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Cosa vedere a Pozzallo e la sua storia

pozzallo sicilia
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Pozzallo è un comune vicino Ragusa, una cittadina a vocazione turistica e marittima, rinomata per la quattrocentesca Torre Cabrera, che ne costituisce la maggiore attrazione. Il comune dista 35 km dalla città di Ragusa e confina a nord con Modica e a nord-est con Ispica.

La storia di Pozzallo

Il territorio di Pozzallo offre testimonianze della frequentazione umana fin dall’età del bronzo, come le necropoli sparse sul suo territorio. Tra queste la più nota è la necropoli di Bellamagna. La storia di Pozzallo è strettamente legata a quella dei conti di Modica. Infatti, alla fine del XIV secolo il conte di Modica Manfredi III Chiaramonte conquistò la linea costiera dove si trovava Pozzallo, per la presenza delle sorgenti e pozzi d’acqua dolce che dovevano servire per l’approvvigionamento dei bastimenti.

Il successore di Manfredi, Andrea Chiaramonte continuò l’opera di conquista e fece costruire un porto con magazzini destinati alle merci da imbarcare. I successori di Andrea Chiaramonte ampliarono il magazzino delle merci e lo fortificarono tramite la costruzione di Torre Cabrera .

Storia moderna

Nei secoli XVI e XVII, la sopravvivenza di Pozzallo fu messa a dura prova. Le epidemie di peste si susseguirono continue, così come le carestie. Oltre a ciò, due alluvioni causarono un grave spopolamento del territorio. Nel 1693, un devastante terremoto danneggiò quel che era rimasto del paese. I pirati attaccarono ripetutamente Pozzallo, approfittando del fatto che, a seguito del sisma, Pozzallo era privo di difese. Ciò determinò la ricostruzione della cittadina con fortificazioni più robuste.

Il XIX secolo

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L’incremento dei traffici marittimi e commerciali avvenuto nel corso del XIX secolo segnò per Pozzallo un periodo di prosperità e floridezza. La popolazione crebbe al punto che nacque la volontà di separarsi da Modica, di cui faceva parte, per diventare comune autonomo. Cosa che avvenne il 12 giugno 1829, quando Francesco I delle Due Sicilie concesse a Pozzallo lo status di Comune autonomo.

Il nuovo comune

storia di pozzallo
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Diventare comune significò una decisa crescita della popolazione. Pozzallo si sviluppò secondo tre direttrici principali: la zona di Torre Cabrera, quella attorno il pozzo d’acqua dolce detto di Senia, che corrisponde all’attuale quartiere Vico Vicci, e l’area presso il pozzo di Pozzofeto, l’odierno quartiere Scaro.

In questo periodo, il comune di Pozzallo avviò un progetto di realizzazione di opere pubbliche. Furono aperte nuove strade e piazze, si costruì il ​​molo commerciale Balata, la Villa Comunale, il mercato, la scuola elementare e la nuova chiesa.

Il Risorgimento e le due Guerre Mondiali

Pozzallo svolse un ruolo chiave durante il Risorgimento italiano, in quanto fu uno dei primi paesi a sollevarsi contro il dominio dei Borboni dopo lo sbarco a Marsala dei Mille di Giuseppe Garibaldi. All’indomani della battaglia di Calatafimi, combattuta il 15 maggio 1860, Pozzallo prese parte attiva a fianco dei garibaldini.

Durante le due Guerre mondiali, Torre Cabrera fu utilizzata come batteria antiaerea. Proprio per questo motivo, Pozzallo fu bombardato ben 27 volte durante la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, Torre Cabrera non fu mai gravemente danneggiata, nonostante fosse il vero obiettivo dei bombardamenti .

Cosa vedere a Pozzallo

Torre_Cabrera
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Torre Cabrera è l’attrazione principale di Pozzallo. Ma ci sono altri monumenti e siti di interesse storico.

La storia di Torre Cabrera

La costruzione di Torre Cabrera, come abbiamo visto, servì da difesa dei magazzini di merci da imbarcare situati lungo la costa. La torre si trova in Piazza Madonnina, sul lungomare di Pozzallo, accanto alla spiaggia di Pietre Nere. La sua struttura risale agli inizi del XV secolo, quando fu eretta in un sito già noto a mercanti e marinai per le sue sorgenti d’acqua dolce. Infatti, tale sito era così importante per l’approvvigionamento idrico delle imbarcazioni da figurare sulle carte nautiche dell’epoca. Per questo motivo, i signori Chiaramonte, conti di Modica, vollero costruirvi i propri magazzini per l’imbarco delle merci sulle navi.

