne tornò qualche settimana dopo con quello che sarebbe diventato il suo romanzo “Cinque settimane in mongolfiera” (1863), ispirato ai suoi precedenti viaggi nel nord dell’Europa.

I Viaggi Straordinari

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L’opera ebbe un grande successo, anche oltre i confini della Francia. Ciò gli valse un contratto con Pierre-Jules Hetzel in base al quale lo scrittore si impegnò a fornire due volumi all’anno, che poi divennero tre dall’anno successivo. Tutto ciò permise al giovane autore di dedicarsi totalmente alla narrativa. Egli si impegnò così a scrivere racconti soprattutto per il Magasin d’Éducation et de Récréation, un periodico per ragazzi edito dallo stesso Hetzel. Per oltre quarant’anni, infatti, scrisse i suoi “Voyages extraordinaires à travers les mondes connus et inconnus” (1863-1911) che comprendevano 62 romanzi e 18 racconti, usciti quasi sempre a puntate.

Le più concettose speculazioni scientifiche, spesso alleviate da una vena leggera e ironica, non dimentica dei trascorsi teatrali, apparvero invece su un altro periodico per adulti, il Journal des Débats. Gran parte di questi romanzi segnarono l’inizio della moderna fantascienza, ma anche la prima immaginazione, con la fantasia di un artista dell’Ottocento e non di un ingegnere del Novecento, di future invenzioni scientifiche, come il sottomarino e l’astronave e l’anticipazione di scoperte ed esplorazioni.

Le opere più famose

Nel suo lavoro, Verne fu aiutato da due autentici scienziati, il fisico e astronomo Janssen e il matematico Bertrand, che controllavano i calcoli e le ipotesi dello scrittore. Nel 1864 Verne pubblicò “Viaggio al centro della terra“, un racconto fantastico e speleologico che narra del ritrovamento di un antico manoscritto runico da parte di uno studioso tedesco che, con il nipote e la loro guida, intraprende un viaggio al centro della Terra. L’opera ebbe un immenso successo. Essa fu seguita da “Dalla Terra alla Luna” (1865), prima fantastica previsione dei viaggi spaziali; “Les enfants du capitaine Grant” (1867-68); “Ventimila leghe sotto i mari” (1870). E poi ancora “Aventures du capitain Hatteras” (1870), sull’esplorazione polare.

Ventimila leghe sotto i mari

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Ventimila leghe sotto i mari è un romanzo d’avventura edito nel 1869-1870. L’opera narra il viaggio di tre naufraghi, caduti prigionieri del capitano Nemo, un misterioso inventore che è solito navigare le profondità dei mari con il Nautilus, un sottomarino decisamente avveniristico per l’epoca.

Si tratta di uno dei dieci libri più tradotti al mondo ed è stato oggetto di numerosi adattamenti per il cinema, la televisione e i fumetti. L’origine del testo fu una delle più lunghe dei Viaggi Straordinari. Infatti, l’idea base della trama di questo romanzo risale all’estate del 1865 e derivava da un consiglio epistolare di George Sand, amica di Hetzel. Ella aveva molto apprezzato le letture di Cinque settimane in mongolfiera e Viaggio al centro della terra.

Romanzo d’avventura e romanzo iniziatico

Ventimila leghe sotto i mari è anche un romanzo iniziatico poiché il fondo del mare simboleggia l’ignoto che viene affrontato dai protagonisti. Ma non solo, perché testimonia ancora una volta la straordinaria fantasia del suo autore. E’ vero che Jules Verne nelle sue descrizioni si basava sulle conoscenze scientifiche dell’epoca e, come abbiamo visto, sulla collaborazione con veri scienziati, ma anticipò i tempi. Egli immaginò la possibilità di scendere a profondità marine ancora maggiori per arrivare a fondali inesplorati. Il Nautilus attraversa il Canale di Suez prima della sua apertura ufficiale, avvenuta il 17 novembre 1869.

Il giro del mondo in ottanta giorni

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L’entusiasmo dei lettori e il successo internazionale, suggellato da innumerevoli traduzioni, giunsero definitivamente nel 1873 con l’opera “Giro del mondo in ottanta giorni“. A questo testo seguiroro opere di altrettanto successo come “L’île mystérieuse” (1874), “Michel Strogoff” (1876), fino ai più tardi “Un drame en Livonie” (1904) e “Maître du Monde”.

“Giro del mondo in ottanta giorni“ è un romanzo d’avventura edito nel 1872 che racconta la corsa intorno al mondo del gentiluomo inglese Phileas Fogg che aveva scommesso di farlo in soli ottanta giorni. Nella sua impresa è accompagnato da Jean Passepartout, fedele servitore francese. La narrazione delle vicende è accompagnata dalla precisione dei dati scientifici, uno degli elementi essenziali della rivoluzione dei trasporti che segnò il XIX secolo nel contesto della rivoluzione industriale e che rese possibile questo eccezionale viaggio in appena 80 giorni. Il diffondersi della rete ferroviaria e di treni più veloci, assieme al battello a vapore e all’apertura del Canale di Suez nel 1869, resero possibile accorciare tempi e distanze di viaggio.

Nel 1874 Verne riuscì anche a prendersi una rivincita sul mondo del teatro. Una versione sceneggiata de “Il giro del mondo in 80 giorni“, scritta in collaborazione con Adolphe d’Ennery, tenne la scena a Parigi per due anni. Lo scrittore morì ad Amiens il 24 marzo 1905, poche settimane dopo il suo settantasettesimo compleanno.

di Jules Verne leggi qui il libro “L’esperimento del Dottor Ox”.

Libri per approfondire

Ventimila leghe sotto i mari

Viaggio al centro della Terra

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