La zona dei magazzini di Pozzallo divenne estremamente importante per tutta la Sicilia, in quanto vi confluivano le merci provenienti da tutta la parte sud orientale dell’isola. Ben presto si rese necessario costruire lì strutture difensive. Agli inizi del XV secolo, il conte Giovanni Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, ottenne da Alfonso V d’Aragona il permesso di costruire una torre di difesa. La struttura fu progettata per avere la forma di un castello fortificato, più che una vera e propria torre.

La torre fortificata

Successivamente, l’edificio si trasformò da castello residenziale del conte in torre di avvistamento e difesa, con l’aggiunta di contrafforti, la modifica delle grandi aperture esterne e l’adeguamento degli spazi interni ad uso militare. A partire dal XVI secolo, Torre Cabrera servì a un duplice scopo: difensivo e commerciale. Dall’edificio si potevano avvistare agevolmente le navi pirata in avvicinamento verso i preziosi magazzini, ambiti perché, all’interno, vi si immagazzinava tutto il grano della Contea di Modica per essere esportato in tutto il Mediterraneo.

I danni del terremoto

Il terremoto dell’11 gennaio 1693 causò gravi danni a Torre Cabrera. Immediatamente iniziò la ricostruzione, mettendo mano soprattutto alle volte degli spazi interni, le più compromesse. Documenti storici indicano che il progetto di ricostruzione prevedeva la realizzazione di sei volte a crociera, una per ogni ambiente reso precario dagli effetti del sisma.

I lavori procedettero seguendo il modello originario dell’inizio del XV secolo utilizzato per la costruzione delle volte. Le volte furono così ricostruite con mattoni distesi per le vele e pietra tagliata per le costole. Si trattava di una tecnica costruttiva non di origine locale, che testimoniava un collegamento diretto con i cantieri del regno aragonese .

Descrizione di Torre Cabrera

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Dotata di cannoni e protetta da soldati semplici e artiglieri, Torre Cabrera di Pozzallo fungeva anche da prigione. I prigionieri, per lo più saraceni catturati nelle acque antistanti, erano giustiziati in un ambiente particolare, visibile ancora oggi. Si tratta di uno spazio aperto, situato sulle rocce che fungono da base alla struttura. I detenuti incatenati vi morivano annegati durante l’alta marea .

La struttura di Torre Cabrera riflette il duplice ruolo che ha svolto nel corso dei secoli. In alcune parti si presenta come un castello residenziale per il conte, ma altre sono caratterizzate da elementi architettonici funzionali alla funzione commerciale della costruzione. La torre dispone di magazzini e cisterne al primo piano. Gli spazi residenziali, ampi e decorati, si trovano invece ai piani superiori.

Interni ed esterni

La torre presenta una pianta quadrata e si sviluppa su tre livelli. L’ampio terrazzo è privo della merlatura originaria. L’esterno è austero e semplice. L’elemento più imponente è il bastione che si protende sul mare e che fu aggiunto nel XVI secolo.

L’interno è caratterizzato da alte volte a crociera che ricoprono tutti gli ambienti. Le chiavi di volta di alcune sale residenziali presentano gli stemmi araldici raffiguranti una capra, il simbolo della nobile famiglia catalana dei Cabrera. Altri stemmi riportano sia la capra dei Cabrera che i gigli della famiglia Prades. Al secondo piano di Torre Cabrera troviamo in una volta la raffigurazione di un volto di uomo che indossa un cappello da marinaio. Si tratta della prima immagine in cui un marinaio non viene ritratto in modo caricaturale. Una scala a chiocciola conduce al terrazzo superiore. Fino al 1715 era presente anche una cappella intitolata a Santa Maria della Pietà. È ancora visibile il suo affresco di autore anonimo.

Scoperte effettuate durante i restauri

Durante gli ultimi lavori di restauro effettuati nel 2000 sono state trovate alcune strutture dell’originario edificio quattrocentesco. Si tratta di bifore sottostanti le finestre quadrate, una scala che conduce al piano superiore ed elementi decorativi chiamati “azulejos heraldicos ”. Questi ultimi sono bellissime piastrelle smaltate di colore blu riportanti gli stemmi di famiglie nobili, quasi sicuramente prodotte in Spagna.

Molti degli elementi strutturali originari non sono visibili perché, dopo il terremoto del 1542, alcune scale e finestre furono murate per rendere più stabile Torre Cabrera. La struttura è generalmente chiusa. Nel periodo estivo l’Amministrazione comunale può aprire l’edificio a visite ed eventi. Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune di Pozzallo.

Chiesa della Madonna del Rosario

La Chiesa della Madonna del Rosario si trova in Piazza San Pietro e risale agli ultimi decenni del XIX secolo anche se i lavori di costruzione si protrassero fino al 1937. L’edificio presenta uno stile neoclassico e una pianta a croce latina. Gli interni ospitano numerose sculture e dipinti, come la statua della Madonna del Rosario, risalente alla fine del XIX secolo.

Santuario di Santa Maria di Portosalvo

Santuario di Santa Maria di Portosalvo
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Il Santuario di Santa Maria di Portosalvo è situato accanto alla Torre Cabrera e risale al 1746. Furono i primi marinai e pescatori che si stabilirono a Pozzallo a volerlo come edificio di preghiera e riunione e, per tale, motivo, rappresenta il luogo di culto più antico della cittadina. Presenta due facciate: quella originaria in stile neoclassico e quella più moderna realizzata nel secondo Dopoguerra.

L’opera più importante contenuta all’interno è la statua di Maria Addolorata, opera dello scultore napoletano Francesco Verzella. La statua fu donata nel 1822 dal mercante campano Vincenzo Falanca, come omaggio e gratitudine per essersi salvato da un naufragio grazie all’approdo nei pressi della chiesa.

Palazzo Comunale Giorgio La Pira

Palazzo Comunale Giorgio La Pira
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Il Palazzo Giorgio La Pira risale agli anni Venti del Novecento. Presenta un gradevole stile liberty ed è sede del municipio dal 1928. Si affaccia su piazza Municipio e lungo corso Vittorio Veneto. Gli interni conservano meravigliosi affreschi e stucchi. L’edificio è circondato su tre lati dalla Villa Comunale, il parco pubblico di Pozzallo.

Villa Tedeschi

Villa Tedeschi, conosciuta anche come Villa dello Scaro, prende il nome dal quartiere in cui sorge. L’edificio fu costruito alla fine del Settecento come casa commerciale per volere di Don Romualdo Mattia Lorefice Platamone, Barone di Mortilla, poi insignito del titolo di I Marchese dello Scaro. La villa sorse in un terreno che fu oggetto di scambi e passaggi fin dal Cinquecento in quanto feudo.

Successivamente la proprietà passò a Giorgio Polara Lorefice e la villa prese il nome attuale perché egli sposò la nobile Domenica Tedeschi Impellizzeri. La coppia proprietaria adornò la casa di decorazioni in stile neoclassico, trasformando la casa commerciale in una splendida villa. Oggi ospita la Biblioteca Comunale.

Palazzi storici e il castello

Palazzo Giunta-Musso fu costruito nel 1845 come sede del municipio, anche se successivamente divenne proprietà privata. Rappresenta uno dei migliori esempi di palazzo liberty a Pozzallo. Palazzo Giunta risale al XIX secolo e si trova in Piazza delle Rimembranze. Palazzo Pandolfi è del 1868 e per diversi anni fu la residenza dello scrittore Vitaliano Brancati.

Castello Martino giace in stato di abbandono sulla parte superiore della rupe del Raganzino, nei pressi del porto. La costruzione del castello in pietra viva iniziò nel 1930 per volere della famiglia Di Martino, ma i lavori non furono mai completati. Lungo il sentiero che conduce al castello si possono osservare due nicchie. Secondo una leggenda esse corrisponderebbero ai segni lasciati dalle ginocchia di San Paolo. Durante il viaggio di ritorno da Malta, il santo si fermò qui per pregare e ringraziare Dio dopo una difficile traversata del mare.

Necropoli di Bellamagna

Necropoli di Bellamagna
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La Necropoli di Bellamagna si trova a 2,5 chilometri da Pozzallo. Sorse su una collina calcarea, nei pressi di una pianura in cui sono stati trovati i resti archeologici di un villaggio di capanne della prima età del Bronzo. Tali resti includono vasellame sparso sul terreno e le rovine della necropoli costituita da tombe a grotticella artificiale.

Proprio questa tipologia di sepolture identifica la necropoli di Bellamagna come appartenente alla cultura di Castelluccio, diffusa in Sicilia dal 2200 al 1450 a.C. Il sito archeologico include 87 tombe a grotta artificiale, a pianta circolare o subcircolare. Alcune sepolture presentano delle nicchie interne, mentre altre appaiono incomplete. Nove piccoli ipogei e una trentina di tombe a fossa indicano che la Necropoli di Bellamagna fu attiva anche in epoca tardoantica.

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